Errori nei Siti Web: ecco i 6 più CLAMOROSI da Evitare!
Tempo fa mi contatta Renato, chiamandomi direttamente al cellulare, e dicendo qualcosa tipo:
“Ciao Gianpaolo, ti seguiamo da un po’ e apprezziamo molto gli articoli che scrivi. Abbiamo da poco messo online il nuovo sito di ecommerce, che abbiamo rifatto perché il vecchio era ormai obsoleto, ma nonostante tutto le vendite non decollano.
Abbiamo quindi pensato di contattarti per valutare con te una qualche azione promozionale da mettere in campo per aumentare la visibilità e, speriamo le vendite”.
Mentre Renato parlava, mi ero fatto dire qual era l’indirizzo del sito e avevo cominciato a navigarlo:
- scorro il catalogo dei prodotti,
- scelgo un prodotto,
- entro nella scheda di dettaglio,
- clicco su aggiungi al carrello e taaaaaaaccc: “Errore 404”. Il sito NON aggiungeva i prodotti al carrello e dava errore.
“Renato perdonami, ma il sito non funziona e non permette di mettere nel carrello i prodotti. Come pretendi che ci siano vendite se NON funziona? E che lo promuovi a fare in queste condizioni?
E’ come se, avendo un negozio in centro città, facessi promozione con i cartelloni 6×3 ma quando poi la gente arriva la cassa coi prodotti che vuole acquistare la cassiera li insulta spingendoli fuori dal negozio.
Ti pare una strategia di vendita vincente?” dico a Renato dopo aver scoperto il clamoroso errore sul sito.
Ora…
Quello sopra è un esempio ESTREMO l’ammetto, anche se mi è successo davvero.
Tuttavia 90 volte su 100, quando impatto per la prima volta con un nuovo imprenditore che mi mostra il suo sito, scopro che sta messo ai piedi di Cristo.
ERRORI marchiani che danneggiano pesantemente l’efficacia del sito e spesso addirittura impediscono le conversioni: vedo situazioni nelle quali se l’utente volesse trasformarsi in cliente gli viene impedito.
Perché il sito è fatto da CANI.
E il problema GROSSO è che quasi sempre TU imprenditore sei completamente CIECO a queste problematiche: semplicemente non le vedi, e ti preoccupi quindi di misurare parametri inutili:
- vedi quanti “Mi piace” ti danno su Facebook,
- controlli in che posizione sei su Google rispetto ai tuoi concorrenti,
- verifichi in quali percentuali gli iscritti alla tua lista aprono le newsletter….
Ti preoccupi cioè di quanti di quante persone entrano in negozio, NON accorgendoti che poi la tua cassiera li manda a farsi benedire tutti quanti.
Concorderai che questo è un atteggiamento che difficilmente può portare risultati degni di nota, no?
Bene, è per questo che ho deciso di scrivere l’articolo di oggi parlandoti dei 6 clamorosi ERRORI siti web più diffusi che vedo (e che forse ci sono anche sul tuo).
Si parte.
?
I 6 (clamorosi) Errori che impediscono al tuo sito di “portare clienti” che tu ignori bellamente (dando la colpa a Facebook, a Google e a Renzikeffah).
1. Le CTA (call to action) mancano o sono PENOSE
CTA è l’acronimo di “call to action”, in italiano “chiamata all’azione”.
In gergo tecnico del web le CTA stanno ad indicare i “tasti” sui quali fare clic per compiere un’azione:
- Compilare un form per richiedere informazioni commerciali o un preventivo,
- Iscriversi alla newsletter,
- Scaricare un ebook iscrivendosi automaticamente alla mailing list,
- Concludere un acquisto nel caso degli ecommerce.
Quelle quattro sopra elencate sono le “azioni” più diffuse che vengono chieste in un sito web.
E quali sono gli Orrori commessi più spesso in casi come questi?
Molto semplice: in tanti casi le CTA nei siti MANCANO o sono poco visibili!
E’ di solo un paio di settimane fa il caso di un imprenditore che mi ha contattato lamentando il fatto che non riceveva contatti dal suo blog.
Vado a controllare e sul blog NON C’ERA la possibilità di contattarlo: NON era presente da nessuna parte un form di contatto! E come vuoi che ti contatti la gente? Col piccione viaggiatore?
Nel tuo sito deve essere CHIARO come contattarti e da dove farlo e tu devi fare in modo di richiedere il contatto più volte possibile (evitando il rischio di sembrare uno stalker).
Prendiamo ad esempio il mio blog e vediamo quante volte (e come) ti chiedo il contatto (e ti sottopongo quindi una CTA):
1) In fondo ad ogni articolo del blog
Ti sembrerà banale ma non lo è manco pè niente.
In fondo ad ogni mio articolo di blog trovi una CTA, una chiamata all’azione.
Quella di questo articolo è:
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Quanti altri dettagli FONDAMENTALI trascuri sul tuo sito?
[Io posso aiutarti a scoprirlo]
Se vuoi che ti aiuti a scoprire quali sono i DIFETTI e le mancanze del tuo sito, diventando mio cliente, contattami qui e vediamo se posso aiutarti.
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Perché lo faccio?
Beh prova a pensarci: uno atterra sul mio articolo, lo legge fino in fondo, magari gli piace e pensa che io dica delle cose sensate e a quel punto, quando è “caldo”, gli propongo di contattarmi invitandolo a visitare la pagina dei contatti (e mostrandogli quindi subito la strada su come fare, senza che sia lui a cercarsela).
Nota: in teoria potrei addirittura mettere un form di contatto proprio sotto l’articolo, eliminando un passaggio e un click (cosa che in linea generale di solito aumenta i tassi di conversione).
Non lo faccio perché voglio che gli utenti leggano quello che c’è scritto nella pagina dei contatti, per educarli una volta di più, tentando quindi di aumentare la qualità dei contatti che ricevo.
2) Sulla colonna di destra del blog (la cosiddetta sidebar)
Sfrutto anche la colonna di destra, che di solito è presente in quasi tutti i blog.
Come puoi vedere da solo ci trovi ben 3 CTA:
a) Vuoi contattarmi?
La prima CTA usa l’immagine che ho incollato qui a lato e invita l’utente a contattarmi visitando la pagina dei contatti. In pratica la stessa cosa della CTA precedente solo che questa è in una posizione diversa ed è “visiva”, con la mia facciona che ti guarda (e fidati, quando hai due occhi che ti puntano te ne accorgi, anche se è una pagina web).
Potresti pensare che “Ma tanto il contatto lo chiedi anche alla fine dell’articolo! Non basta quella CTA?”
Noooooo. Non basta chiedere una volta il contatto.
E per gli utenti che non arrivano in fondo all’articolo? Che fai? Te li perdi senza neanche provarci?
Inoltre la CTA testuale può risultare “invisibile” ad alcuni utenti perché appunto “testuale” e quindi mimetizzata col resto dell’articolo.
b) Download dell’ebook e iscrizione alla newsletter
Scorrendo in basso la colonna di destra trovi le altre due CTA che invitano, la prima al download dell’ebook (con link alla pagina nella quale lasciare i dati per riceverlo) e il form per l’iscrizione diretta alla newsletter.
Sono altre due CTA dedicate alla “connessione” con i miei utenti che vogliono raccogliere i contatti di NON è ancora pronto per un rapporto commerciale ed ha ancora bisogno di tempo per studiarmi e decidere con calma.
Anche queste due CTA sono presenti in quasi tutte le pagine del mio blog, essendo inserite nella colonna di destra.
3) Dentro alcuni articoli del mio blog
Il terzo tipo di CTA che è presente nel mio blog è quella che a volte inserisco DENTRO l’articolo.
Ad esempio ho scritto tempo fa un articolo che spiega Come Targettizzare il Pubblico su Facebook alla fine del quale trovi questa CTA…
…che è un form che permette il download di un ebook correlato all’argomento dell’articolo.
Ora, capirai bene che se uno decide di cliccare sul mio articolo e leggerselo tutto fino alla fine e poi si ritrova un ebook gratuito che completa l’argomento, è EVIDENTE che l’azione possa risultare efficace e raccogliere i di di contatto di numerosi utenti.
2. Il tuo sito è comodo e confortevole come un paio di mutande di ortica
Se non ti fosse ancora ben chiaro, oltre a te e alla tua azienda esistono un triliardo di tuoi concorrenti.
Se un utente atterra sul tuo sito e non trova SUBITO quello che cerca non è che sta li a fare la caccia al tesoro.
Sa bene che ha la risposta a portata di un click. FUORI dal tuo sito. Su quello di un concorrente.
Quindi bada bene a rendere facile e intuitiva la navigazione del tuo sito, avendo cura di avere:
- un menù di navigazione chiaro e intuitivo,
- un layout grafico di facile navigazione,
- (se è il caso) un motore di ricerca interno per una ricerca guidata dei contenuti.
Come scoprire se hai un problema di questo tipo sul tuo sito?
Ti do una indicazione pratica per leggere un’informazione su Google Analytics (che sarebbe il caso che cominciassi a guardare ogni tanto).
- Collegati ad Analytics,
- Nel menù laterale sinistro clicca su > Comportamento,
- Poi su > Contenuti del sito,
- Poi su > Pagine di destinazione
Ok, ci siamo. Arrivato qui ti troverai una schermata come quella che vedi qui sotto:
Hai visto quali dati ho evidenziato?
Frequenza di rimbalzo e Durata media di Sessione.
Ti ricordo che per “Frequenza di Rimbalzo” si intende “La percentuale di sessioni di una sola pagina in cui non ci sono state interazioni con la pagina” cioè in pratica uno arriva sulla pagina, per qualche motivo capisce che NON è quello che stava cercando, e ci esce quasi subito senza fare altri click.
La Durata media di Sessione indica invece il tempo medio della sessione, cioè della visita dell’utente.
Bene.
La pagina evidenziata nell’immagine ha una frequenza di rimbalzo del 95,79% e una durata media della sessione di 13 secondi (su un totale di 95 visite).
Ora, anche se non sei un esperto di Analytics, ti paiono dati che indicano che quella pagina è EFFICACE?
Direi proprio di no.
Ecco, questo è un tipo di analisi che puoi fare anche sul tuo di sito, per provare poi a farci dei ragionamenti (e provare a capire come intervenire).
NOTA: Quello appena spiegato è un accenno all’analisi dei dati web che possono essere fatte, assolutamente parziale e incompleta, com’è normale che si possa fare in poche righe.
Quindi non prenderla come una guida definitiva alla Web Analysis ma come una semplice indicazione pratica per cominciare a ragionare su cosa funziona sul tuo sito partendo dai dati, e NON dalle supposizioni (che in quanto supposte, sappiamo bene che fine fanno ?).
3. Il tuo sito DISTRAE gli utenti
Bada bene che questo punto può sembrare in contraddizione col prima ma non lo è affatto.
Stai concentrato.
Allora noi vogliamo che gli utenti facciamo l’azione che desideriamo.
Ipotizziamo che l’azione che desideriamo che facciano sia compilare un form di contatto in una landing page interna al nostro sito.
Allo scopo abbiamo disseminato il sito di CTA che rimandano alla landing.
Ottimo.
Quello che dobbiamo fare a questo punto è TOGLIERE TUTTE LE DISTRAZIONI: quando l’utente atterra sulla landing l’unica cosa che deve poter fare è compilare il form.
Nient’altro.
Non dovrebbe avere a disposizione il menù di navigazione per uscire da quella pagina e andare a zonzo nel sito.
Non dovrebbe avere all’interno della pagina la possibilità di fare più azioni, perché il rischio è che non sappia scegliere e finisca per NON agire.
Ti parlo di un aneddoto che m’è capitato con un cliente lo scorso anno.
Parliamo di corsi di formazione.
Il sito di Renato (lo chiamiamo così questo cliente misterioso) aveva una landing all’interno della quale presentava il suo corso, con tutti i dettagli, la garanzia, le date ecc ecc…
Ti dirò, la landing era fatta anche molto bene. Tranne che per un dettaglio.
Appena si arrivava sulla landing Renato diceva qualcosa tipo:
“prima di presentarti il corso ti invito a scaricare il mio ebook che trovi a questo link….”
e presentava l’immagine dell’ebook linkata alla pagina che ne permetteva il download.
Cioè in pratica, uno atterrava nella pagina per acquistare il corso e Renato per prima cosa gli diceva “prima di andare avanti esci da questa pagina e vai su quest’altra”.
Ho controllato a suo tempo le Analytics del sito di Renato e indovina un po’ cosa facevano le persone?
Seguivano l’invito di Renato, e una grossa fetta usciva dalla landing appena entrato per andare sulla pagina dell’ebook.
Ho quindi eliminato quel link.
Le conversioni si sono quasi TRIPLICATE.
Con una sola azione.
Esercizio per casa:
Vai sul tuo sito, visita le pagine di conversione e segnati TUTTE le distrazione che offri all’utente per poi provare a capire quali riesci ad eliminare.
?
4. NON VALI tanto quello che Chiedi
Questo quarto punto non è un punto tecnico. Non parlerò di dati. Non parlerò di Analytics.
Non parlerò di come mettere a posto un dettaglio del sito.
Ma questo è il punto di gran lunga più IMPORTANTE di tutto l’articolo di oggi.
Le persone quando acquistano qualcosa scambiano valore: i loro soldi per un bene/servizio.
Perché si convincano a procedere con l’acquisto devono convincersi che il valore di quello che comprano sia uguale o superiore al denaro che gli viene chiesto in cambio.
E mio caro, la percezione di questo valore nella testa dei tuoi clienti in molti casi tocca costruirlo con fatica e sudore nel tempo.
E’ proprio di qualche giorno fa la domanda di Renato (un altro, non quello di prima) che mi chiedeva come mai non riuscisse a vendere il suo servizio online.
Poi vado a controllare il sito e ci sono una ventina di articoli (che partono dallo scorso ottobre), la pagina Facebook ha 120 fan scarsi, la lista email di poche decine di indirizzi…
Eh allora? Come fai a pensare di poter vendere in queste condizioni?
Soprattutto visto che vendi un servizio che (probabilmente) è percepito come ad alto prezzo dai tuoi utenti?
Se vendi un prodotto/servizio per il quale i tuoi clienti hanno bisogno di tempo e fiducia per poterlo acquistare allora devi ideare un piano a medio/lungo termine che ti permetta di costruire questa fiducia nella loro testa.
Come farlo è troppo lungo da spiegare in un paragrafo e poi è diverso da caso a caso, ma il ragionamento con cui voglio lasciarti è questo.
Mettiti nei panni del potenziale cliente che impatta con te online e chiediti:
“Fossi io al suo posto, avrei tutti gli elementi per fidarmi e acquistare il mio prodotto/servizio?”
Oppure magari ti presenti come uno sconosciuto che cerca di venderti qualcosa?
Eh, appunto…
Se ti ritrovi nella situazione dello sconosciuto allora è da li che devi partire.
5. Non hai abbastanza traffico e quindi non ti fila nessuno manco di striscio
Il quinto punto si riferisce al traffico.
Ovvero: ti lamenti che il tuo sito non converte e non “porta clienti”, e va bene.
Ma sul tuo sito ci arriva qualcuno?
Considerando che in media, i siti web hanno un tasso di conversione che va dal 1% al 5%, capirai bene che se sei sfortunato, se hai 100 visitatori al sito hai 1 conversione, se ne hai 1.000 ne hai 10, ecc ecc…
Ma sul tuo sito quanta gente ci arriva?
No perché poi magari scopriamo che hai 50 visite al mese e allora parliamo di aria fritta…cosa vorrai ottimizzare le conversioni se poi il tuo sito non se lo fila nessuno?
Stesso discorso vale nei casi in cui il traffico NON è traffico di qualità, ovvero traffico di utenti non in target.
Quando succede questa cosa?
Può avvenire in diversi casi. Ad esempio può succedere che si sbaglino le parole chiave in una campagna di annunci sponsorizzati su Google (Adwords) oppure succede nei casi in cui il tuo sito blog si posiziona su Google per parole chiave non pertinenti col tuo prodotto/servizio.
In questo caso è difficile fare esempi in breve, magari ci scrivo un articolo prossimamente.
Ma anche questo punto vuole lasciarti lo stimolo per una riflessione:
- stai attirando una buona quantità di traffico? Se no, studia come intervenire.
- hai un buon traffico al sito ma non converte? Allora ragione sulla qualità del traffico: magari scopri che stai intercettando utenti sbagliati.
6. Stai trascurando il mobile
Parlavo scorsa settimana con Renato (un altro ancora, il terzo).
Discutevamo su come migliorare le sue performance online. Mentre parlavo con lui su Skype digito una parola chiave su Google con la quale è posizionato, vedo il risultato che riguardava il suo sito e ci clicco.
Questo di lato è lo screenshot di che vedevo dal mio smartphone:
ma de che stamo a parlà?
Cioè ragazzi, sta cosa del mobile è una barzelletta.
Se ne parla ormai da anni.
Tutti stiamo tutto il giorno con ‘sto cacchio di telefono in mano.
Poi vado sui vostri siti è mi trovo ‘sto schifo!
Io non voglio fare la parte del cattivo però….ACCIDERBOLINA!
C’è bisogno di un esperto per capire che se un utente atterra su una pagina così NON lo si accoglie nel migliore dei modi?
Non aggiungo altro, ci siamo capiti.
Quindi fammi un favore: prendi il cellulare, vai sul tuo sito e controlla come sei messo (e intervieni se sei in condizioni simili a queste)
CTA MOBILE:
Ultimo consiglio sul mobile e le CTA.
Se stai leggendo quest’articolo da smartphone troverai in basso allo schermo un’immagine come quella qui sotto incollata:
Quel banner è una CTA (call to action) che rimanda alla mia pagina dei contatti ed è visibile SOLO da mobile.
Perché?
Perché da mobile la navigazione è diversa e quindi bisogna (in molti casi) fare qualcosa di diverso rispetto alla versione desktop del sito.
Questo banner ne è un esempio pratico.
Ma funziona?
Beh, ovviamente dipende dalle situazioni specifiche.
Ti mostro un caso di un mio cliente che si chiama Renato (un nome a caso).
Renato ha un sito con un buon traffico, circa 1.000 visite al giorno. Una buona parte delle visite gli viene da mobile: nello specifico circa il 70% del traffico.
Dovevamo tentare di aumentare le conversioni.
“Con tutto sto traffico mobile proviamo a mettergli il banner di CTA che linka alla landing” ho pensato.
Così abbiamo fatto.
Come vedi dall’immagine, dal momento che abbiamo aggiunto la CTA mobile c’è stato un notevole incremento delle conversioni (che sono quasi triplicate passando dalle 10/15 circa a 40 conversioni settimanali di media).
Quindi occhio alla versione mobile del tuo sito: NON si può più trascurare.
Se lo fai butti via opportunità.
Conclusione
L’articolo di oggi è molto PRATICO. Ti mette subito a disposizione 6 parametri da valutare sul tuo sito e ti da la possibilità di capire come migliorare.
Fai attenzione: moltissime delle migliorie che vengono suggerite non hanno COSTI esagerati per poter essere messe in campo. Anzi, molto sono gratis. Ma spesso incredibilmente EFFICACI.
Fanne buon uso.
Se l’articolo ti è piaciuto lasciamo un commento e condividilo. Mi farebbe molto piacere.
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Quanti altri dettagli FONDAMENTALI trascuri sul tuo sito?
[Io posso aiutarti a scoprirlo]
Se vuoi che ti aiuti a scoprire quali sono i DIFETTI e le mancanze del tuo sito, diventando mio cliente, inviami la tua richiesta qui sotto e vediamo se posso aiutarti.
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2 risposte
Sei veramente un grande.
Grazie Roberto!