In questo articolo parliamo di lead generation su Facebook ADS, quindi di quel tipo di campagne sui social che ha come obiettivo la lead generation.
Facciamo una breve ma importante premessa, similmente a quanto abbiamo detto nell’articolo dedicato agli errori tipici da evitare nelle Facebook ADS. Facebook sicuramente è cambiato molto negli ultimi tempi, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo.
Prima di tutto, la pandemia ha alterato tutta una serie di dati e quindi anche le performance delle sponsorizzate sui social. Poi, c’è stato l’aggiornamento a iOS 14 che ha drasticamente ridotto il tracciamento dei dati rispetto a due anni fa unitamente a un graduale aumento – non per tutti i casi, ma per molti – dei costi pubblicitari.
La pandemia e il nuovo aggiornamento a iOS 14 hanno quindi trasformato il modo di fare Lead generation tramite Facebook ADS.
In questo articolo io ed Alessandro Desilvio, uno dei nostri Facebook ADS Specialist, ti esporremo cosa facciamo quotidianamente per i nostri clienti con l’obiettivo di abbassare il costo dei Lead su Facebook ADS.
Cosa si intende per Lead Generation?
La Lead Generation, a differenza della tradizionale vendita diretta, è quel processo che permette di raccogliere i dati di un utente potenzialmente interessato ai nostri prodotti/servizi (lead), spesso in cambio di una risorsa gratuita (lead magnet) come un e-book, un video o un podcast.
Le sponsorizzate per la lead generation su Facebook hanno come fine ultimo:
- l’iscrizione a un webinar;
- la richiesta di un preventivo.
- la richiesta di una consulenza.
Si tratta dunque di campagne che servono per raccogliere dati di contatti da lavorare successivamente con trattative offline, telefonate e tutto ciò che fa parte della normale vita aziendale e della vendita.
Quando ha senso lanciare una campagna di Lead Generation tramite Facebook Ads?
Ha senso iniziare una campagna pubblicitaria su Facebook rivolgendosi a un pubblico freddo? Sì, ma il prodotto dovrebbe essere già conosciuto.
In alternativa dovresti stimolare la domanda latente del pubblico e quindi conoscere già le esigenze dei tuoi potenziali clienti. In che modo il tuo prodotto o servizio soddisfa i bisogni del tuo pubblico?
In merito all’obiettivo della campagna, se hai bisogno di ottenere lead, allora sì, puoi utilizzare “conversioni”. Tuttavia, dipende sempre dal processo di acquisto: quanto è lungo e complesso?
Ad esempio se il consumatore sa già che deve acquistare una zanzariera, perché o deve sostituirla oppure deve installarla, l’inserzionista non deve convincere il cliente finale a comprare la zanzariera. Deve invece provare al pubblico la bontà del prodotto.
In altre parole, non serve inviare un video di 78 ore che illustri tutti i motivi per i quali servono le zanzariere. Non servono 12 e-mail che seguono un funnel che termina con il downloading di un e-book sui 78 motivi per cui scegliere le zanzariere.
Quindi, testare o meno il pubblico freddo dipende da quello che vendi e da quanto il processo di acquisto è lungo.
Quanto costa in media un lead su Facebook?
Non esistono dei parametri comuni a tutti. Ci occupiamo di clienti che, a fronte di un costo per lead di 30,00 €, ottengono ottimi risultati in termini di fatturato. Altri invece acquisiscono lead a 1,50€, ma per quel preciso settore il costo è troppo alto.
Il costo per lead è alto o basso a seconda di diversi fattori:
- cosa si vende;
- qual è il valore del prodotto o servizio venduto;
- da quanto tempo il cliente compra da quell’azienda che fa le campagne;
- qual è l’obiettivo.
Infatti ci sono lead che magari si iscrivono a un webinar e poi lo acquistano eventualmente dopo. In altre parole non sono rendite immediate.
La risposta quindi è “dipende”. Non esiste una tabella che indica quanto deve costare il lead. Dipende dal caso specifico e da una serie di fattori.
Cosa sono le Lead Ads di Facebook?
Quando lanciamo le campagne di lead generation, Facebook ci dà l’opportunità di acquisire il contatto in diversi modi:
- attraverso una landing in cui è presente un form;
- impostando il modulo di contatti nativo di Facebook (Lead ADS);
- su messenger;
- tramite chiamate;
- su un’app.
Le Lead Ads, quindi, non sono altro che un formato specifico di Facebook che permette di acquisire i dati degli utenti direttamente sulla piattaforma, senza rimandare a nessun “luogo di conversione” esterno (come una landing o un sito web).
Di solito i moduli interattivi hanno costi più bassi, ma bisogna usarli bene perché la facilità di compilazione del form rischia di abbassare la qualità del lead. Un consiglio utile è quello di aggiungere domande all’interno del form per capire se l’utente che ha lasciato il contatto è quello che stiamo cercando. In questo modo manteniamo alta la qualità dei lead acquisiti.
10 consigli per abbassare i costi dei Lead su Facebook Ads
Spesso ci capita di prendere in carico le campagne di clienti il cui account presenta dei veri e propri disastri.
Una lunga serie di errori si aggiungono alle complessità precedentemente illustrate. Usare male lo strumento Facebook significa sprecare budget e non raggiungere i risultati.
Per questo abbiamo deciso di creare questa Guida con 10 consigli per abbassare i costi dei lead su Facebook.
1) Scegli il giusto obiettivo per le tue campagne
Prima di entrare nel vivo del discorso facciamo anche qui un’altra premessa.
Questo screen fa riferimento alla nuova schermata di obiettivi di campagna di Facebook del Business Manager. Quando si avvia una campagna, lo strumento ti chiede di scegliere un obiettivo (ad esempio, per avere più interazioni o contatti). Ad oggi gli obiettivi sono stati accorpati a un numero complessivo di 7.
Sembra scontato, però, se voglio acquisire dei lead, cioè dei contatti, devo scegliere la campagna contatti. Se voglio ricevere più interazioni su un post, devo scegliere la campagna interazioni. Se voglio vendere qualcosa devo scegliere l’obiettivo vendite.
Perché diciamo che non è scontato? Confrontandoci con alcuni clienti ci è capitato spesso di dover gestire delle obiezioni in merito alla scelta dell’obiettivo di campagna.
Ciò perché le campagne per l’acquisizione di contatti sono più costose rispetto alle sponsorizzate per copertura o per interazione. Queste due tipologie di campagna, infatti, ti consentono di raggiungere più persone con un budget inferiore.
Tuttavia, se diciamo a Facebook che vogliamo ricevere più interazioni, lo strumento ci porterà questo tipo di risultato. Certo, può capitare che grazie a queste campagne arrivino anche dei lead. Tuttavia, intercettare contatti non sarà la prerogativa di Facebook.
È fondamentale non sbagliare l’obiettivo di campagna, perché esso dà all’algoritmo indicazioni precise su cosa vogliamo che gli utenti facciano.
Se scegliamo una campagna interazioni per esempio, stiamo dando a Facebook l’indicazione di cercare utenti che interagiscano con le nostre inserzioni. Stesso ragionamento vale per le campagne traffico.
Lavorando con le aziende, praticamente, non utilizziamo mai questo tipo di campagna, così come quelle con obiettivo notorietà. In questa sede non entriamo nel dettaglio di tali campagne. Tutto quello che ti serve sapere è che, se devi fare lead generation, devi scegliere l’obiettivo giusto.
Per raccogliere contatti puoi utilizzare l’obiettivo “Contatti” oppure “Conversioni”, affinché Facebook ricerchi le persone giuste che lascino un contatto.
Passiamo al prossimo consiglio.
2) Usa (o affianca) nuovi “Luoghi di Conversione” (es. Lead ADS)
Generalmente si tende a scegliere un obiettivo e si procede a oltranza senza testare altri luoghi di conversione. Ad esempio, si decide di acquisire contatti attraverso una landing page selezionando l’obiettivo “contatti” e quindi “Sito Web” e si prosegue così all’infinito.
Questo ragionamento alla lunga non paga. Abbiamo infatti attestato che tutti gli altri obiettivi non sono mai da escludere a priori.
È vero che in linea generale la conversione su una landing è sempre quella che ti porta a dei contatti con una qualità più alta. Al contrario, i contatti che arrivano dai moduli interattivi, poiché puoi acquisirli a costi ridotti, hanno una qualità inferiore.
Ad ogni modo, tra tutti i lead che arrivavano attraverso le lead Ads Facebook non è detto che non ce ne sia qualcuno che invece è interessato realmente a ciò che vendiamo. Vogliamo davvero perdere questa opportunità?
Il consiglio dunque è sempre quello di testare tutti i luoghi di conversione disponibili in contemporanea, ovvero parallelamente.
Se non si ha il budget necessario per lanciare più test, il consiglio è quello di iniziare da un luogo di conversione, possibilmente utilizzando un landing page, ma attenzione al link da inserire!
Un errore che purtroppo abbiamo visto più di una volta fare è quello di linkare alla homepage del sito. Le persone che arrivano sulla home attraverso una campagna che pretende di vendere qualcosa rischia di essere controproducente.
Ecco perché è fondamentale inserire come pagina di destinazione una landing page specifica sul prodotto o servizio che vendi.
Possiamo poi testare diversi luoghi di conversione facendo partire contemporaneamente più campagne di lead generation. Provare le varie possibilità che lo strumento ci mette a disposizione è utile per capire se riusciamo a migliorare le performance delle nostre campagne.
Una volta chiariti tutti gli aspetti legati ai luoghi di conversione passiamo ai target.
3) Crea nuovi gruppi di annunci verso nuovi target
Nei paragrafi precedenti ci siamo occupati delle impostazioni a livello di campagna. Ora invece ci occupiamo dei Gruppi di annunci, ovvero quali e quanti target testare.
Un errore comune però è limitarsi a un solo target. Ogni volta che creiamo un pubblico, infatti, FB ci fornisce una dimensione stimata di quel pubblico.
Se impostiamo un pubblico broad, ovvero senza interessi, che raggiunga ad esempio tutta l’Italia, la macchina pubblicitaria ci darà la dimensione di tutto il pubblico italiano presente su Facebook.
All’interno di un gruppo di annunci però l’algoritmo non raggiungerà mai realmente tutte le persone presenti nella copertura stimata. Mettiamo che la stima sia di 7 milioni di utenti. Di questi Facebook prenderà solo una piccola parte a cui mostrerà l’ADS, sulla base della creatività impostata e di altri fattori di cui parleremo nei paragrafi successivi.
Poiché non raggiungeremo mai 7 milioni di persone in un colpo, dobbiamo provare sempre più pubblici differenti. Come lo facciamo? Aggiungendo più interessi oppure utilizzando un pubblico simile alla nostra lista di contatti di partenza.
Lanciare gruppi di annunci con pubblici differenti ci permette di raggiungere più nicchie di persone potenzialmente interessate a ciò che offriamo. Testare i diversi target consente a Facebook di raccogliere sempre nuovi dati e individuare quei pubblici che performano meglio.
Il pubblico migliore riceverà più budget dalla macchina pubblicitaria. Bisogna testare in continuazione pubblici diversi, perché altrimenti non sarà possibile scoprire quali sono quelli che portano a risultati migliori.
Nella slide riportata possiamo vedere alcuni dei pubblici testati per un nostro cliente. Si tratta di differenti pubblici su cui abbiamo puntato un certo budget per capire quale di questi performava meglio.
Nello screen riportato guardiamo le ultime due campagne. Hanno lo stesso obiettivo, lo stesso cliente, medesimi contenuti e landing page di atterraggio. Il penultimo pubblico portava lead a 6,52€ mentre l’ultimo a 0,89€. Capite bene che c’è una bella differenza: più di 7 volte il costo.
Ecco perché bisogna sempre testare.
4) Spegni i gruppi di annunci che convertono peggio
Per quanto sia vero dover testare più pubblici è altrettanto vero che bisogna monitorare questi pubblici:
- Qual è la spesa per ogni gruppo di annuncio?
- Quali sono i risultati a fronte di ciascuna spesa?
Anche questi concetti sembrano abbastanza scontati, ma non lo sono.
Infatti ci è capitato, analizzando lo storico delle campagne di nuovi clienti, di vedere Gruppi di Annunci che per qualche motivo avevano speso tantissimo con costi per lead esorbitanti.
L’ultimo gruppo di annunci è un esempio di quanto stiamo dicendo. Quell’ADset spendeva più budget a fronte di un costo per lead più elevato.
I pubblici vanno provati, ma poi quelli che funzionano peggio vanno spenti, altrimenti si rischia di sperperare denaro. Troppo spesso però vediamo gruppi di annunci rimasti a lungo accesi nonostante abbiano performato peggio di altri.
In definitiva spegni i gruppi di annunci peggiori e sposta il budget su quelli che performano meglio.
5) Sposta budget su quelli che performano meglio
Se noti che un gruppo di annunci sta performando molto bene, allora cerca di scalare, cioè acquisire più lead da quel gruppo di annunci.
Come si fa a scalare? Devi dare a quel gruppo di annunci più budget.
Facciamo un esempio. Un gruppo di annunci ti porta 1 lead a 1 euro, a fronte di una spesa di 30,00 € al giorno. A quel punto, prova a salire a 35,00 € al giorno e monitora quotidianamente l’andamento dei risultati.
Attenzione però a non aumentare eccessivamente il budget giornaliero rispetto a quello iniziale.
Quanto budget possiamo aggiungere ogni giorno per ciascun gruppo di annuncio?
È possibile aumentare il budget per un massimo del 10% o 15% al giorno rispetto alla spesa.
Riprendiamo l’esempio precedente. Per ogni euro speso abbiamo ottenuto un lead. Quindi, con una spesa di 30,00 € abbiamo ottenuto 30 lead. Ma se dall’oggi al domani aumentiamo il budget a 100,00 € non otterremo 100 lead!
Cosa succede se aumenti vertiginosamente il budget di un gruppo di annunci?
Facebook manderà quel gruppo di annunci nuovamente in fase di apprendimento, poiché l’algoritmo dovrà cercare nuovo pubblico.
Riassumendo, ecco quali sono i passi da seguire per ottenere migliori performance dalle tue campagne di lead generation su Facebook:
- Lancia più Gruppi di Annunci, testando cioè più pubblici differenti tra loro;
- Spegni i Gruppi di Annunci i cui risultati sono peggiori degli altri;
- Sposta il budget rimanente sui Gruppi di Annuncio migliori;
- Non aumentare eccessivamente il budget, ma incrementa di circa il 10%-15% rispetto alla spesa totale.
Ci sono altri modi per scalare più velocemente, ma non ne parleremo in questo articolo.
Nei prossimi paragrafi invece ci occuperemo di un concetto già accennato in precedenza. Il Remarketing.
6) Fai remarketing (ma controlla che serva)
Anche nella lead generation è molto utile fare remarketing, ovvero provare a intercettare fasce di pubblico che ci sono sfuggite nella fase iniziale.
Se abbiamo lanciato delle campagne a freddo, ma l’acquisto del nostro prodotto o servizio richiede maggiore fiducia affinché venga acquistato dobbiamo “riscaldare” il pubblico. Dobbiamo cioè smontare le obiezioni dei nostri potenziali clienti spiegando nel dettaglio ciò che vendiamo.
In questo caso è utile fare remarketing, ovvero “rincorrere” tutti quegli utenti che sono entrati in contatto con la nostra azienda, ma non hanno convertito.
Anzitutto occorre capire perché quell’utente non è stato convertito, quali sono i suoi dubbi e come possiamo risolverli.
Solitamente nella lead generation, a differenza degli e-commerce, il remarketing ha dei costi per lead un po’ più alti. Questo però non significa che sia un male. A volte una persona che impiega più tempo per convincersi ad acquistare è anche più calda rispetto a chi ha avuto meno occasioni di conoscere chi siamo e cosa vendiamo.
In altre parole, sono necessari più punti di contatto tra l’azienda e il potenziale cliente affinché quest’ultimo si decida a svolgere un’azione.
Per gli addetti ai lavori dovrebbe essere scontato fare campagne di remarketing. Il rischio infatti è quello di perdere quegli utenti che hanno comunque mostrato interesse verso la nostra inserzione.
Nello screen riportato (slide 8) ci sono diversi gruppi di remarketing verso utenti che hanno visitato la landing page di atterraggio, ma non hanno convertito in differenti periodi, cioè:
- negli ultimi 7 giorni;
- dai 7 ai 14 giorni;
- negli ultimi 30 gg.
Se non fossero stati monitorati avremmo perso tutti questi pubblici. Avremmo perso tutti quei lead intercettati grazie al remarketing e non avremmo potuto ottenere performance così esaltanti in termini di costi per lead.
Nonostante i costi delle campagne di remarketing siano solitamente più alti del solito, in questo caso abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti.
Successivamente il gruppo di annunci è stato spento poiché era finito il termine di iscrizione al workshop che stavamo pubblicizzando. Era cioè finito il termine di iscrizione e serviva un remarketing più ampio per indurre il pubblico caldo a iscriversi a un altro corso.
Possiamo ancora abbattere il costo per lead? Sì, controllando le creatività delle tue campagne e interrompere le peggiori.
7) Spegni le creatività che convertono peggio
Lo stesso concetto dei gruppi di annunci vale anche per le creatività. Partiamo però da una premessa.
Di solito è bene non lanciare solo un’inserzione, cioè una sola creatività con un solo copy o una sola immagine o video. Bisogna invece testare più inserzioni e sempre contemporaneamente. Tuttavia, è necessario poi ricordarsi di monitorare l’andamento delle diverse creatività e spegnere quelle che performano peggio.
A parità di budget, se due inserzioni registrano una spesa e un costo per lead differenti, allora mantieni la migliore.
Nello screen riportato (slide 9) possiamo vedere due inserzioni con differenti costi per lead:
- 4,74 €
- 2,42 €
È stato quindi erroneamente lasciata accesa l’inserzione che otteneva un costo per lead più alto.
Ricapitolando, così come per i pubblici, è molto importante spegnere le creatività che performano peggio e sostituirle con nuove inserzioni da testare. Soltanto così è possibile migliorare i risultati.
In che modo testare le creatività? Nel prossimo paragrafo vediamo come creare nuove varianti all’interno delle inserzioni.
8) Crea nuove varianti di creatività
Creiamo sempre nuove varianti di creatività e cioè modifichiamo:
- visual;
- formati;
- copy.
In altre parole, non è sufficiente cambiare solo il copy oppure solo l’immagine o il video, ma tutte le variabili.
Se abbiamo constatato che un’immagine ottiene costi per lead bassi, proviamo a modificare l’headline, cioè il titolo di quella inserzione. Oppure se un copy ci sta dando dei buoni risultati sostituiamo l’immagine con un altro visual oppure con un differente formato.
Per esempio, possiamo trasformare una foto o una grafica in un’immagine animata oppure sostituirla con un video parlato.
Il consiglio dunque è quello di provare il più possibile e in modo continuativo a mixare il visual, il formato della creatività e il copy. Possiamo testare visual molto diversi tra loro oppure differenti per piccole varianti.
Quante volte testare una creatività?
Puoi provare più creatività insieme, anche perché sarà Facebook a decidere, in base anche al pubblico impostato, quale sarà la migliore.
Magari sarebbe meglio testare la stessa immagine con più copy oppure utilizzare lo stesso copy, ma con immagini diverse.
In ogni caso dipende da diversi fattori, tra cui il budget e il tempo che hai a disposizione.
Se hai un gruppo di annunci a cui hai destinato 5 euro al giorno, allora qualsiasi cosa tu faccia andrai poco lontano. A quel punto avrebbe più senso puntare su una sola inserzione.
Mediamente non testiamo mai una sola creatività per gruppo di annunci, ma ne lanciamo almeno due al netto del budget disponibile.
Quanto devono essere differenti tra loro le creatività testate?
Anche in questo caso è possibile rispondere solo conoscendo il contesto. Se ad esempio stiamo sponsorizzando un evento che ha una data di scadenza vicina, allora non hai il tempo materiale per testare differenti creatività.
Cosa succede se non cambiamo le creatività? La risposta è nel prossimo paragrafo.
9) Se non cambi la creatività abbatti la percentuale di prima visualizzazione
Prima di approfondire il discorso sulle creatività rispondiamo a una domanda: cos’è la percentuale di prima visualizzazione?
Si tratta di una metrica importantissima: a partire da tutto il pubblico intercettato, Facebook ritaglia in percentuale quella parte che è stata raggiunta per la prima volta dalla tua sponsorizzata.
In altre parole, se la tua campagna ha raggiunto 1000 persone e la percentuale di prima visualizzazione è del 10%, significa che 100 persone hanno visto per la prima volta la sponsorizzata.
Dove puoi vedere questa metrica?
Si va a livello di gruppi di annunci, quindi si clicca su “ispezione” e si apre una schermata. Qui è possibile vedere la percentuale di prima visualizzazione che indica, all’interno del nostro pubblico, quante persone stanno vedendo il nostro annuncio per la prima volta in percentuale.
Se la campagna punta a un pubblico freddo, cioè che non ci conosce, è importante che la percentuale di prima visualizzazione sia alta. In caso contrario, il gruppo di annunci sta tornando sulle stesse persone che hanno già visto la nostra inserzione.
Pertanto, è necessario modificare o aggiungere nuove creatività, così da tenere alta la percentuale di prima visualizzazione.
Quanto deve essere alta questa metrica?
Come al solito dipende, ma orientativamente la percentuale di prima visualizzazione dovrebbe essere al di sopra del 30-35%. Quando si trova al di sotto di questo valore significa che Facebook non riesce più a trovare nuovo pubblico.
Un altro fattore importantissimo per migliorare le performance di una campagna social è misurare la qualità dei lead. Nel prossimo paragrafo approfondiremo proprio questo aspetto.
10) Misura la qualità dei lead
Una regola molto importante (e troppo spesso ignorata) riguarda la qualità dei lead.
Il costo per lead non è tutto! Generalmente la finalità ultima di un business non è tanto avere dei contatti e basta, ma raccogliere dei lead che convertano.
Un obiettivo potrebbe essere quello di acquisire dati di persone affinché poi comprino un prodotto. Quindi è fondamentale valutare se i lead che arrivano ad un costo irrisorio siano realmente di qualità.
Se abbiamo come unica leva di comunicazione un grande sconto su un prodotto che però ha una qualità elevata, chiaramente arriveranno tutti lead non in target. Questi ultimi infatti saranno attirati da uno sconto elevato. Tuttavia, il prodotto offerto ha un valore molto alto e perciò, nonostante lo sconto, forse quelle persone non compreranno.
Diverso è il caso in cui la leva risponde a un’esigenza reale del target. A questo punto potrebbero arrivare lead a costi più elevati, ma molto probabilmente saranno persone più propense ad acquistare il prodotto o servizio.
Ecco perché è importantissimo decidere quale sarà la leva.
Lead Generation tramite Facebook: esempi
Riprendendo l’esempio del nostro cliente che vende zanzariere, per un certo periodo, su richiesta del cliente, abbiamo lanciato delle inserzioni che facevano leva sulla possibilità di acquistare le zanzariere a prezzo scontato grazie all’Ecobonus.
Poiché l’azienda è leader di mercato, le zanzariere hanno un costo superiore a quello medio. Alla luce di quest’ultima considerazione ecco cosa abbiamo ottenuto dalle campagne che facevano leva sullo sconto:
- il costo per lead si è ridotto;
- i venditori che dovevano poi lavorare i lead acquisiti facevano fatica a vendere le zanzariere.
Attirati dallo sconto, molti hanno lasciato i propri recapiti per essere poi contattati dai venditori. Questi ultimi però hanno riscontrato grosse difficoltà nel concludere la trattativa poiché, nonostante lo sconto, dato l’elevato valore del prodotto, il prezzo al consumatore era comunque al di sopra della media.
Pertanto, abbiamo deciso di cambiare le creatività puntando invece sulla resistenza della zanzariera, sulla sua qualità, sulla professionalità del brand. Ovvero, abbiamo deciso di fare leva sugli aspetti qualitativi e sui benefici che il prodotto apporta ai clienti.
Di conseguenza, il costo per lead è aumentato, ma sono incrementate anche le vendite.
Bisogna sempre misurare quali lead convertono e quanto comprano, poiché le performance di vendita sono le uniche a contare.
Ecco perché ogni 15 giorni il nostro cliente che si occupa di zanzariere chiede ai suoi venditori quante persone hanno acquistato il prodotto. Ci fornisce questo dato e noi ci occupiamo di analizzare le campagne e le creatività che hanno portato quelle vendite.
Il lead è solo uno step intermedio da completare con il dato relativo all’acquisto finale.
Lead generation: Facebook Ads VS Google Ads
A questo punto sorge spontanea una domanda. Sicuro non sia meglio fare campagne Google ADS?
Facebook è uno strumento fantastico, se sai come utilizzarlo. Tuttavia, ci sono dei settori, come quello delle zanzariere, in cui gli utenti cercano i prodotti direttamente su Google: settori in cui esiste una domanda consapevole, fatta cioè da utenti che CONSAPEVOLMENTE ricercano su Google prodotti e servizi evidenziando un’esigenza specifica ed in quel momento .
Poniti quindi queste domande:
- il prodotto o servizio che vendo viene cercato dalle persone?
- con quali parole chiave?
Se i tuoi potenziali clienti fanno ricerche consapevoli sul motore di ricerca, allora forse dovresti considerare anche le campagne su Google prima di partire con le campagne sui social.
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