La SEO è il mio primo amore ❤
La prima materia “tecnica” che ho studiato da quando mi sono affacciato al mondo del digital marketing ormai nel lontano 2009 è stata proprio la SEO.
Portare ad essere primi su Google i siti dei miei clienti è diventata la mia missione.
Ero commerciale di un’azienda di servizi di assistenza informatica di Rimini che aveva sempre avuto un “reparto web” ma molto poco sviluppato.
In pratica facevano un sito ai clienti del servizio principale quando gli capitava di venderlo, ma non ci si erano mai concentrati.
Io che invece venivo da un’esperienza del reparto pubblicitario de “La Voce di Rimini” (un quotidiano locale) intravedevo nel web un potenziale enorme da sviluppare (e non è che ci volesse un genio per scoprilo eh…)
Mi sono messo a studiare e sperimentare.
Compravo libri.
Leggevo articoli online.
E smanettavo sui siti dei clienti.
Posizionandoli ?
Soddisfazione enorme.
Doppia quando dal mio lavoro (doppio lavoro perché facevo il venditore e il SEO) al cliente arrivavano i risultati: vendite derivanti dalla visibilità acquisita su Google.
Che allora era “quasi” l’unico strumento di promozione online a disposizione delle aziende:
- c’era la SEO,
- c’era Google Adwords (l’attuale Google Ads),
- c’erano i “banner” sui giornali riviste online.
Poco altro.
Niente Facebook.
Niente Linkedin.
E’ da quella volta che “quanto deve essere lungo un articolo per posizionarsi” è argomento di discussione nel mondo SEO per blog.
“Quanto deve essere lungo? 600 parole? 1.000? 2.000?”
Sinceramente non l’ho mai capito questo dubbio.
L’ho sempre trovato insensato.
Ti spiego perché.
Essendo stato venditore (fiero di esserlo) prima che “tecnico” ho sempre avuto chiaro un concetto: prima che a Google il contenuto DEVE soddisfare l’utente. Il potenziale cliente. Quello che alla fine deve comprare.
E al quale bisogna rispondere in modo pertinente circa la sua ricerca sul motore.
E quindi, quanto deve essere lungo un articolo DIPENDE da quante informazione vuole l’utente. Principalmente.
Così come è fondamentale capire COME deve essere l’articolo (e più in generale il contenuto) che vuole l’utente.
Come al mio solito, ti faccio degli esempi pratici per spiegarti meglio.
Ipotizziamo queste ricerche su Google:
- “orario juve milan coppa italia”,
- “ora esatta”,
- “taglio capelli uomo 2020”,
- “come scrivere la pagina chi siamo”,
- “ricetta pancake”,
- “fattori di ranking google”.
Facciamo finta che hai il compito di produrre i contenuti da posizionare su Google per queste parole chiave.
Quanto devono essere lunghi gli articoli?
DOMANDA SBAGLIATA.
Quello che devi chiederti PRIMA è: COME devono essere i contenuti seo che devo produrre?
Scopriamolo insieme.
1) Parola chiave: “orario juve milan coppa italia”
Domani (rispetto a quando scrivo) c’è la ripresa del calcio italiano con il ritorno della semifinale di Coppa Italia Juventus – Milan.
Torno a soffrire (sono milanista) ?
La gente cerca su Google l’informazione come vedi anche dall’immagine sotto.Che tipo di contenuto dobbiamo creare? Quanto deve essere lungo?
Per capirlo pensa all’intento di ricerca dell’utente e controlla su Google.
Intento di ricerca:
Al tifoso che cerca “orario juve milan coppa italia” come possiamo rispondere nel modo più pertinente ed efficace possibile?
Qui è facile.
Dando l’informazione sull’orario (ovvio, visto che la sta cercando) ma anche:
- la data,
- su quali canali Tv sarà visibile la partita,
- magari sulle probabili formazioni,
- poco altro.
Controlliamo su Google:
Come noti dall’immagine, Google mette al primo posto questo risultato https://bit.ly/37iN3tk di Goal.com
Da notare due cose:
- l’articolo è striminzito: ci sono 7/8 righe che danno giuste le informazioni essenziali. D’altronde se uno cerca l’orario è quello che vuole, non leggersi un pippone chilometrico,
- Gli snippet di Google (cioè l’anteprima del risultato della pagina) pubblica già l’informazione con data e orario: è quindi facilmente prevedibile che in questo caso, per questa ricerca, solo una piccola parte degli utenti entrerà nel sito. L’informazione cercata l’hanno già avuta: entrare nel sito non serve più.
2) Parola chiave: “ora esatta”
Esempio numero 2. Ricerca su Google “Ora esatta”.
Non ti vedo ma sappi che m’aspetto che a questa ci arrivi da solo.
Che tipo di contenuto dobbiamo creare? Quanto deve essere lungo?
Che dici facciamo un bell’articolo di 3.000 parola in cui spieghiamo la storia della misurazione del tempo?
Eh? Coma la vedi?
Ovviamente no. Non serve scrivere un bel niente.
Il primo sito che troviamo su Google è https://www.oraesatta.co/
Se lo apri indovina cosa ci trovi?
Un bell’orologio (vedi immagine)
Grazie, graziella e….
Cosa volevi trovarci?
Se l’utente cerca l’ora esatta, non vorrà altro che quello.
Ed infatti quello è il primo risultato su Google che praticamente NON ha testo nella pagina: NON serve.
3) Parola chiave: “taglio capelli uomo 2020”
Cambiamo ricerca.
“Taglio capelli uomo 2020”
Taglio capelli uomo 2020.
Poniti la solita domanda.
Che tipo di contenuto devi creare? Quanto deve essere lungo?
Pensa all’utente.
Immagina il motivo per cui fa quel tipo di ricerca.
Di quali informazioni avrà bisogno?
Probabilmente deve tagliarsi i capelli e sta cercando idee e ispirazioni su come farli.
E quindi, in un caso come questo, che tipo di contenuto facciamo?
Quanto deve essere lungo l’articolo? E soprattutto, deve esserci un articolo?
A guardare su Google, anche in questo caso il testo serve a ben poco.
Questa è la prima pagina di Google:
Cosa noti?
Esatto: un sacco di foto in anteprima.
E’ ovvio: cosa fai quando sei dal barbiere e sei indeciso su quale taglio fare? Che succede?
Due cose:
- o il barbiere prova a darti dei consigli,
- oppure ti consegna un catalogo fotografico con FOTOGRAFIE di tagli di capelli.
Devi VEDERLI ? i tagli per poter scegliere.
Non devi leggere un articolo.
Ma vediamo com’è impostata la pagina del primo risultato su Google, quello a questo link https://www.beautydea.it/tagli-capelli-uomo/
Tagli capelli uomo 2020 di tendenza in 150 immagini
150 immagini.
Ovviamente.
Non serve scrivere. Chissenefotte di un articolo lungo.
Bisogna vedere le foto.
E guarda un po’, al primo posto su Google c’è un articolo con 150 foto.
4) Parola chiave: “come scrivere la pagina chi siamo”
Cambiamo ancora ambito
Parola chiave “come scrivere la pagina chi siamo”
Come dovrà essere il contenuto in questo caso?
Ci mettiamo anche qui 150 foto? ?
Vediamo che c’è su Google:
Ops! C’è un articolo del mio blog al primo posto.
“Come scrivere la pagina Chi Siamo: 9 consigli PRATICI” questo è il titolo del mio articolo.
9 consigli pratici.
Forse il mio articolo è primo su Google perché ho intuito che chi cerca “Come scrivere la pagina chi siamo” sia in cerca di ispirazione. Di consigli.
E un articolo in cui sono elencati 9 consigli pratici sia proprio il tipo di contenuto che sta cercando.
Servono immagini? Foto? Video?
Nel mio articolo non ce ne sono.
Perché non servono. Sono meno utili.
Ci fosse un video potrebbe essere un contenuto in più, certo.
Ma a differenza del mio articolo, diviso in 9 consigli pratici che possono essere scorsi velocemente per individuare quello più adatto da approfondire, il video costringerebbe a guardarlo tutto.
Tra l’altro a guardare le statistiche (vedi sotto) pare piacere: 7 min e 21 sec di permanenza media. E’ un sacco di tempo. Fidati ?
5) Parola chiave: “ricetta pancake”
Altro giro altra corsa: siamo alle ricette.
Parola chiave: “ricetta pancake”
Vediamo che c’è su Google.
Al primo posto troviamo una ricetta di Giallo Zafferano.
Il risultato sembra scontato: è il sito tra i più autorevoli del settore (nonché il mio preferito da consultare quando mi diletto ai fornelli)
Ma come dovrebbe essere il contenuto? Scritto? Con immagini? Con dei video?
Anche in questo caso l’esercizio da fare è duplice e sempre lo stesso:
- pensare all’esigenze dell’utente,
- controllare cosa “premia” Google.
Se apriamo il primo risultato, quello di Giallo Zafferano, troviamo:
In apertura della pagina l’elenco degli ingredienti, tempi di cottura e preparazione ecc a destra.
E a sinistra il video della ricetta.
Sotto, scorrendo la pagina, invece troviamo la descrizione scritta della ricetta con tutti i passaggi FOTOGRAFATI e pubblicati: cosa che rende facilissimo seguire le ricette.
Quindi in questo caso, a differenza di tutti i precedenti abbiamo un contenuti multiformato con al suo interno:
- Video,
- Scritto,
- Immagini.
Accontenta tutti. Perfetto.
E primo su Google.
6) Parola chiave: “fattori di ranking google”
Ultimo esempio.
Parola chiave “fattori di ranking google”.
Questa è una ricerca tecnica fatta da chi vuole informarsi su quali siano i fattori che influenzano il posizionamento di un sito su Google.
Ultimo quiz: secondo te che tipo di contenuto va fatto in questo caso?
Seguiamo il solito procedimento: pensa all’utente e cerca su Google.
Questa è la prima pagina di Google:
Cosa noti?
Esatto: un elenco.
Se sto cercando dei fattori di ranking sto cercando una fonte che mi ELENCHI quali sono i parametri su cui agire per aumentare il posizionamento del mio sito.
Da addetto ai lavori ti assicuro che chi fa quella ricerca cerca quella informazione.
E allora se l’utente cerca un elenco, quale tipo di contenuto dovrò proporgli? E di quale lunghezza?
Devi proporgli l’elenco del fattori di ranking lungo quanto serve ad elencarli tutti.
Non c’è la misura adatta: devi elencare tutti i fattori che a tuo modo di vedere devono essere riportati.
Questo era l’ultimo esempio.
Spero di essere riuscito a rispondere alla domanda “Quanto deve essere lungo il mio articolo per posizionarsi su Google?”
Come ti ho spiegato prima NON esiste una risposta univoca: DIPENDE.
E soprattutto, come ti ho dimostrato, la domanda giusta da porsi è “COME deve essere il mio contenuto per posizionarsi su Google?”
A questo domanda ti rispondi in due modi:
- pensa a cosa serve all’utente,
- controlla quali tipologie di contenuti Google premia (e cerca di crearne uno migliore)
Ora ti lascio, con due notizie: una buona ed una cattiva.
La notizia buona:
se capisci ed applichi quanto ho scritto in questo articolo è alta la probabilità che tu possa migliorare il posizionamento del tuo sito.
La notizia cattiva:
la notizia cattiva è che in tanti casi, dove la competizione è aspra, lavorare solo di contenuto non basta.
E’ necessario ma non sufficiente a posizionarsi in prima pagina di Google. Ed il rischio di “spezzarsi la schiena” a scrivere contenuti per raccogliere le briciole è alto.
In quel caso da solo non ce la fai. Hai bisogno d’aiuto.
Aiuto che se vuoi, puoi chiedere a noi compilando il form qui sotto!
Ora ti saluto.
Grazie della tua attenzione e al prossimo articolo!
6 risposte
Grazie Gianpaolo per aver dimostrato che a volte “dipende” è davvero la risposta giusta!
Grazie a te Tiziana!
“Controlla quali tipologie di contenuti Google premia”. In questa frase si riassumono tutte le risposte alle problematiche relative al “quanto deve essere lungo un articolo” o “quali sezioni trattare nell’articolo”.
Grazie del commento Federico
Ciao Gianpaolo! mi piace il tuo modo amichevole di scrivere 😉
Una domanda: ho un blog già posizionato in prima pagina per alcune parole chiave. Ho appena pubblicato un nuovo articolo con nuove parole chiave. Quanto tempo ci vuole per l’INDICIZZAZIONE? Quanto tempo ci vuole per il POSIZIONAMENTO?
Grazie in anticipo per le risposte.
Ciao Luca,
il tempo di indicizzazione dipende da diversi fattori, primo fra tutti l’anzianità, autorevolezza e frequenza di pubblicazione di nuovi contenuti.
Ad esempio Repubblica.it vedrà indicizzati i suoi nuovi contenuti in pochi minuti.
Un sito che pubblica un contenuto nuovo all’anno ci potrebbe mettere anche un settimana per vedere indicizzato il suo contenuto.
Se però utilizzi Search Console trovi uno strumento che ti permette di far indicizzare manualmente i tuoi contenuti.
Ciao