Quanto costa Google Ads? Se stai cercando una cifra fissa, mi dispiace deluderti. Non esiste. E chi ti dice il contrario ti sta vendendo una scorciatoia che probabilmente ti costerà più cara della pubblicità stessa.
Google Ads non ha un costo fisso, ha un costo variabile che dipende da come lo imposti, da quanto sei bravo a misurarlo e da quanto sei in grado di trasformare i clic in clienti veri.
E se hai già speso centinaia o migliaia di euro senza vedere risultati, sai esattamente di cosa sto parlando.
In questo articolo non troverai formule magiche, ma numeri reali, esempi pratici e un calcolatore gratuito in Excel che puoi usare fin da subito per capire quanto (e come) investire in Google Ads senza buttare soldi.
Hai un sito che non converte? Hai fatto campagne Google Ads e il telefono non squilla? Forse il problema non è quanto spendi, ma cosa misuri e cosa ti aspetti davvero da quella spesa.
Qual è il costo minimo per avviare una campagna Google Ads
“Ma quanto devo spendere per iniziare a fare pubblicità su Google Ads?” È la prima domanda che si fanno (giustamente) 9 imprenditori su 10.
La risposta è sempre la stessa: dipende. Sì, lo so. È frustrante. Soprattutto se arrivi da un’agenzia che ti ha sparato numeri a caso, o se sei reduce da una campagna dove hai speso 300 euro in tre mesi e non ti è tornato nemmeno un contatto.
La verità è che non esiste un budget minimo universale. Esiste un budget sufficiente per ottenere risultati nel tuo mercato.
E no: 50 euro al mese, nella maggior parte dei casi, non bastano nemmeno a scaldare i motori.
L’errore che fanno (quasi) tutti
Molti pensano che per “provare” Google Ads basti mettere 5, 10 o 20 euro al giorno e vedere cosa succede.
Il problema è che Google non ti ferma se stai spendendo male. Non ti avvisa se con quel budget stai raccogliendo 4 clic al giorno da utenti freddi e non in target. E non ti regala certo lead se la tua landing page non converte.
Risultato?
- Spendi
- Non capisci cosa hai ottenuto
- Ti convinci che “Google Ads non funziona”
- Butti via l’unico canale che (se gestito con metodo) potrebbe farti vendere davvero
Il punto vero non è “quanto costa fare Google Ads”, ma:
- Quanto costa un clic nella tua nicchia (spoiler: può andare da 0,80€ a 20€)
- Quanto converte la tua pagina di atterraggio
- Quanto ti costa, oggi, ottenere un lead
- Quanti lead servono per chiudere una vendita profittevole
Finché non rispondi a queste domande, parlare di “budget minimo” è come decidere il prezzo di una macchina senza sapere se ti serve un’utilitaria o un SUV.
Esempio reale: quando il budget è troppo basso
Un nostro cliente, chirurgo estetico a Milano, pagava 11,58€ per ogni clic sulla keyword “mastoplastica additiva”.

Con un budget di 50€/giorno, avrebbe ottenuto appena 4 clic al giorno.
Cosa fai con 4 clic? Nulla! Non testi. Non impari. Non vendi.
Se il tuo CPC è alto, un budget minimo troppo basso ti condanna all’invisibilità.
Quindi, quanto serve davvero per iniziare a fare campagne di lead generation su Google Ads? Basta poco per testare, ma quel “poco” deve essere sufficiente a raccogliere dati reali.
La regola di buon senso è mettere in conto almeno 300–500€ di budget iniziale, da suddividere su 7–15 giorni, per capire:
- quanto costa un clic
- quanti clic ti servono per avere un contatto
- quanto ti costa un lead
Da lì in poi puoi iniziare a ragionare in maniera seria sul tuo budget, sulle ottimizzazioni, e se ha senso scalare.
4 fattori che influenzano il costo delle campagne su Google Ads
Quando un imprenditore dice “Google Ads costa troppo”, spesso non ha capito cosa davvero incide sul costo.
Perché il problema non è Google. Il problema è investire senza sapere quali leve misurare, quali migliorare e quali ignorare.
Una campagna può costare 2€ a lead o 120€. Dipende tutto da questi 4 elementi chiave.
1. CPC (costo per click) Medio Google Ads: Cos’è e come prevederlo?
Uno degli errori più comuni che vedo fare agli imprenditori che si avvicinano per la prima volta a Google Ads (o che ci sono già passati e sono rimasti scottati) è quello di buttare lì un budget senza sapere nemmeno quanto costa un clic nel loro settore.
E no, non è un dettaglio da tecnici. È la base di tutto.
Perché se stai per investire 300, 500 o 1000 euro al mese in pubblicità, sapere quanto paghi per ogni visita al tuo sito è l’unico modo per capire se:
- Il tuo budget è adeguato
- Hai margine per ottenere risultati
- Stai per buttare soldi (di nuovo)
Il CPC, cioè Costo Per Click, rappresenta esattamente questo: quanti euro ti costa ogni singolo clic che porta un utente dal tuo annuncio alla tua pagina.
E già qui si apre un mondo, perché il CPC non è un numero fisso. Cambia a seconda del settore, della concorrenza, della località geografica e, soprattutto, di come imposti la campagna.
Ti faccio un esempio.
Su Milano, il CPC medio del chirurgo estetico che hai visto prima era di 11,58€. Sulla stessa campagna, a Parma, 3,66€.

Ora dimmi: secondo te, ha senso impostare 20 euro al giorno di budget sperando di ottenere risultati a Milano, con 11 euro a clic? No.
Perché con quei soldi porti due persone al sito. E con due visite al giorno, non vai da nessuna parte.
Ecco perché la domanda “Quanto devo investire su Google Ads?” non ha senso da sola, se prima non hai risposto a: “Quanto costa un clic nella mia nicchia?”
Ma è possibile saperlo prima di partire?
La risposta breve è: no, con precisione no. E ti spiego perché.
Esiste uno strumento che Google stesso ti propone: il famoso Keyword Planner. Serve a stimare il costo delle parole chiave nel tuo settore.
Tuttavia, non è affidabile. Lo dico dopo anni di analisi su migliaia di campagne.
Ti faccio un altro esempio reale: per un nostro cliente nel settore delle ripetizioni scolastiche, Google stimava la keyword “Ripetizioni matematica online” tra 1,61€ e 6,60€.

Il costo reale della campagna? 2,51€ a clic.

A volte le stime sono inferiori, altre volte le sovrastimano. Ma quasi mai coincidono.
Quindi il rischio è che ti fidi dello strumento, pianifichi un budget, e ti accorgi troppo tardi che era tutto sbagliato.
Dunque, esiste un modo serio per sapere quanto ti costa un clic?
Qui ci vuole onestà… non puoi prevederlo in modo preciso se non hai dati reali.
La strada giusta è solo una: partire con una campagna test, ben fatta, che ti permetta di raccogliere i numeri veri. Bastano anche 300 o 500 euro (non di più) per capire quanto costa davvero un clic nella tua nicchia.
Perché magari scopri che con 3€ a clic e una buona pagina che converte, hai margine per vendere. O magari no, e allora eviti di buttare 3.000 euro sperando che funzioni per magia.
Insomma, il CPC non lo devi prevedere. Lo devi misurare.
Tutto il resto, purtroppo, è teoria. E la teoria, se ti sei già scottato una volta con agenzie o campagne fatte male, non ti serve.
2. Tasso di conversione della landing page: Cos’è e come migliorarlo?
Ok, hai capito quanto ti costa un clic. Ma quanti di quei clic diventano davvero clienti potenziali per la tua azienda?
Sì, perché portare traffico sulla tua landing page con Google non basta. Anzi, se la pagina non converte, ogni euro che spendi in Ads è un euro che stai regalando ai tuoi concorrenti.
Ecco perché dobbiamo parlare seriamente del tasso di conversione, che in gergo tecnico chiamiamo CR (Conversion Rate).
Ma te lo spiego in modo semplice, perché non sei un marketer (e non devi diventarlo).
Il tasso di conversione è la percentuale di persone che arrivano sulla tua pagina e fanno quello che vuoi che facciano: compilano il form, chiedono informazioni, prenotano un appuntamento, comprano.
Se su 100 clic che hai pagato, solo 3 lasciano il contatto, il tuo tasso di conversione è del 3%.
Ora, nella situazione ipotetica in cui tu paghi 1€ a clic e il tuo CR è del 3%, ogni contatto ti costa 33,33€. Se, con la stessa campagna, riesci a portare il tasso di conversione al 4%, il costo per lead scende a 25€. Hai risparmiato 8 euro/lead a parità di spesa.
8 euro! Su 100 lead sono 800 euro in più in tasca tua. E tutto questo senza toccare il budget. Solo migliorando la pagina.
Ma sai qual è la verità più amara? La stragrande maggioranza delle aziende italiane non lo fa. Ignora completamente questo punto.
Fanno Ads. Si lamentano che non funziona. Ma non guardano la struttura della landing page. E la pagina è il vero punto di svolta.
“Ok, ma come si migliora il tasso di conversione?” Qui entra in gioco la CRO: Conversion Rate Optimization.
Non è una parolaccia, è una tecnica semplice quanto potente per fare test scientifici, una modifica alla volta, e capire cosa porta più contatti.
Ecco come funziona in pratica:
- Hai una landing page che oggi converte al 3%.
- La duplichi.
- Nella nuova versione cambi solo il titolo, o l’immagine, o sposti le recensioni.
- Fai una sola modifica per volta (perché se ne fai 3 e migliorano i risultati, non saprai mai qual è stata la vera causa)
- Infine usi uno strumento per splittare il traffico (es. Google Optimize o strumenti simili): così metà utenti vedono la versione originale, metà la versione modificata.
Risultato di CRO reale per un nostro cliente:
- Pagina originale → CR 7,76%
- Pagina testata con una singola modifica → CR 11,74%
Quattro punti percentuali in più.
Sai cosa significa? Con lo stesso budget, quasi il 50% di lead in più. E non abbiamo speso un euro extra.
In un altro test, abbiamo semplicemente aggiunto le Google Reviews sopra le video-testimonianze già presenti:
- Prima → CR 11,96%
- Dopo → CR 14,4%
Due punti percentuali in più. Tradotto in soldi: lead più economici, più numerosi, più qualificati.
E il tuo sito? Ci sta lavorando qualcuno, oppure sta lì fermo a prendere clic che non convertono?
Se l’agenzia che ti segue, il freelance o il reparto interno non stanno facendo test di CRO, stai buttando soldi.
Non voglio spaventarti, ma metterti davanti la realtà dei fatti.
Il CPC cresce ogni anno e i budget sono spesso limitati. L’unica leva che ti salva è ottenere più risultati con lo stesso investimento. E la CRO è il modo più concreto, misurabile e intelligente per farlo. Non ignorarlo.
3. CPL (costo per lead) storico
Sai quanto ti costa oggi ottenere un contatto da Google Ads? No, non “più o meno”. Sai il numero in euro? Se la risposta è no, stai andando alla cieca.
Il CPL (Costo per Lead) è quanto ti costa acquisire un potenziale cliente.
Non quante visite hai. Non quante visualizzazioni. Parliamo di gente che ti ha lasciato i dati e che puoi contattare.
Conoscere il tuo CPL storico è fondamentale, perché è l’unico modo per sapere se il tuo marketing sta funzionando davvero. E soprattutto perché ti permette di fare previsioni intelligenti sul budget.
Riprendiamo l’esempio fatto poco sopra:
- La tua landing (che converte sempre al 3%) ti garantisce un CPC di 1€.
- Con 100€ ottieni 100 clic che ti portano 3 lead.
- Quindi il tuo CPL è 33,33€.
Se i tuoi commerciali da quei 3 lead chiudono 1 contratto, e quel contratto ti porta 300€ di margine, allora il sistema sta in piedi.
Ma se non sai il tuo CPL, stai investendo senza cognizione di causa. Ed è quello che succede al 90% delle aziende che arrivano da noi:
- “Sto spendendo ma non ho idea di cosa mi stia tornando indietro.”
- “Mi mandano i report ma non ci capisco niente.”
Solo se il tuo CPL è sotto controllo, puoi pensare di crescere.
Sì, crescere. Perché se oggi investi 100€ al giorno e ottieni 3 lead, ma vuoi fare il salto, la prima mossa è semplice: aumentare il budget.
E qui molti imprenditori vanno in tilt, perché si sono abituati a vedere il budget pubblicitario come una spesa a fondo perduto e non come una leva di crescita.
Per trasparenza, voglio farti sapere che io (o qualunque altra agenzia, nda) non ci guadagno nulla a dirti di aumentare il budget. I soldi vanno a Google.
Ma se i numeri reggono, mettere più budget è l’azione più ovvia per far crescere i risultati. Spesso chi ti segue le campagne non ti dice che puoi aumentare. Non fa i conti, non guarda il CPL e tu perdi una delle leve più semplici e rapide per crescere.
Ovviamente, attenzione: non è una regola matematica. A volte aumenti il budget e i lead crescono meno del previsto.
Ma se il CPL è buono, se il tasso di conversione regge, se la vendita funziona… allora ti stai frenando da solo.
“Ma quanto dovrebbe essere il mio CPL ideale?”
Dipende. Dal margine, dal valore del cliente, dalla tua capacità di gestire i lead.
In ogni caso, non devi scervellarti nel trovare un CPL perfetto. Il punto è misurarlo, tenerlo monitorato e migliorarlo nel tempo. Solo così puoi decidere con lucidità.
E se oggi non sai il tuo CPL, hai due strade:
- Scaricare il calcolatore Excel gratuito in fondo a questo articolo
- O continuare a navigare a vista
Ma se stai leggendo questo articolo, scommetto che vuoi iniziare a fare sul serio.
Quando conviene aumentare il budget sulle campagne Google Ads?
Oggi più che mai, non basta far partire una campagna per ottenere risultati e non basta nemmeno investire “di più” per farle funzionare meglio.
Il budget pubblicitario va aumentato solo quando ha senso, quando c’è una strategia vera dietro. Te lo dico per esperienza, non per sentito dire.
Faccio questo lavoro dal 2009, e con la mia agency Stratego Swat abbiamo gestito oltre 1.250 campagne, generato più di 120.000 lead e lavorato con oltre 250 aziende in Italia, PMI che come te volevano capire se stavano buttando soldi o stavano davvero investendo.
Aumentare il budget ha senso solo quando i numeri ti dicono che stai guadagnando, punto.
Se hai un CPL sotto controllo, se il tasso di conversione è decente, se il margine sul primo acquisto regge… allora sì, puoi valutare di alzare l’asticella.Ma se oggi stai ancora sparando nel mucchio, se non hai idea di quanto ti costa un lead, quanti ne chiudi, e quanto margine ti lascia un cliente, allora no: il budget non va toccato. Prima va sistemata la base.
4. Tasso di chiusura delle vendite
Ora entriamo in una zona spesso ignorata. Quella dove finiscono i lead e dove si gioca il vero profitto.
Hai investito e hai ottenuto contatti ma… quanti diventano clienti? Questo è il tuo tasso di chiusura commerciale.
E qui casca l’asino. Perché puoi avere campagne perfette, una landing che converte, un CPL bassissimo, ma se il tuo reparto vendite non chiude, stai buttando via soldi lo stesso.
Ecco perché questo dato è fondamentale nel decidere quanto investire in Google Ads.
Facciamo un esempio concreto:
- Hai generato 100 lead
- CPL = 20€ su un budget totale di 2.000€
- 50 persone rispondono e fissano una call
- 25 ricevono un’offerta
- 12 diventano clienti
- Ogni cliente ti genera 500€ di margine netto
- Hai fatto 6.000€ di profitto.
- Togli i 2.000€ di budget, hai un profitto finale di 4.000€
E qui arriva il punto: se migliori anche solo di poco il tasso di contatto, di offerta o di chiusura i risultati esplodono, a parità di spesa.
Aumenti il tasso di risposta ai lead? Ottieni più appuntamenti, più offerte e più vendite.
Accorci il tempo di risposta? Avrai meno lead “freddi” e più conversioni.
Migliori lo script commerciale o i follow-up? Aumenterai il tasso di chiusura e otterrai più profitto.
Pensaci bene… se chiami i lead dopo 3 ore invece che dopo 3 minuti, li hai buttati via. E non è colpa di Google Ads.
Ecco perché non puoi valutare il costo di Google Ads solo guardando i click e i lead.
Devi considerare quanto margine reale ti porta ogni vendita. E soprattutto, quanto sei capace di trasformare un lead in cliente.
Se i tuoi venditori non chiudono, hai un colabrodo nel funnel di vendita. E ogni euro che investi ci finisce dentro.
Di fatto, questo paradosso l’ho vissuto io stesso con decine di clienti! Ottime campagne, ma scarsi risultati finali.
Perché? Perché nessuno gestiva bene i contatti ricevuti.
Se non ottimizzi il processo commerciale, stai sprecando una parte enorme del tuo investimento.
La soluzione quindi non è solo “fare più Ads”. È anche:
- migliorare la velocità di risposta ai lead
- allenare i venditori
- creare un processo chiaro che porti il lead alla chiusura
E tutto questo fa parte del calcolo del budget!
Perché sapere quanto margine generi ti dice fino a quanto puoi spingere con l’investimento.
Se chiudi 1 cliente ogni 10 lead, e ogni cliente ti lascia 1.000€ di margine, puoi permetterti CPL anche da 100€. Ma se chiudi 1 su 30 e il margine è di 300€, non puoi andare oltre 10€ di CPL.
Capisci ora quanto è centrale il tasso di chiusura nella strategia e quanti lo stanno ignorando, pensando che “Google non funziona”?
Come calcolare il costo delle campagne su Google Ads? Formula + Calcolatore Excel GRATIS
Quando parliamo di pubblicità su Google, c’è una domanda che ogni imprenditore si pone prima o poi…
“…Ma quanto mi costa in totale ‘sto investimento?”
Ecco, qui è dove la maggior parte delle aziende inizia a brancolare nel buio, perché non c’è una cifra fissa. Non esistono “pacchetti magici da 300 euro al mese”.
Esiste invece un metodo concreto, numerico, che ti permette di capire con precisione quanto budget serve alla tua azienda per ottenere risultati veri.
Non si parte mai dal “quanto voglio spendere”. Si parte dal “cosa voglio ottenere”.
Quanti clienti vuoi? Quanto margine hai su ogni cliente? Quanto sei disposto a investire per generare una vendita profittevole?
Se vuoi sapere quanto devi investire, non devi fare altro che rispondere a tre domande con i tuoi dati reali:
- Quanto costa un click nel tuo settore (CPC medio)?
- Quanti click servono, in media, per ottenere una richiesta di contatto (cioè una conversione)?
- Quante conversioni vuoi ottenere al giorno/settimana/mese?
A quel punto, la formula viene da sé:
CPC medio × numero di click per una conversione × numero di conversioni desiderate
Se nel tuo settore un click costa 1 € e la tua landing page converte al 3%, significa che ti servono circa 33 click per ottenere un lead.
E se vuoi ottenere 10 lead al giorno, allora il budget giornaliero sarà:
1 € × 33 × 10 = 330 €
Semplice, ma fondamentale.
Il problema? Questi numeri spesso non ce li hai.
E non è colpa tua. Se nessuno ti ha mai aiutato a tracciarli seriamente, è normale che tu non sappia da dove iniziare.
Per questo che ho creato un foglio Excel già pronto all’uso, che ti guida in questo calcolo passo passo.
È uno strumento di lavoro vero, usato internamente da noi in Stratego Swat per aiutare clienti reali a capire dove stanno andando i loro soldi. E soprattutto, se ci stanno guadagnando oppure no.
Per farlo funzionare, ti basterà inserire alcuni dati fondamentali:
- la tua spesa mensile su Google Ads,
- il costo per click medio nel tuo settore,
- il tasso di conversione della tua pagina,
- e alcuni parametri di vendita (tipo il margine sul primo acquisto, la percentuale di chiusura, ecc).
In automatico, il file ti restituisce un’analisi completa di:
- quanti lead puoi ottenere
- quanto ti costano davvero
- e se il tuo investimento è sostenibile o ti sta erodendo il margine
Vedrai come modificando anche solo un punto percentuale nel tasso di conversione della tua landing o nella percentuale di lead qualificati, i numeri cambiano radicalmente.
Con i numeri a vista ti potrai rendere finalmente conto che non è il budget il problema. Il problema è come lo stai usando.
Vuoi il foglio Excel? Lo trovi su calcolatoregoogleads.it. È gratuito!
In definitiva, ti dico… se oggi non sai quanto ti costa ottenere un cliente, non stai facendo marketing. Stai solo scommettendo.
E fidati: nessuna azienda può permettersi di scommettere a occhi chiusi.
Scarica il file, metti dentro i tuoi numeri e fatti due conti veri. Capirai subito se Google Ads è una leva da spingere o un rubinetto che sta perdendo soldi ogni giorno!
Il problema è che la maggior parte delle agenzie queste cose non te le spiega.
Ti parlano di traffico, di click, di impression. Ma non ti dicono mai chiaramente: “se spendi X, hai un margine Y. Se non ce l’hai, stai perdendo soldi.”
Io invece ti prometto questo: se ci sentiamo, se mi racconti il tuo caso, la prima cosa che farò sarà dirti se ha senso continuare a investire o no. Senza fronzoli, senza “presentazioni” lunghe tre ore.
Non ti propongo funnel magici, né “formula segreta”. Ti propongo un’analisi seria, basata sui numeri e sul buon senso imprenditoriale, con i miei migliori esperti che ti spiegano tutto in modo chiaro.