La teoria del Partenone di J. Abraham applicata al WEB: mini guida completa agli strumenti di PROMOZIONE ONLINE per spiegarti perché e quando usarli (togliendoti il CASINO che c’hai in testa se sei un imprenditore)…

la teoria del partenone

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Promozione online

Ciao Gianpaolo, ti contatto perchè vorrei fare SEO per la mia azienda, mi faresti un preventivo?

Oppure

Ciao Gianpaolo, avevamo pensato ad una campagna Facebook per la nostra azienda, cosa ne pensi?

 

Quelle due sopra riportate sono due delle domande tipiche che mi vengono rivolte dagli imprenditori che mi contattano per un preventivo. Nell’85% dei casi, dopo aver studiato la loro situazione, la “cura” proposta è diversa da quella che il cliente mi aveva richiesto in prima battuta…

Perché succede?

Semplice: gli imprenditori sono IGNORANTI dei mezzi che internet mette loro a disposizione. Attento, quando dico ignorante, non ho la minima intenzione di offendere nessuno, ci mancherebbe altro…E’ però la semplice constatazione di un dato di fatto, e se tu che stai leggendo sei un imprenditore, è probabile che ti troverai d’accordo con me: di internet “ne capisci poco”…

Peccato che di capirne poco di internet, nel 2016, non te lo puoi più permettere.

Nell’articolo di oggi quindi voglio tentare di colmare almeno in parte questa tua lacuna, elencandoti quali possono essere i mezzi che il web mette a disposizione della tua azienda.

Per farlo, prenderò spunto da un libro illuminante che sto leggendo in questo periodo, “La Bibbia del Marketing Strategico” di Jay Abraham. Nel caso tu non lo conoscessi, questo signore si può tranquillamente considerare uno dei più grandi esperti di marketing strategico al MONDO, e con le sue consulenze e i suoi studi ha fatto fatturare triliardi di dollari ai suoi clienti…

Tra le teorie elaborate da Abraham c’è la Teoria del Partenone

fatturato tradizionale

In pratica Abraham ha notato nella sua carriera che la maggior parte delle aziende basano il loro modello di business su pochi sistemi di acquisizione clienti. Pensiamo alle aziende italiane, e in automatico ci viene da pensare ai due soliti sistemi utilizzati: la forza vendita e le fiere. Per il resto buio pesto.

fatturato loss

Il problema di questo approccio è, secondo Jay Abraham, che se per un qualche motivo quella fonte di acquisizione clienti subisce un calo (se ne va il direttore commerciale, o non ci sono i soldi per fare le fiere) spesso, ahimè, il castello crolla (e in questi anni, di “macerie di castelli crollati” purtroppo il nostro paese è pieno).

Cosa fare quindi?

fatturato Partenone

In considerazione di quanto detto quindi, secondo Abraham, per rendere più solide le basi di un’azienda una delle azioni da intraprendere sta appunto nel moltiplicare i canali di acquisizioni clienti, in modo che all’eventuale diminuzione di efficacia di uno, ci siano gli altri a supportare IL FATTURATO.
Ora, io non sono neanche lontanamente nelle condizioni di fare un trattato sulle teorie di Abraham, ed infatti, non approfondirò questo argomento, ma studiando la teoria del Partenone, ho pensato che è un concetto mutuabile perfettamente per la presenza online di un azienda. Quindi veniamo a noi…

La teoria del Partenone di J. Abraham applicata al WEB: mini guida completa agli strumenti di PROMOZIONE ONLINE per spiegarti perché e quando usarli (togliendoti il CASINO che c’hai in testa se sei un imprenditore)…

Direi di cominciare l’approfondimento sugli strumenti che il web mette a disposizione da un concetto di base.

presenza proprietaria onlineL’azienda deve avere una presenza PROPRIETARIA online

Da un po’ va di moda la pagina Facebook aziendale…in diversi casi mi sono imbattuto in aziende presenti SOLO su Facebook, senza un sito o un blog proprio. Questo è a mio parere un ERRORE. Per diversi motivi:

1) Facebook è di proprietà di Zuckerberg.

Oggi è gratis e ti permette di fare determinate operazioni, ma domani? Sarà ancora gratis? Riuscirai ad utilizzarlo come fai oggi? O ancora, fra 5 anni esisterà ancora, o una nuova grossa innovazione l’avrà spazzato via? (pensa a Myspace e al successo che aveva prima di Facebook e chiediti: che fine ha fatto adesso?)

2) Se non metti al CENTRO della tua presenza online una presenza di tua proprietà come un sito o un blog, limiterai di molto l’utilizzo di diversi canali pubblicitari. Ti faccio un esempio. Diciamo che hai solo la pagina Facebook aziendale:

– SEO NON la puoi fare,
– L’Email Marketing sarebbe gravemente compromesso (cosa fai, mandi newsletter che linkano alla pagina Facebook? Mmmmhhh, brutto brutto….),
– Pubblicità sui portali di settore idem come sopra,
– Adwords, idem come sopra,
– Ecc ecc.

E lo stesso ragionamento vale (più o meno) che tu decida di stare solo su Twitter, o su Linkedin o su Youtube ecc. Segnati questa frase:

Il tuo sito/blog rappresenta il TETTO del TUO PARTENONE che deve essere SOSTENUTO da più colonne possibili.

Ed eccoci quindi alle colonne del tuo partenone, presentate in ordine casuale…

visibilita web


Colonna n°1: SEO (Posizionamento sui motori di ricerca)
SEOLa SEO è quel servizio erogato da un’agenzia che permette al tuo sito di scalare le posizioni su Google ed aumentare la visibilità della tua azienda.
Intercetta la “domanda consapevole”, ovvero ti rende visibile quando gli utenti sono in cerca proprio del tuo prodotto o servizio: se cercano “prodotti antimuffa” e tu sei posizionato nelle prime posizioni su Google e vendi prodotti antimuffa allora è molto probabile che parte di quegli utenti ti contattino…
Quando è Consigliata la SEO:

– Quando hai un mercato molto esteso geograficamente e di conseguenza il sito in più lingue,
– Quando rivendi un prodotto o servizio conosciuto dalla gente (che quindi lo cercherà su Google generando domanda consapevole),
– Quando hai un sito/blog ricco di contenuti,

Quando la SEO è Sconsigliata:

– Quando hai un mercato geograficamente molto ristretto (ex piccole cittadine),
– Quando rivendi un prodotto nuovo che la gente non cerca su Google,
– Quando operi in un settore in cui hai come concorrenti colossi del web (ad esempio se sei un agenzia immobiliare di Roma, scordati la SEO perché ci sono i vari portaloni tipo casa.it o immobiliare.it contro i quali non hai chance)

Cosa Serve per fare SEO:
Per iniziare un’attività di SEO è necessario che tu abbia un sito o un blog decente (sembrerebbe scontato, ma non lo è) e serve che ti affidi ad un professionista/agenzia specializzata in questa attività.

Per approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo che ho scritto qualche mese fa intitolato “Cos’è la SEO, istruzioni per l’uso


Colonna n°2: Referral
referralsNel linguaggio internet per “Referral” vengono intesi link esterni che puntano al tuo sito (e che generano traffico). Ad esempio, se sei produttore di vernice, è probabile che i tuoi distributori abbiano sul loro sito un link che punta al tuo, per indicare il sito della casa madre del prodotto che rivendono: ecco, questo è un esempio di referral.

Come puoi svilupparli:
Quello dello sviluppo dei Referral è un tipo di attività che gli imprenditori spesso ignorano COMPLETAMENTE.

Cosa intendo per sviluppo dei referral: mettiamo il caso che tu sia un ristoratore che all’interno del proprio ristorante organizza anche ricevimenti nuziali. Quello che potresti fare è di contattare tutti i professionisti della tua città collegati al matrimonio (fotografi, negozi di abiti da sposa, negozi che vendono bomboniere, ecc ecc) chiedendo loro di scambiarvi dei link nei rispettivi siti (magari creando una pagina all’interno della quale presentate le Vs rispettive aziende). In questo modo otterrai due risultati: dare un servizio in più agli utenti del tuo sito (che magari era proprio in cerca anche di quegli altri professionisti) e aumentare il traffico al tuo sito, derivante dai link esterni che avrai accresciuto nel tempo.

Cosa serve per aumentare i Referral:
Per aumentare i referral serve impegno, costanza e pazienza. Devi cominciare questo tipo di cammino, consapevole che ci vorrà del tempo per ottenere un buon numero di Referral.


Colonna n°3: Social Network
social-media-I Social Network sono la terza colonna che può sostenere la visibilità del tuo sito. In realtà, sono una colonna che dovrebbe essere PORTANTE, visto l’importanza che hanno acquisito nel tempo.
I più diffusi sono i seguenti:

– Facebook,
– Linkedin,
– Google Plus,
– Twitter.

Quanti ne devi usare?

Questa domanda me la faceva su Facebook un utente qualche giorno fa. La riposta a questa domanda è: dipende.

Qual è il tuo target di cliente? In quali social è più facile intercettarlo?

In base alla risposta che ti dai a queste domande, potrai poi scegliere e individuare i social network più adatti a sostenere la visibilità online della tua azienda.

IMPORTANTE: una volta scelto su quali social network attivare la presenza della tua azienda, è FONDAMENTALE PRESIDIARE questa presenza.
La faccio semplice: è INUTILE avere la pagina Facebook aziendale se poi ci posti qualcosa due volte al mese e se hai 100 fan (di cui la metà sono parenti, amici e dipendenti). Devi essere PRESENTE postando con buona frequenza nuovi contenuti.

Cosa serve per sfruttare i Social:
Per sfruttare appieno le potenzialità dei social network per la tua azienda servono essenzialmente due cose:
1) Un piano di produzione di contenuti nuovi. Questo punto NON deve spaventarti. OGNI volta che propongo ad un mio cliente di presidiare ad esempio la propria pagina Facebook, automatica scatta la domanda:

“Ma quanto ci devo scrivere? Devo scrivere tutti i giorni? Perché non so se c’ho il tempo…”

Su questo aspetto devi stare tranquillo ed avere una mente più elastica, ti spiego perché.

o Parli tutti i giorni con i tuoi clienti? Si.
o I tuoi clienti ti fanno domande tutti i giorni sul tuo prodotto/servizio alle quali rispondi? Si.
o Ti capita spesso di dare consigli ai tuoi clienti? Si

Ecco i contenuti da mettere sulla tua pagina Facebook tutti i giorni. Posti le domande dei clienti e le tue risposte e/o i consigli che dai, e che ripeto, fai tutti i giorni da quando c’hai l’azienda. E a questa attività basta dedicare 10/15 minuti al giorno. Vuoi raccontarmi che non riesci a ritagliarti questo tempo per sfruttare questa opportunità?

2) Una strategia per l’aumento delle connessioni.
Se riesci a produrre con costanza contenuti da postare sui social, devi poi preoccuparti che qualcuno li veda. A questo proposito devi quindi elaborare una strategia che ti permetta di accrescere le tue connessioni, dove per connessioni intendo ad esempio, il numero di Fan alla pagina Facebook. Dico una banalità, ma è chiaro che se i tuoi contenuti li vedono 100 fan avrai un risultato inferiore rispetto a se li vedono 10.000 fan. Che tipo di strategia utilizzare dipende dai social che scegli di utilizzare, dalla tua azienda e da altri fattori. E’ utile in questo caso rivolgersi ad un’agenzia che possa supportarti in questa attività.


Colonna n°4: Email Marketing
Cos'è Email MarketingCaro vecchio email marketing, così tanto utile e così tanto maltrattato o ignorato dalle aziende.
L’email marketing è un’altra importante colonna che può supportare la visibilità della tua azienda online, che può essere usato da qualsiasi azienda abbia clienti che usano le email (quante NON rientrano in questa categoria? Mi sa davvero poche ormai…)

Se usato nella maniera corretta, ha un’efficacia straordinaria sia per intercettare nuovi clienti che per fidelizzare il rapporto coi clienti acquisiti. Non mi dilungo oltre, rimandandoti ad un approfondimento nell’articolo “Cos’è l’email Marketing: come, quando e perché usarlo”

Cosa serve per sfruttare l’email marketing:
Per usare con efficacia l’email marketing, servono di base due cose:

1) La produzione di contenuti di qualità da inviare per email ai tuoi clienti.
Intasare la casella di posta della tua lista con messaggi del tipo “COMPRA, COMPRA, COMPRA…” non serve a niente (anzi, è più probabile che danneggi la tua reputazione). Devi produrre contenuti utili per i tuoi clienti, come spiego in questo articolo sull’email marketing di successo.
2) Devi dotarti ASSOLUTAMENTE di uno strumento professionale per l’invio delle tue newsletter. Il perché te lo spiego in questo articolo. ATTENZIONE: non ignorare questo punto perché con le newsletter “fai da te” rischi di far danni, io t’ho avvisato.


Colonna n° 5: Pay Per Click
Pay per clickPer Pay Per Click si intendono le attività pubblicitarie a pagamento messe a disposizione dalla piattaforma Adwords di Google e quella di Facebook ADS (ne esistono altre ma queste due sono le più utilizzate). Funzionano in modo diverso, o meglio, ti permettono di intercettare due tipologie di pubblico diverse:

– Domanda consapevole con Adwords: ovvero hai la possibilità di dare visibilità alla tua azienda quando un utente ricerca su Google informazioni riguardanti il tuo prodotto o servizio,
– Domanda latente con Facebook ADS: ovvero cerchi di intercettare utenti che per tipologia demografica e tipo di interessi potrebbero rappresentare il tuo cliente target.

Li accomuna invece il funzionamento Pay Per click, ovvero metti a disposizione un budget che viene scalato man mano che gli utenti cliccano sul tuo annuncio.
Per approfondire i due argomenti puoi leggere questo articolo in cui parlo di Adwords: a chi serve e quando serve, mentre per Facebook ADS puoi legger il libro di Alessandro Sportelli “La pubblicità su Facebook”
Cosa serve per fare Pay Per Click:
[Adwords] Per fare una campagna Adwords servono:

– Budget: non pensare di fare una campagna da € 100, non servirebbe a niente. Devi investirci un po’, quanto dipende dal caso specifico.
– Professionisti che curino la campagna: Adwords è uno strumento complesso, può sembrarti di facile utilizzo, ma in realtà senza le dovute conoscenze ed ottimizzazioni il risultato quasi certo è la DISPERSIONE del budget, quindi ti sconsiglio il fai da te.

[Facebook ADS] per fare una campagna con Facebook ADS servono:

– Budget: idem come per Google,
– Professionisti che curino la campagna: rispetto ad Adwords, Facebook ADS potrebbe sembrare ancora più semplice ad una prima occhiata. Dalla mia esperienza però, anche in questo caso il fai da te non porta grandi risultati.


Colonna n° 6 Video Marketing:
Video MarketingYoutube fa miliardi di visualizzazioni di video. Su Facebook vedi sempre più video, e da un po’ ci sono anche le dirette.

Fare video marketing è semplicemente un altro modo di comunicare coi tuoi clienti, e anche questa attività, se fatta bene, può avere un’efficacia straordinaria.

Per quanto riguarda Youtube, ho scritto un articolo qualche settimana fa in cui spiegavo come fare SEO su Youtube.

Sia per Facebook che per Youtube comunque, alla base deve esserci una strategia su contenuti.

Cosa serve per fare Video Marketing:
Per fare video marketing la cosa più IMPORTANTE è una corretta strategia sui contenuti. Quello che NON deve preoccuparti è la qualità del video. Non che vadano bene video sfuocati o con l’audio pessimo, non è questo che intendo. Intendo però che non devi farti bloccare né dalla qualità tecnica del video (perché tanto ormai uno smartphone decente fa video di qualità sufficiente a essere pubblicati online), né dai dubbi sulle tue “perfomance” davanti alla telecamera: conta quello che dici, il messaggio che passi. Se fornisci “valore”, gli utenti non si preoccuperanno per niente della tua “interpretazione”: lo sanno che non fai l’attore, tranquillo.


Colonna n° 7 Portali a pagamento
hotel-bookingHai un albergo? Allora è probabile che tu non passa escludere di essere presente su booking,com o Expedia.

Hai un agenzia immobiliare? Allora è probabile che casa.it e immobiliare.it siano indispensabili fonti di clienti.

E se anche sei in un settore meno “dominato” dai portali a pagamento come i due precedenti, fai una verifica: esistono portali autorevoli nel tuo settore? Tu sei presente con la tua azienda? Magari scopri una fonte importante di visibilità che fino ad oggi avevi ignorato.


Colonna n°8: traffico diretto
traffico diretto al sito webIl traffico diretto al tuo sito consiste sostanzialmente nel traffico di persone che già conoscono la tua azienda. Le statistiche di Google Analytics tracciano come traffico diretto sostanzialmente il traffico di utenti che digitano direttamente su browser l’indirizzo del tuo sito (sto semplificando).
A me piace includere nel traffico diretto anche quello degli utenti che ti cercano su Google digitando direttamente il nome della tua azienda: “tecnicamente” non sarebbe traffico diretto perché proveniente da Google, ma in pratica è traffico generato da gente che già ti conosce.

Cosa serve per sfruttare il traffico diretto:
Sostanzialmente, basandosi sulla conoscenza della tua azienda e del tuo brand, influiscono sul traffico diretto tutte quelle azioni che fanno conoscere la tua azienda: fiere, pubblicità offline, pubbliche relazioni, organizzazione di eventi ecc ecc.


Da quante COLONNE è sostenuta la tua visibilità sul web?

visibilità webEccoci alla domanda fatidica…di tutte le possibilità che internet ti offre per aumentare la visibilità della tua azienda, tu quante ne stai sfruttando?

Provo a indovinare: due al massimo, tre per i più illuminati….

E di tutte le altre cosa ne fai, hai intenzione di continuare a trascurarle?

Tutto il discorso fatto fino ad ora serviva per presentarti quali sono le COLONNE che danno visibilità alla tua azienda sul web e per renderti cosciente che se ne sfrutti solo una o due, hai due PROBLEMI:

1) Stai sprecando tutte le altre opportunità,
2) Se le fonti (una o due) di visibilità che sfrutti adesso hanno qualche “problema” e perdono d’efficacia, ti trovi a piedi…

Quindi ragionaci, e se pensi di voler intervenire sulla visibilità online del tuo sito e hai bisogno di aiuto, scrivimi nella pagina contatti.

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Sfruttare internet per aumentare il business dei miei clienti è il mio lavoro (nonchè la mia passione)…Se stavi cercando qualcuno a cui affidarti per questi servizi, allora possiamo parlarne.
Scrivimi qui e vedremo se posso esserti d’aiuto.
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4 risposte

  1. Sempre molto interessanti i tuoi articoli e con molti spunti di riflessione, grazie davvero!
    Ti segnalo solo un piccolissimo errore, ha scritto “Per il resto buoi pesto” ma forse intendevi “buio” 🙂 🙂 🙂
    Grazie ancora di condividere le tue riflessioni!

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