Buongiorno,
Le scrivo dalla XXXX Srl, azienda della provincia di Pesaro-Urbino. Abbiamo ricevuto circa due mesi fa la sua mail con oggetto “Email Marketing, quest’illustre SCONOSCIUTO….”Come azienda abbiamo iniziato qualche mese fa un’attività abbastanza importante di email marketing, senza tenere conto (non conoscendoli) di tutti i preziosi consigli forniti nel Suo decalogo.
Come risultato siamo finiti nelle liste spam, dalle quali siamo riusciti a delistarci. La situazione è la seguente: noi siamo intenzionati a continuare in quest’attività di email marketing verso i nostri clienti attuali e potenziali.
L’IP e l’indirizzo di posta che abbiamo utilizzato per questi invii è lo stesso che usiamo per le altre attività di gestione dell’azienda (info@xxxx.it): so che non è consigliabile, ma vorremmo continuare ad usare questo indirizzo per gli invii.
Per evitare di finire nelle liste spam avremmo bisogno di un programma apposito per l’invio di questa sorta di newsletter, che ci è utile a presentare l’azienda e i suoi prodotti.
Allo stesso tempo, molti degli indirizzi a cui spediamo (quelli dei potenziali clienti, ovviamente quelli dei clienti sono verificati) non sono corretti e/o non sono più attivi, per cui abbiamo molti bounce che rischiano di classificarci come spam.
Avete soluzioni da proporci?
Rimango in attesa di un suo cortese riscontro.
Cordiali saluti.
Quella sopra incollata è una email che ho ricevuto qualche mese fa da un cliente in risposta ad un mio post sull’email marketing. L’ho incollata perché rappresenta esattamente la situazione in cui ci si ritrova se si comincia a fare email marketing “fatto in casa”, senza gli accorgimenti ormai necessari, e incappando quindi nei problemi tipici che ne derivano: essere blacklistati e finire nella lista di SPAMMER avendo a quel punto gravi problemi di invio anche della posta aziendale normale.
Premessa
Prima di partire con il post di oggi, in cui ti spiegherò perché si incappa in quei problemi e come evitarli, ti faccio una piccola premessa, con una panoramica sullo SPAM e sui volumi di traffico email che genera quotidianamente nel mondo.
Cos’è lo SPAM:
Cito da Wikipedia
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l’invio di messaggi indesiderati….
Quindi, per essere chiari, ogni volta che si invia una email a qualcuno che non l’ha richiesta e non se l’aspetta, tecnicamente si fa SPAM.
Nel grafico sotto incollato (fonte) viene chiaramente indicato a quanto ammonta il volume dello spam GIORNALIERO nel mondo: su un totale di circa 490 Miliardi di email generate quotidianamente nel mondo, 420 Miliardi sono email di SPAM. Si hai letto bene, 420 dei 490 miliardi di email inviate ogni giorno nel mondo sono SPAM. Te lo scrivo più in grosso così non te lo scordi
L’85% delle email (in totale 420 Miliardi di email) inviate quotidianamente nel mondo sono SPAM.
Con questi numeri potrai quindi capire come i vari attori in questione (provider gestori di posta elettronica, produttori di soluzioni antispam, ecc) siano costantemente in guerra con gli spammer e si adoperino per migliorare sempre di più gli strumenti di difesa…E ultimamente ci riescono molto bene…
Quindi se stai facendo (o stavi pensando di fare) Email Marketing per la tua azienda, ascolta il mio consiglio e leggi ATTENTAMENTE questo articolo: ti spiegherò in maniera chiara e semplice quali errori devi EVITARE e i consigli da seguire per fare email marketing senza rischi.
I rischi da EVITARE
Partiamo dai rischi che si corrono facendo fai da te con l’email marketing.
I principali sono due, entrambi da evitare:
1) Le newsletter finiscono nello SPAM (o non vengono neanche recapitate): se commetti gli errori tipici dell’email marketing artigianale, il problema in cui più facilmente incappi è quello che le tue newsletter cominciano a finire nello spam, o nei casi peggiori, non vengono neanche recapitate nelle caselle di posta dei tuoi destinatari.
Quindi puoi sforzarti di scrivere il messaggio migliore del mondo, il contenuto di più alto valore, ma tienitelo pure stretto perché lo leggerai tu e pochi altri nel mondo. Anche se c’hai una lista di email infinita…
2) Ti viene blacklistato il dominio aziendale e non spedisci neanche più la posta normale. Come citava il cliente nella email di apertura del post: hanno fatto email marketing alla buona, sono stati blacklistati e non spedivano più la posta aziendale: non so te, ma io non mi posso permettere per lavoro di stare senza posta elettronica neanche un giorno. Quindi se sei nella mia stessa condizione, continua a leggere…
Le CAUSE dei problemi (che NON conosci o ne ignori l’IMPORTANZA)
A questo punto probabilmente ti starai chiedendo:
Ma cosa faccio per diventare uno spammer? Quali sono le azioni che compio per incappare in quei problemi?
Te lo spiego subito, elencandoti i TRE ERRORI EMAIL MARKETING principali che si commettono:
1. Bounce
Per fare email marketing deve avere una mailing list a cui spedire, una lista di indirizzi email di tuoi clienti o potenziali clienti a cui inviare le tue newsletter. Bene. Considera che è fisiologico che una lista di indirizzi email contenga una serie di indirizzi sbagliati causati da:
- Errata scrittura dell’indirizzo (sbagli nello scriverlo tu nella tua lista o si sbaglia l’utente quando si iscrive);
- Indirizzi abbandonati: indirizzi email di utenti non più esistenti (ex. un dipendente di un’azienda che cambia lavoro e di conseguenza la sua email viene chiusa) o ad esempio di aziende chiuse o fallite (che in questi anni sono ahimè state diverse). Cosa comporta avere questo tipo di indirizzi all’interno della propria mailing list? Comporta una aumento dei bounce: i bounce rappresentano le mail che “tornano indietro” (da qui bounce, che tradotto significa rimbalzo) perché il sistema non è riuscito a recapitarle: avrai sicuramente visto almeno una volta nella tua vita un messaggio email con oggetto “Undelivered Mail Returned to Sender”. Ecco, avere una percentuale elevata di bounce (considera che già il 2% è una percentuale elevata) è sintomo di cattivo speditore e se non si corre ai ripari con la pulizia della lista si aumenta di molto il rischio di essere blacklistati.
2. Tasto “Segnala come SPAM”
Se hai usato almeno una volta nella vita Gmail (o un’altra delle web mail famose come Yahoo, Libero, ecc…) avrai probabilmente notato il tastino “Segnala come Spam”. Quel tasto dà la possibilità all’utente che riceve la tua newsletter di segnalarla come spam, perché la ritiene indesiderata.
ATTENZIONE: i provider di posta elettronica calcolano i tassi di segnalazione come spam facendo il rapporto tra le segnalazioni ricevute e il numero totale di messaggi inviati. Se hai un tasso di segnalazione spam elevato, i tuoi messaggi saranno filtrati o bloccati a priori dal provider, e la tua mail a quel punto non sarà più recapitata ai tuoi destinatari.
Nota bene 1: quando parlo di provider di posta non mi riferisco solo a Gmail o simili, ma anche ad Aruba e a tutti gli altri grandi provider di posta: quindi se stavi pensando “tanto ho una lista professionale e indirizzi gmail non ne ho” , SBAGLI DI GROSSO. Se vieni segnato come SPAMMER le tue newsletter non le legge più NESSUNO.
Nota bene 2: Se si presenta questo problema, parte innanzitutto dalla newsletter, ma fa presto ad “infettare” tutto il tuo dominio, con il risultato che, non solo nessuno legge più le tue newsletter, ma viene BLACKLISTATO il tuo dominio e NON SPEDISCI PIU’ la POSTA AZIENDALE!
3. Spamtraps
Se sono abbastanza convinto che già i primi due punti non li conoscessi, SONO CERTO CHE IGNORI il significato della parola SPAMTRAPS….
“SPAM che????”
SPAMTRAPS, hai letto bene.
Cosa sono le SPAMTRAPS:
Le SPAMTRAPS sono TRAPPOLE, indirizzi email creati dai provider di posta elettronica per individuare i mittenti che utilizzano liste “sporche” e “illegittime” per inviare i propri messaggi. Se all’interno della tua lista ci sono SPAMTRAPS, automaticamente la reputazione del tuo dominio degrada, e se non poni rimedio e continui ad inviare newsletter a queste SPAMTRAPS, cresce la possibilità di essere blacklistato e di avere problemi con la posta elettronica.
Esistono due tipi di spam trap:
- Trappole riciclate: indirizzi email abbandonati che vengono usate dai provider come spam traps
- Trappole nuove: indirizzi email create apposta dai provider per “catturare” chi estrae massimamente da internet liste di email con i software automatici,
Immagino che tu ora stia pensando: Ma come faccio a sapere se la mia lista contiene SPAMTRAPS? Beh, diciamo che se hai comprato liste di email online il rischio è molto elevato se invece hai usato software per l’estrazione di email da internet allora è quasi una certezza!
COSA FARE per evitare i problemi
Quelle che ti ho appena presentato sono le cause maggiori che ti possono portare ad avere problemi con la posta elettronica. Ora ti spiego COSA DEVI FARE per evitarli:
1. Pulisci la tua lista:
Come ti raccontavo parlando dei bounce, sicuramente all’interno della tua lista avrai numerosi indirizzi sbagliati. Questo problema puoi risolverlo (o quantomeno arginarlo) grazie all’utilizzo di software che ti fanno la pulizia della lista: installi il software, gli dai in pasto la tua lista, lui la controlla segnalandoti quali sono gli indirizzi sbagliati permettendoti di pulirla.
Esistono diversi software di questo tipo: io ti suggerisco questo https://www.atompark.com/bulk-email-verifier/ (ma va bene quello che ti pare purché faccia la pulizia)
2. Strumento di invio professionale
Il cliente citato in apertura, quello di cui ho incollato la mail all’inizio del post, mandava le newsletter con Outlook: cioè si metteva davanti al pc, e inviava email a 50 destinatari alla volta ripetendo l’operazione per una mattinata intera, visto che aveva una lista di qualche migliaio di indirizzi…PEGGIO DI COSI’ NON SI PUO’ FARE.
Devi invece ASSOLUTAMENTE DOTARTI di un STRUMENTO PROFESSIONALE per l’invio delle tue newsletter che deve avere queste due FUNZIONALITA’ ESSENZIALI:
- Disiscrizione automatica dei bounce:cioè se la tua lista contiene indirizzi sbagliati lui li deve cancellare automaticamente dopo l’invio
- Disiscrizione automatica dei “Segnala come SPAM”: cioè deve disiscrivere automaticamente dalla tua lista tutti gli utenti che ti segnalano come spammer
In questa maniera, grazie a queste due funzionalità ESSENZIALI (te lo ripeto, sono due funzionalità ESSENZIALI) la tua lista rimarrà automaticamente il più “pulita” possibile nel tempo. E ti sottolineo anche il fatto che debbano essere funzionalità automatiche: questo perché esistono software che ad esempio disiscrivono i bounce ma con azioni manuali, e quindi devi essere tu che ti ricordi di pulire la lista: così NON FUNZIONA, te lo dico per esperienza diretta.
Quale strumento di invio utilizzare:
Noi abbiamo scelto Getresponse: non è l’unico ovviamente e tu scegli quello che preferisci, purché abbia le funzionalità appena spiegate.
3. Dominio dedicato
Registra ed utilizza un dominio dedicato alle newsletter. Questo è un consiglio che diamo a tutti i nostri clienti. Al fine di preservare al massimo la posta elettronica “normale” dell’azienda, oltre a quanto già detto, consigliamo di registrare un dominio dedicato alle comunicazioni promozionali.
E’ buona norma fare queste due cose…
Prima di lasciarti ti do altri due ultimi piccoli ma utili consigli. Quanto detto in questi post si riferisce in larga parte all’aspetto tecnico dell’email marketing. Ed è importantissimo. Aggiungo due ultimi consigli finali meno tecnici e più strategici:
1. Fai crescere la lista in modo sano
Come ti spiegavo prima, comprare le liste di email nasconde diverse insidie tecniche. In realtà anche dal punto di vista dell’efficacia, ha sempre funzionato molto poco…alla fine se uno non si è iscritto alla tua lista e si vede arrivare la tua email è molto difficile che diventi tuo cliente, e le percentuali di conversione di queste liste è sempre bassissima. Quindi pensa a modalità sane per aumentare la tua mailing list.
2. Scrivi contenuti di valore
Anche se segui alla lettera tutte le indicazioni che t’ho dato, e per puro caso hai una lista purissima di soli “iscritti consapevoli”, se poi gli unici messaggi che gli mandi sono “Compra questo”, “Compra quello”, “Oggi Sconto di”, “Domani 3 x 2”, non vai molto lontano…
Ho scritto un articolo intero dedicato alla newsletter efficace, che puoi leggere qui.
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Fai già Email Marketing ma NON ottieni RISULTATI? O vorresti cominciare ma non sai da dove partire?
[Chiedimi la tua Strategia di Email Marketing di Successo]
Io posso aiutarti a scegliere la strategia giusta per promuovere online la tua azienda sfruttando l’email marketing. Posso farlo però SOLO se mi contatti qui . Poi verificherò insieme a te cosa fare per portarti RISULTATI.
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6 risposte
Post veramente utile! Penso che chiunque voglia intraprendere un’attività di email marketing, debba prima leggersi questa esperienza per evitare di incappare in problemi molto seri.
A volte il cliente ha paura di spendere troppo per una consulenza professionale, ma non sa che il fai-da-te costa molto di più!
Grazie Fede!
Grazie per questi consigli!io sto gestendo da qualche mese le newsletter per un centro sportivo con opendem e purtroppo il problema maggiore che mi trovo ad affrontare è quello di liste costruite male secondo me…ho avuto molte cancellazioni all’inizio e tassi di apertura molto bassi, nonostante curi molto i contenuti (si tratta di offerte, di descrizioni dei corsi, di inviti ad eventi). Cosa posso cercare di fare per migliorare le liste che uso?
Ciao Fabrizio, premesso che non conosco il caso specifico, ne l’azienda e il servizio in questione, in linea generale quello che puoi fae per migliorare le performance della campagna di Email Marketing può essere racchiuso in questi consigli:
1) Produci contenuti informativi utili all’utente: hai descritto nel tuo commento l’attuale contenuto delle newsletter (offerte, descrizioni di corsi e inviti a d eventi), tutti contenuti in qualche modo “commerciale”: la gente di ricevere SOLO offerte non ne può più, e se continui così, non ci sono grandi possibilità di miglioramento. Se invece cominci a produrre contenuti utili, il discorso cambia (a questo link trovi il mio articolo relativo all’argometno in questione).
2) Cominciare a incrementare la lista di iscritti in maniera “sana”: le liste “costruite” male non sono il massimo. Come dicevo pria, non conosco il caso, ma se sei il primo a dire che le liste sono costruite male, allora un motivo ci sarà…
Provate a produrre un contenuto utile da mettere a disposizione dell’utente gratuitamente se vi lascia il suo indirizzo email: se davvero utile e se accompagnato dalla produzione di contenuti informativi, questo contenuto comincerà nel tempo a rodurre nuvi iscritti di qualità (cioè di persone che hanno deciso di lasciarvi la mail e ricevere le vostre newsletter).
3) Infine lo strumento: NON conosco OpenDem. Quindi devi verificare se ha le caratteristiche che suggerisco proprio in questo articolo: se gliene manca qualcuna, lascia perdere e cambia strumento. E’ fondamentale per il successo di una campagna di Email Marketing.
Ciao e grazie
Ciao! Ti ringrazio tantissimo per la tua risposta!
Nelle scorse settimane ho ricominciato un po’ da zero con la strategia di email marketing prendendo spunto da quello che mi suggerivi! In primis ho ricominciato a costruire le liste proprio pubblicizzando sul sito web la possibilità di iscriversi al servizio newsletter. Come incentivo è stato proposto un piccolo sconto sull’abbonamento annuale ai corsi del centro sportivo e una mini guida alla corretta alimentazione scritta dal nutrizionista del centro. Pubblicizzando anche su facebook l’iniziativa ho raccolto un buon numero di contatti e con l’invio delle prime newsletter la situazione ha cominciato a cambiare 🙂
Ora le attività sono sospese quindi vedremo a settembre che riscontro ci sarà quando si ricomincerà con l’attività promozionale.
Con opendem invece mi sono trovato molto bene alla fine. Il servizio è semplice ma propone tutte le funzioni necessarie e poi sul sito sono presenti molti suggerimenti che mi sono stati assai utili! Consigliato!
Bene Fabrizio, sono contento d’esserti stato d’aiuto!