Quando SBAGLI le parole chiave. Vanity Keywords: quali sono (anche se lo sai già e non te ne rendi conto) e i 5 motivi per cui NON sono così importanti come pensi…

Vanity Kewords

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Vanity Kewords

Siccome vendo cellulari, voglio essere primo su Google con “Smartphone”!

La frase sopra riportata è una frase d’esempio che mi sento spesso recitare dagli imprenditori con cui parlo di SEO e di visibilità sui motori di ricerca della loro azienda. E sebbene l’esempio possa sembrare un po’ banale, perchè si parla di cellulari e quindi prodotti conosciuti da tutti, in realtà non è banale affatto ed anzi rispecchia una situazione in cui mi ritrovo spessissimo.

“Smartphone” in questo esempio è una Vanity Keyword, che NESSUNO (o quasi) dovrebbe avere come obiettivo di posizionamento. O almeno non come primario e iniziale obiettivo di posizionamento.
Nell’articolo di oggi ti spiego proprio questo concetto, e perché (probabilmente) le parole chiave a cui tu imprenditore stai pensando, NON sono in realtà così importanti per la tua visibilità.

Quando SBAGLI le parole chiave. Vanity Keywords: cosa sono (anche se lo sai già e non te ne rendi conto) e perchè NON sono così importanti come pensi…

Partiamo innanzitutto col dare una definizione (mia) di Vanity Keyword:

La Vanity Keyword è una parola chiave, composta solitamente da UNO o DUE termini, che descrive in maniera generica e poco specifica ciò che il sito web “vende”, attirando di conseguenza traffico poco qualificato che genera un basso tasso di conversione.

Per farla semplice, è un tipo di parola chiave che piace di più all’imprenditore (che dovrebbe vendere) che all’utente (che dovrebbe comprare): da qui l’appellativo “Vanity Keyword”.

Ti faccio qualche esempio di Vanity Keyword e poi approfondiamo il discorso:

  • Se vendi online cellulari, “Smartphone” è una vanity keyword,
  • Se hai una web agency, “Siti Web” è una vanity keyword,
  • Se vendi un sistema per eliminare la muffa, “antimuffa” è una vanity keyword,
  • Se sei un Personal Trainer, “Personal Trainer” è una vanity keyword.

Forse a questo punto ti chiederai “Ma che problema hanno queste keywords degli esempi? A me sembrano giuste…”

Sembrano giuste, ma NON lo sono tanto. E di seguito ti spiego il perché…

I 5 problemi delle Vanity Keywords

1) Frequenza di Rimbalzo

Se sei primo su Google con “Smartphone” ed hai un sito di ecommerce che vende cellulari, intercetti (forse) visite di utenti giusti che vogliono comprare cellulari, ma probabilmente intercetti anche molte visite di utenti che NON sono intenzionati in quel momento a comprare e non stanno cercando un ecommerce, ma magari vogliono informarsi sulle caratteristiche tecniche degli ultimi modelli usciti sul mercato.

Questo fattore comporta un aumento della frequenza di rimbalzo che è la percentuale di sessioni di una sola pagina (ovvero le sessioni in cui gli utenti abbandonano il sito dalla pagina da cui sono entrati, senza interagirvi).

Magari pensi che la frequenza di rimbalzo NON sia così importante, ed invece sbagli, perché è sempre più un fattore preso in considerazione da Google come parametro di “qualità” di un sito.

Fattori di posizionamento 2015Nell’immagine a fianco infatti (tratta da moz.com, uno dei più autorevoli siti che trattano SEO a livello mondiale) trovi l’elenco dei primi 10 fattori di posizionamento 2015 presi in considerazione da Google:

https://moz.com/search-ranking-factors

 

Quindi capirai che ambire ad essere posizionato con vanity keyword  comporta il rischio di abbassare la soddisfazione degli utenti che visitano il tuo sito.


2) Competizione elevatissima
Un altro problema delle vanity keywords  risiede nella competizione spesso ELEVATISSIMA che si incotra dal punto di vista SEO. Torniamo all’esempio “Smartphone” e vediamo quali sono i risultati della prima pagina di Google.

Tra i risultati trovo siti come: Wikipedia, Euronics, Altroconsumo, Amazon, Trony, Samsung.
C’è bisogno che entri nel tecnico e ti spiego perché è meglio che lasci perdere se hai concorrenti tipo questi per una keyword?

Questi sono siti così tanto autorevoli rispetto al tuo, che non è assolutamente il caso di disperdere risorse preziose (tempo e soldi) nel tentare una scalata impossibile con quella parola chiave.


3) Serp “Personalizzate”
Un altro importantissimo problema dell’uso di vanity keyword risiede nelle Serp Personalizzate (Serp è l’acronimo di Search Engine Response Page, ovvero Pagina di risposta dei motore di ricerca, cioè la pagina dei risultati che ti viene fuori su Google dopo una ricerca).

Da qualche tempo ormai Google risponde in maniera “personalizzata” alle tue ricerche, basandosi sulle tue abitudini di ricerca, la tua posizione geografica e altri fattori…ma te lo spiego meglio con un esempio pratico.

Cerca su Google  “Siti Web” (una delle vanity keyword di esempio sopra citate) e dai uno sguardo ai risultati: noterai che la maggior parte di essi sarà riferito a web agency della tua zona (io vedo la prima pagina piena di web agency di Rimini, ovviamente visto che mi trovo a Rimini).

Questo cosa significa? Vuol dire che se aspiri ad essere primo su Google con “Siti Web”, probabilmente sarai visto al primo posto con quella keyword SOLO da utenti della zona geografica della tua azienda.

Il motivo di questo funzionamento è semplice: se cerchi siti web, Google pensa che tu stia cercando un fornitore che possa realizzarti il sito e pensa anche che tu sia interessato innanzitutto a fornitori della tua zona. Poi magari a te non interessa PER FORZA una web agency a te vicina, ma tant’è: funziona così e bisogna adeguarsi.


4) Cambiamento delle abitudini di ricerca degli utenti

Il quarto motivo per cui è sbagliato ambire a posizionarsi con le vanity keyword riguarda il cambiamento delle abitudini di ricerca degli utenti. Oggi infatti, rispetto al passato, gli utenti effettuano ricerche sempre più specifiche, utilizzando parole chiave sempre più complesse e formate da 4 , 5 e anche più termini.

Le vanity keywords invece sono per natura formate da 1 o 2 termini e usare quindi questo tipo di parole chiave è sbagliato perché va contro questo trend di ricerche sempre più specifiche.


5) Bassi tassi di conversione

L’ultimo motivo (ma non per importanza) per cui lasciar perdere le vanity keywords riguarda il basso tasso di conversione che generano. Nell’immagine sotto riportata (tratta da Search Engine Watch , altro autorevolissimo portale SEO americano) possiamo notare che le keywords composte da 0 a 5 termini hanno una percentuale di conversione dell’1% a differenza di una percentuale di conversione del 35% di keywords composte da 11 a 15 termini.

Tassi di conversione keywords per lughezza

Anche questo fatto te lo spiego con un esempio:
torniamo al caso principale usato nell’articolo, ovvero quello dell’imprenditore che ha un sito di ecommerce di cellulari e aspira ad essere primo su Google con “smartphone”.

Secondo te, vende più cellulari se è primo su Google con “smartphone” o se è primo su Google con “iphone 6s vendita online”  (che è una keyword usata molto più probabilmente da un utente che VUOLE COMPRARE ONLINE quel telefono)?

Anche a questa domanda credo sia superfluo rispondere con approfondimenti tecnici…

Conclusioni

Concludo con qualche consiglio. Innanzitutto non fare che ti adesso ti metti a cercare keywords di 15 termini perché convertono di più, per carità, non voglio nessun mal di testa sulla coscienza.

Il concetto semplice e alla base di questo articolo è che quando pensi a quali keyword usare per posizionarti sui motori, NON devi più pensare a keywords generiche.

Sforzati invece di pensare a keywords più specifiche che sono quelle poi usate dagli utenti (e da te stesso quando cerchi su Google).

Qualche esempio.

  • Se vendi online cellulari, non pensare a “smartphone” a ma tutti i nomi specifici dei cellulari, magari con i termini “vendita online” collegati (come nell’esempio di prima, “iphone 6s vendita online”)
  • Se hai una web agency, non pensare a “Siti Web” ma, ad esempio, a “realizzazione siti web rimini”, “web agency rimini”, oppure “realizzazione siti web con wordpress” o “realizzazione siti web per avvocati” ecc.
  • Se vendi un sistema per eliminare la muffa non usare “antimuffa” perché è una keyword che si riferisce ad una gamma vastissima di prodotti che vanno dai 5 € di costo a svariate centinaia di euro, ma magari posizionati con keyword tipo “come eliminare la muffa definitivamente” per intercettare gli utenti che cercano informazioni su come risolvere il problema in maniera definitiva (che quindi lascia intendere che forse hanno già provato altri sistemi che però non sono stati efficaci a lungo termine),
  • Se sei un Personal Trainer, non usare “Personal Trainer” come keyword ma magari, “personale trainer Rimini” e simili per intercettare le visite di utenti della tua zona (visto che si suppone che un personal trainer svolga un attività locale).

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6 risposte

  1. Ciao Gianpaolo
    ma tecnicamente Vanity Keywords è una Vanity Keyword? Mi sembra un ottimo articolo per posizionarsi per questa keyword…
    Scherzi a parte. Interessante
    Grazie

    1. Ahahaahh…hai perfettamente ragione Luca! Vanity Keyword è una Vanity Keyword.
      In questo caso però è un articolo a scopo divulgativo, non lo userò per posizionarmi 😉

      Grazie a te per il commento.

  2. Grazie mille per l’articolo molto chiaro e ben scritto.
    Utile ed esaustivo.
    Correggi, però, la frase del paragrafo “conclusioni”:
    “Concludo con qualche consiglio. Innanzitutto non fare che ti adesso ti metti… ”
    Togli il “TI” prima di “ADESSO” 😉

    Mi metterò a tentare di indicizzare meglio il mio sito con frasi più definite e non solo con vanity words.
    Sono una consulente di immagine e sto cercando di salire nelle posizioni di google.

    Grazie mille
    ciao

    1. Grazie Elisa per la segnalazione dell’errore (corretto) e per i complimenti,
      sono contento ti sia piaciuto l’articolo e spero ti sia utile.

      In bocca al lupo.

      P.S: ho tolto il link dal commento.

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