Google AI MAX per le campagne Search

Google AI MAX

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Google lancia AI Max, una nuova funzionalità pensata per trasformare le campagne Search.

Questo aggiornamento segna un cambiamento profondo nell’approccio alla pubblicità su Google: l’era delle parole chiave sembra sempre più vicina al tramonto, mentre l’intento di ricerca prende il sopravvento.

Cosa cambia con Google AI Max?

Qualche giorno fa volevo andare a vedere uno spettacolo comico con mia moglie. Alla fine non ne ho trovati di davvero convincenti, ma è interessante raccontare come ho cercato.

Sono andato su Google e ho digitato “spettacolo comico in giugno entro 80 km da Rimini”.

Non ho scritto “teatro Rimini”.
Non ho scritto “spettacoli comici Rimini”.
Ho fatto una ricerca più complessa, che includeva:

  • cosa: spettacolo comico
  • quando: in giugno
  • dove: entro 80 km da Rimini

Nessuna parola chiave singola avrebbe potuto restituire una risposta completa alla mia richiesta.
Quello che ho espresso era un intento di ricerca, non una keyword:

  • “spettacoli comici Rimini” = parola chiave
  • “spettacolo comico in giugno entro 80 km da Rimini” = intento di ricerca

Ed è una differenza enorme.

Il nostro comportamento online si sta evolvendo in fretta: stiamo passando dalle parole chiave agli intenti di ricerca. E Google lo sa molto bene. Con Google AI Max, si sta preparando a questo cambiamento.

Cos’è Google AI Max per le campagne Search?

Il 6 maggio, Google ha annunciato ufficialmente sul proprio blog il rilascio di AI Max per le campagne Search, con un titolo che non lascia spazio a dubbi: Sblocca il prossimo livello di performance con le AI Max per le campagne Search.

Ma cos’è esattamente Google AI Max?

Non si tratta di una nuova tipologia di campagna, bensì di un potenziamento basato sull’intelligenza artificiale, attivabile con un solo clic all’interno delle campagne Search esistenti. Secondo quanto dichiarato da Google, chi abilita AI Max può ottenere in media il 14% in più di conversioni o valore di conversione, mantenendo invariati CPA e ROAS.

I vantaggi di Google AI MAX

L’integrazione dell’intelligenza artificiale porta con sé funzionalità avanzate pensate per ottimizzare le performance in modo semplice ed efficace.

Ma quali sono, concretamente, i vantaggi che Google AI Max può offrire?

I vantaggi principali sono tre:

  1. un search term matching migliorato, che permette di intercettare query rilevanti anche al di fuori delle keyword impostate;
  2. una personalizzazione dinamica dei testi, con titoli e descrizioni generati automaticamente in base ai contenuti delle landing page e degli annunci;
  3. l’espansione automatica degli URL finali, che indirizza l’utente verso la pagina più pertinente in base all’intento della sua ricerca.

Perché Google sta introducendo AI Max?

L’introduzione di Google AI Max non è casuale, ma risponde a due motivazioni principali che riflettono cambiamenti profondi sia nel comportamento degli utenti sia nelle logiche di business della piattaforma.

La prima ragione è legata all’evoluzione del modo in cui cerchiamo online. Come già accennato, le ricerche non si basano più su parole chiave secche, ma su frasi complesse e articolate che esprimono un intento.

L’avvento dell’intelligenza artificiale sta stravolgendo il modo in cui cerchiamo online e restare ancorati al vecchio modello keyword-centrico sarebbe ormai fuori dalla realtà. Google lo sa bene e si sta adeguando rapidamente.

La seconda ragione, più diretta, è economica. Google è un’azienda e, come tale, ha interesse ad aumentare i propri ricavi. L’integrazione dell’AI nelle campagne Search offre anche un’opportunità per massimizzare le entrate, sfruttando l’innovazione tecnologica come leva strategica.

Google AI MAX: rischi e opportunità

L’introduzione di Google AI Max rappresenta senza dubbio un’innovazione importante per le campagne Search, capace di offrire nuove opportunità di comprensione del pubblico. L’AI consente infatti di intercettare ricerche più complesse e articolate, aiutando gli inserzionisti a scoprire nuovi intenti, benefici, esigenze e problemi dei clienti a cui forse non avevano pensato inizialmente.

Prendiamo ad esempio la query “spettacolo comico in giugno entro 80 km da Rimini”. Un teatro di Ravenna potrebbe rendersi conto che il suo pubblico potenziale non è limitato alla sola provincia, ma si estende anche verso Rimini, ampliando così il target geografico delle sue campagne. In questo senso, AI Max apre la strada a una maggiore precisione nella comprensione del comportamento degli utenti e, potenzialmente, anche a un costo per clic più basso, grazie all’espansione del pubblico raggiungibile.

Tuttavia, non mancano i rischi, e sono tutt’altro che trascurabili. Estendere gli intenti di ricerca significa perdere controllo rispetto a quando si lavorava esclusivamente con parole chiave specifiche, con il rischio concreto di disperdere budget su click poco rilevanti.

Google, in fondo, è un’azienda che punta ai ricavi. Se AI Max amplia notevolmente il pubblico potenziale degli annunci, è probabile che anche i click aumentino… e con essi la velocità con cui si spende il budget.

Tornando all’esempio del teatro, è corretto che il suo annuncio appaia per chi cerca “spettacolo comico in giugno entro 80 km da Rimini”; ma se lo stesso annuncio compare anche per “cosa fare sabato sera a Rimini”, il rischio è che il messaggio raggiunga utenti meno motivati all’acquisto, facendo aumentare i costi senza reali benefici.

AI Max è una tecnologia potente, ma va usata con attenzione e strategia, valutando bene quanto il nuovo pubblico intercettato sia effettivamente in linea con l’offerta.

Google AI Max: come affrontare il cambiamento?

L’arrivo di Google AI Max segna un cambiamento importante nel panorama delle campagne Search, un’evoluzione che non possiamo ignorare né tantomeno ostacolare. Sarebbe inutile — e anche poco sensato — opporsi a un processo di trasformazione che è già in atto.

L’unico approccio valido è quello del test consapevole, senza scorciatoie e con la massima attenzione. Le AI Max andranno testate con criterio, monitorando con ancora più attenzione gli intenti che attiveranno gli annunci — nella speranza che Google fornisca strumenti di controllo efficaci.

Allo stesso tempo, sarà sempre più cruciale lavorare sulla qualità, completezza e pertinenza delle landing page, adattandole costantemente a ciò che cercano gli utenti. È probabile che in futuro una singola landing page non basterà più: ne serviranno molteplici, ciascuna costruita intorno a un intento di ricerca specifico.

Il rilascio di AI Max è previsto entro i primi di giugno, e sarà nei prossimi mesi che inizieremo a capire quanto realmente efficace sia questa novità. E allora, vedremo se le mie previsioni erano corrette.

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