Giovedì scorso ho conosciuto Pino e Piera (nomi finti), coniugi proprietari di un’azienda produttrice di mobili nel pesarese…Ho parlato con loro per circa tre ore, ed ho avuto modo di conoscere due persone squisite e animate da una fortissima PASSIONE per il loro lavoro.
L’azienda l’hanno fondata più di trent’anni fa, ed in tutti questi anni l’hanno fatta crescere sempre più.
A piccoli passi, con tanti sforzi, ma con continuità…
Tutto procede secondo i piani fino a quando, dal 2010 circa, arriva la CRISI. La maledetta CRISI.
E cominciano i problemi…
Quello che fino ad allora aveva sempre funzionato non funziona più e il fatturato comincia a calare, INESORABILMENTE…
Se non conosci la zona, devi sapere che la provincia di Pesaro, fino a prima della crisi, era praticamente il principale polo industriale della produzione del mobile italiano, e la stragrande maggioranza delle aziende che costituivano il tessuto economico del territorio era legato al “mobile” e al suo indotto. Scavolini e Berloni, per parlarti di due marchi tra i più famosi, sono di Pesaro.
Oggi la zona è un CIMITERO di aziende, decimate dalla crisi degli ultimi anni.
In questo contesto, Pino e Piera cercano di farsi venire un’idea che possa risollevare le sorti della loro azienda, e alla fine trovano un paio di SOLUZIONI vincenti: diventare distributori di alcuni marchi ESCLUSIVI nel loro settore e aprire un sito di Ecommerce, che grazie alla vetrina online gli permette di integrare il fatturato e soprattutto funge da strumento di acquisizione clienti: ovvero l’utente si approccia all’azienda con l’ecommerce e fa il primo acquisto, e poi quel contatto viene sviluppato per vendite più corpose successive (upselling).
L’idea FUNZIONA e le cose ricominciano a girare…
I veri EROI
Parlando con Pino e Piera, quando mi hanno accennato all’inizio della crisi, ad un certo punto gli ho chiesto: “Quanti dipendenti avete dovuto lasciare a casa?”.
“NESSUNO!” E’ stata la fulminea e decisa risposta di entrambi. I dipendenti sono per loro una famiglia, e in tutti questi anni non hanno pensato per un solo momento ai licenziamenti (anche se le condizioni aziendali lo avrebbero anche richiesto).
Hanno fatto i salti mortali, ma per ora sono riusciti a tenere con loro tutto lo staff.
Che dire…sono ancora in corso gli Europei di calcio, e qualche giorno fa c’è stata l’ultima partita dell’Italia. L’ho guardata ed ho tifato anch’io per gli azzurri, e m’è dispiaciuto uscire in quel modo…Dopo l’ultimo rigore però e spenta la TV, non ho più pensato al calcio. La vita vera è un’altra roba…
E (per me) i veri EROI sono persone come Pino e Piera, che si fanno il mazzo da più di trent’anni con la passione del primo giorno combattendo contro tutto e tutti pur di non lasciare a casa neanche un dipendente. Per quanto mi riguarda, STANDING OVATION per Pino e Piera
L’ecommerce
Tornando alla nostra storia, e rimanendo sull’argomento di cui mi occupo, eravamo rimasti alla realizzazione dell’ecommerce che aveva cominciato a dare i suoi frutti.
Dalla messa online nel 2011, i fatturati crescono costantemente, con incrementi delle vendite importanti anno su anno, fino ad arrivare al milione di Euro circa del 2015.
Non una cifra enorme ma neanche trascurabile, considerati gli ottimi margini sui prodotti e SOPRATTUTTO il fatto che, come accennavo prima, l’ecommerce viene utilizzato come strumento di acquisizione clienti e che quindi quel milione di fatturato diretto ha in realtà prodotto altro fatturato indiretto derivato da vendite successive fatte agli stessi clienti…
Quindi tutti felici e contenti fino a quando a inizio 2016 Pino e Piera decidono che è arrivato il momento di rifare l’ecommerce perché non è mobile-friendly (cioè non viene correttamente visualizzato su smartphone e tablet) e ne affidano il restyling ad un programmatore suggerito da un conoscente: fino ad allora avevano sempre lavorato con web agency più strutturate, ma cercavano un rapporto più stretto con un collaboratore che fosse quasi dedicato, e per questo si affidano a questa persona.
In prima battuta avevo pensato che l’avessero fatto per “risparmiare”, in realtà parlandoci mi è stato chiaro che il motivo non era quello, ma realmente la ricerca di un rapporto più stretto, che fino ad allora non avevano trovato nelle realtà che avevano conosciuto.
Il fattaccio: messa online del nuovo sito e CROLLO del traffico (e del FATTURATO)
Quindi si realizza il nuovo sito e quando finalmente è pronto, si mette online e….PATATRAC: CROLLO DEL TRAFFICO!!!
Come vedi dall’immagine sopra riportata, proprio con la messa online del nuovo sito COINCIDE il crollo del traffico (70% di visite organiche in meno)…e ovviamente, insieme al traffico è CROLLATO anche il FATTURATO generato dalle vendite online: sul sito ci arriva un terzo degli utenti, e di conseguenza, si fa un terzo delle vendite.
Insomma, una BELLA BATOSTA!
Perché è successo: nessun REDIRECT 301
Ma perché c’è stato questo crollo del traffico? Te lo spiego subito.
Il problema è stato causato (principalmente) dall’assenza del redirect 301 dei vecchi indirizzi sui nuovi.
Rifacendo il sito, per diversi motivi che non ti spiego, CAMBIANO gli indirizzi delle pagine e quindi, ad esempio, se nell’ecommerce c’è il prodotto SEDIA ROSSA, nella versione vecchia del sito aveva la pagina con questo indirizzo:
www.miosito.it/sedie/sedia_rossa.htm
e adesso, nella nuova versione del sito, ha questo nuovo indirizzo:
www.miosito.it/sedierosse/sediarossa.htm
Qual è il problema?
Il problema è che Google ha indicizzato il vecchio indirizzo e quindi ha in “memoria” l’indirizzo della pagina del vecchio sito, e se non fai un redirect 301, indicando quindi a Google che la pagina che rispondeva all’indirizzo precedente adesso risponde al nuovo indirizzo, succede che crei un errore 404: cioè pagina non trovata.
Quando, come in questo caso, generi 7.700 errori 404, Google s’INCAZZA e perdi il 70% del traffico organico (nonchè di fatturato, visto che in questo caso il sito è un ecommerce).
Cosa ho consigliato loro
E’ chiaro che quando ho spiegato a Pino e Piera il problema, la loro prima reazione è stato un vorticoso giramento di….(vabbè, hai capito).
Questo programmatore lo hanno pagato profumatamente, si sono fidati di lui, e il risultato ottenuto è stato questo DISASTRO…
E soprattutto, cosa che più innervosisce Pino e Piera, quando si è scoperto il crollo del traffico con la messa online del nuovo sito, il programmatore è stato vago circa la problematica, facendogliela anche passare come “naturale” quando si fa un restyling…
Si si come no, m’immagino già Amazon o Zalando che rifanno il sito, perdono il 70% di traffico e se ne stanno comunque tranquilli tanto è normale…
Detto questo, quello che ho consigliato di fare a Pino e Piera, NON è stato FUCILARE il programmatore, affatto: gli ho consigliato di tenerselo STRETTO, almeno in questa fase.
Il sito è stato da poco rifatto e, a parte questo grave problema, il lavoro NON è venuto male: il nuovo ecommerce si presenta bene, ha una buona navigabilità ed è per loro di facile gestione: litigare in questo momento con la persona che glielo ha realizzato, a mio parere NON è opportuno.
Poi ovviamente va risolta AL PIU’ PRESTO la problematica degli errori 404, e per quello mi sono proposto io: è un problema che abbiamo già risolto con successo in altri casi.
Dove hanno SBAGLIATO questi IMPRENDITORI e devi evitare di sbagliare ANCHE TU
Ma dove hanno sbagliato Pino e Piera? Qual è l’errore principale che hanno commesso e che devi invece EVITARE tu se sei un imprenditore che vuole sfruttare il web per la propria azienda?
L’errore principale che hanno commesso Pino e Piera sta nell’essersi affidati ad un TUTTOFARE…
Mi spiego meglio:
– Se entri in un ristorante e ti accoglie una persona che dice di essere: il titolare, il cuoco, il barista, il cameriere e il lavapiatti, cosa ne pensi?
– Se hai un problema alla macchina, e ti si propone uno che dice di essere elettrauto, gommista, carrozziere e meccanico, quanta fiducia riponi in questa persona?
– Se devi costruire casa ti rivolgeresti ad uno che dice di essere muratore, elettricista, imbianchino, piastrellista e idraulico?
Credo di conoscere la tua risposta alle domande di sopra:
- Non mangeresti MAI in quel ristorante,
- Non affideresti MAI la tua macchina a quella persona,
- Non costruiresti MAI la tua casa con quel TUTTOFARE.
Ma quando si tratta di web, le cose (inspiegabilmente) cambiano…
Sarà forse dovuto alla marea di “cuggini che spataccano col compiuter” ma troppo spesso è diffusa tra gli imprenditori l’idea che UNA sola persona possa avere le competenze necessarie a portare avanti con successo e cognizione di causa un progetto web che prevederebbe la presenza di più professionalità…
Te la faccio semplice…
Se vuoi curare con successo la presenza online della tua azienda, devi in prima battuta assicurarti di avere a disposizione:
- Un programmatore, che curi la realizzazioni del tuo sito/blog/ecommerce,
- Un grafico WEB che curi l’immagine online della tua azienda (grafico WEB, non un grafico e basta, non il grafico che ti ha sempre fatto le brochure cartacee, ma un grafico WEB specializzato),
- Un SEO che conosca il funzionamento dei motori di ricerca e sia quindi in grado di dare le indicazioni necessarie alla messa online di un sito SENZA problemi di ottimizzazione,
- Un sistemista, che curi la gestione dell’hosting del sito, e che quindi abbia le competenze per facilitare la velocità di caricamento del sito stesso e la sicurezza anti hacker (più tutta una serie di altre cose),
- Un Web Marketer, che sia in grado di comprendere e suggerire una strategia di comunicazione e visibilità online.
Con questo voglio dire che bisogna affidarsi per FORZA ad un’agenzia strutturata?
No, non ho detto questo. Voglio semplicemente spiegarti che devi considerare che sono NECESSARIE professionalità diverse, che in teoria puoi anche trovare con la collaborazione con 5 professionisti diversi.
E se trovo 5 professionisti o un’agenzia che ha le 5 figure separate, allora il SUCCESSO è assicurato?
Non ho detto neanche questo. Non si mangia bene in tutti i ristoranti, eppure di solito cuoco, cameriere, pizzaiolo e barista sono persone diverse ognuna dedicata alla sua mansione.
Allo stesso modo, lavorare con un agenzia che ha al suo interno 5 professionalità distinte NON è sinonimo di SUCCESSO assicurato, perché (ovviamente) i 5 professionisti devono REALMENTE essere in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro…
Evita però di affidarti ad UNA SOLA PERSONA!!!
Di una cosa sono però CERTO: una sola persona NON può essere COMPETENTE nei 5 settori che ti indicavo prima. Ognuna delle professionalità elencate necessita di anni di esperienza, studi dedicati e aggiornamenti continui, tutte cose che UNA SOLA persona, a mio parere, NON PUO’ avere.
E al contrario, nella maggior parte dei casi in cui mi sono trovato ad analizzare progetti online realizzati e gestiti in TOTO da un singolo “professionista”, molto spesso mi sono trovato di fronte a situazioni problematiche…
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2 risposte
… a meno che questa persona non abbia fatto di queste 5 cose la propria professionalità negli ultimi 25 anni …
Ciao Massimo, certo…Sarebbe l’eccezione che conferma la regola.