50 sfumature di CMS…..

Cms open source o proprietario

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Cms open source o proprietario

Se sei un appassionato di manette e ti piace essere legato e schiavo della web agency che ti svilupperà il sito, allora fermati qui e non proseguire nella lettura…Se invece hai “gusti” diversi, e vuoi sentirti libero nel continuare la collaborazione col tuo fornitore, senza costrizioni che non valuteresti  (e che probabilmente non ti verrebbero “specificate” alla firma del contratto) allora perdi 5 minuti del tuo tempo e leggi l’articolo…

Come evitare la “fregatura” del CMS

(Prima dei CMS) Fino ai primi anni 2000 circa, la realizzazione dei siti internet avveniva “scrivendo” interamente il sito in html, pagina per pagina ed era quindi di esclusiva competenza di programmatori che conoscevano questo linguaggio di programmazione. E questo valeva anche per l’aggiornamento dei contenuti: se dovevi cambiare un prodotto del catalogo presente sul sito, aggiungere una news o semplicemente cambiare il testo di una pagina non avevi altre possibilità che rivolvergerti al programmatore che te lo aveva realizzato e farlo fare a lui.

(Arrivano i CMS) Dai metà anni 2000 in poi invece, per la realizzazione dei siti web ha preso piede l’utilizzo dei CMS. Cos’è  un CMS? CMS è l’acronimo di Content Management System, che in italiano sta per Sistema di gestione dei contenuti, e identifica quel tipo di piattaforma software che permette una gestione userfriendly dei contenuti. In pratica è l’interfaccia web (il backoffice) del sito che ti permette di aggiornarne le sezioni senza avere la minima conoscenza di programmazione.

CMS Proprietario o Open Source?

Ma quindi dove sta la “fregatura” di cui accennavo prima? Qual è “l’inghippo” di questa innovazione apparentemente solo piena di vantaggi? Te lo spiego subito.

Di CMS ne esistono di due tipi: i CMS Proprietari e i CMS Open Source.

Un CMS proprietario è un CMS realizzato da una web agency da zero, che quindi ne detiene i “codici sorgenti” e questo si traduce nel fatto che una volta realizzato un sito internet con un CMS proprietario sei legato mani e piedi al fornitore, anche se dopo un po’ scopri che non sei pienamente soddisfatto del servizio, anche se che per ogni piccolo aggiornamento che richiedi ti vengono fatturate cifre che ritieni esose, non ha modo di opporti:

Sei loro schiavo e non puoi più andartene!

L’unica soluzione che ti rimane è rifare il sito da zero con un’altra azienda.
Forse ti stai chiedendo: “Ma ci sarà qualche vantaggio nell’utilizzo di un CMS proprietario?”
La mia risposta è NO.Ti racconteranno che è più personalizzabile, più stabile, più sicuro e bla bla bla…

Tutte CXXXXXE! Potevano esserci vantaggi reali nel 2005, forse. Oggi non più.

Un CMS open Source invece è un CMS realizzato e costantemente sviluppato da una community estesa di sviluppatori (spesso migliaia sparsi per il mondo) ed essendo open source è di proprietà di tutti.

Ne esistono di diversi tipi: WordPress, il più famoso insieme a Joomla!, e poi Drupal, Typo3 e quelli verticali sull’ecommerce come Magento, Prestashop, ZenCartecc ecc.

Sono ormai completamente personalizzabili ed hanno dei backoffice di gestione dei contenuti molto facili da utilizzare (soprattutto WordPress). E, dettaglio IMPORTANTISSIMO, trovi un sacco di professionisti che li utilizzano e quindi, se col primo fornitore che ti ha realizzato il sito non ti trovi più bene e decidi di cambiare, PUOI farlo senza dover rifare il sito da zero, cioè sei libero!

ATTENZIONE, MOLTO IMPORTANTE:

Mi è capitato più di una volta di trovarmi di fronte ad aziende che nonostante la web agency gli avesse realizzato il sito con CMS Open Source, grazie a clausole contrattuali truffaldine, si arrogavano comunque il diritto di proprietà sui codici sorgenti del sito realizzato, rendendo quindi il cliente schiavo comunque.

Fai quindi moltissima attenzione al contratto quando realizzi il nuovo sito della tua azienda, e richiedi espressamente una clausola che ti rende esplicitamente proprietario del sito realizzato.

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4 risposte

  1. In effetti a voler essere pignoli HTML non è un linguaggio di programmazione. Poi si capisce e il testo è ottimo. Ma è un formato di dati che consente lo scambio di informazioni attraverso il World Wide Web. I tag HTML sono semplicemente dei marcatori che comunicano al browser alcune informazioni di formattazione. L’HTML, dunque, non può essere definito un linguaggio di programmazione, ma un sistema di markup.
    http://www.html.it/faq/html-e-un-linguaggio-di-programmazione/
    Saluti

    1. Ciao Giorgio,
      tecnicamente quello che dici è assolutamente esatto.
      Se lo avessi scritto, sarebbe stato INCOMPRENSIBILE al mio target, ovvero gli imprenditori.

      Mi sono quindi preso una “licenza poetica” (come faccio spesso) al fine della comprensione del concetto.
      Grazie del tuo commento.

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