[STORIA VERA]: Le disavventure del povero Giorgio: rifare il sito web aziendale, affidandosi alla persona SBAGLIATA, col risultato di aver BUTTATO SOLDI per ottenere una DIMINUZIONE dei contatti generati dal sito…

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

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Driiin, Driiin

Io: “Pronto?”

Giorgio: “Buongiorno Gianpaolo, sono Giorgio, leggo sempre il tuo blog…ti chiamavo perché ho rifatto il sito da poco e volevo “spingerlo” un po’, perché non mi si trova più come prima su Google….”

Quello sopra riportato è la trascrizione del primo contatto che ho avuto con Giorgio (nome inventato), prima delle feste di Natale. E nell’articolo di oggi di parlerò di questa STORIA VERA, che appunto, mi è appena capitato di conoscere.

In realtà storie come quella di Giorgio, mi capita di sentirle costantemente (nelle ultime due settimane mi sono capitati almeno quattro casi simili): aziende che si trovano nella situazione di avere PEGGIORAMENTI a volte DISASTROSI riguardo alla propria presenza online per essersi affidate al professionista sbagliato al momento del restyling del sito web aziendale. Ma andiamo per gradi e scopriamo prima cos’è successo al povero Giorgio…

 La richiesta iniziale di Giorgio e le sue aspettative

Giorgio è un piccolo imprenditore che coltiva una sua ENORME PASSIONE che abbina al suo lavoro (ti spiegherò meglio dopo di cosa si occupa)… Come ti accennavo in apertura, mi chiama direttamente al cellulare verso il 20 di dicembre dicendo che mi segue sul mio blog, legge tutti gli articoli, e mi chiamava perché voleva dare una “spinta” al suo nuovo sito aziendale, rifatto da poco.

Ringraziandolo per avermi chiamato, comincio a fargli qualche domanda sulla sua attività e sulla sua presenza online, ed in particolare gli chiedo di specificarmi cosa l’ha spinto a contattarmi. Risposta: “T’ho chiamato perché volevo spingere un po’ il sito, pensavo alla SEO, anche perché da un po’ ricevo un po’ meno contatti dal sito rispetto al passato…

ALLARME: Giorgio prima mi dice che ha rifatto il sito aziendale da poco, poi aggiunge che ha notato un calo dei contatti. Questo tipo  di premessa non promette NIENTE DI BUONO….

L’analisi del sito e la verifica degli ERRORI (abbastanza madornali)

Evitando di spaventarlo anzitempo, non accenno ai dubbi che mi erano appena venuti  e gli chiedo di darmi l’accesso in lettura alle statistiche di Google Analytics del suo sito, che lui prontamente mi fornisce.

Cominciamo a dare un’occhiata ai volumi di traffico, un po’ bassini, ma anche al comportamento degli utenti sul sito, e al flusso di navigazione che seguono, ecc…

statistiche sito

1.767 visite nella home page

1.502 abbandoni dalla home page

Frequenza di rimbalzo dell’85%.

Per chi non lo sapesse (riprendo da Google): La frequenza di rimbalzo è la percentuale di visite di una sola pagina, ossia visite in cui la persona esce dal sito dalla stessa pagina in cui è entrata senza interagire con essa.

85% è tanto, davvero tanto soprattutto considerando che:

  • parliamo della home page, e quindi della pagina principale di ogni sito dal quale poi “naturalmente” si dovrebbe navigare qualche altra pagina interna,
  • Non sono presenti campagne pay per click attive (che possono sporcare il dato).

La verifica degli errori (2 dei quali madornali)

A questo punto, constatato che c’è qualcosa che non va, mi faccio affiancare da Aduer, mio collega dell reparto tecnico, per fare un’analisi più approfondita delle problematiche. Ecco cosa è emerso:

  • L’home page NON comunica IMMEDIATAMENTE di che azienda stiamo parlando

Nel mio Ebook GRATUITO (che puoi scaricare a questo link), nel capitolo dedicato agli “11 SEGRETI da seguire per Creare un Sito Web di Successo”, al primo punto trovi “DESCRIVI SUBITO DALLA HOME PAGE DI COSA TI OCCUPI, in maniera CHIARA e LAMPANTE”.

Questa è l’home page del sito di Giorgio (clicca sull’immagine per ingrandirla):

home-page

Capisci IMMEDIATAMENTE DI COSA si occupa? Secondo me no….Oppure hai pensato ad un negozio di arredamenti? E’ probabile: quell’immagine a tutto schermo può portarti a pensarlo.

Sai che azienda ha Giorgio? Te lo dico, ormai è il momento: una GALLERIA D’ARTE! Ora dimmi se da questa home page capisci subito che ti trovi nel sito di una galleria d’arte….direi proprio di no.

E a conferma di questo Giorgio, dopo la messa online di questo nuovo sito, ha fatto aggiugere al centro della foto la scritta “Galleria D’Arte”, solo che è scritta con caratteri bianchi (e non potrebbe fare diversamente, per non far stonare troppo i colori), e le foto sottostanti sono in gran parte bianche, con conseguente dispersione del messaggio.

Questo NON va bene. Sembrerà banale ma non lo è. Gli  utenti si fermano pochi secondi sui siti web, e il DOGMA dell’usabilità prevede che li si faccia pensare il meno possibile, dando messaggi CHIARI e un menù di navigazione intuitivo.


  • Il catalogo delle opere è STRUTTURATO MALISSIMO, sia per la navigazione che per la SEO.

Il secondo madornale errore presente nel sito di Giorgio, riguarda il catalogo delle opere, ovvero la sezione del sito che dovrebbe presentare nel modo migliore possibile i “Prodotti” dell’azienda.

In realtà nel catalogo non c’è un solo errore, ma una sfilza di errori che lo rendono quasi innavigabile e poco indicizzato. Comincio con la lista:

  • 5 click per arrivare al prodotto: 5 click sono TROPPI, soprattutto in un sito come questo che in fin dei conti è un sito semplice. Non si può strutturare un catalogo che preveda tanti passaggi prima di “arrivare” al dunque. Aduer (il mio collega citato prima) ha studiato un progetto per rifare completamente il catalogo e permettere di raggiungere “la scheda di prodotto finale in 3 click”. Che sono 2 click in meno, e sono TANTI.
  • Accesso al catalogo dei prodotti possibile da DUE punti del sito: alla faccia dell’intuitività della navigazione! Al catalogo prodotti si può accedere da due punti diversi, e ovviamente nessuno dei due si chiama “Catalogo Opere”. La prima voce di menù dalla quale si può entrare, è il menù “Galleria” l’altra è il “Catalogo Artisti”. Inutile dire che questa è una COMPLICANZA superflua e dannosa, e andava evitata, realizzando un unico punto di accesso al catalogo di presentazione dei prodotti (che magari lo si chiamava anche “Catalogo Opere”).
  • Impostazioni SEO del catalogo prodotti: un altro grave errore commesso nella realizzazione del catalogo prodotti del sito di Giorgio riguarda la totale mancanza di impostazioni SEO del catalogo dei prodotti. Ovvero: in questo articolo ho spiegato come di fa l’ottimizzazione SEO di una pagina. Due tra i punti più importanti sono il Meta Tag Title e la presenza dei Titoli H1.

Un catalogo prodotti di un sito correttamente impostato dal punto di vista SEO pubblica AUTOMATICAMENTE nel Title alcune  parole che prende dalla scheda del prodotto, ed ha formattato come H1 il nome del prodotto. Sono impostazioni native del sito che “andrebbero” fatte dalla web agency (NOI LO FACCIAMO) e che permettono quindi un minimo di ottimizzazione SEO AUTOMATICA del catalogo dei prodotti. Secondo te come sta combinato il sito del povero Giorgio sotto questo punto di vista?

Molto MALE, mi sa che ormai lo immaginavi….non è presente alcuna accortezza dal punto di vista SEO, cosa che ha portato sicuramente ad un calo della visibilità (Giorgio stesso mi raccontava che prima “lo trovavano meglio” su Google)…

Quelli sopra riportati sono i due più GROSSI ERRORI che abbiamo rilevato, in realtà ne sono presenti altri, che però non riporto perché di minore entità (e per non allungare troppo il brodo).


Come è andata a finire con Giorgio?

In maniera molto semplice quanto per lui inaspettata: Giorgio si aspettare di investire circa € 1.500 perfine una campagna di visibilità (se poi doveva essere SEO o altro, non ci siamo arrivati.

Noi gli abbiamo detto che sul suo sito, NON SIAMO IN GRADO di lavorare a meno che non lo si metta a posto prima (con un intervento stimato in circa € 2.000).

Come andrà a finire, ancora di preciso non lo so, ma temoi che Giorgio decida di non fare niente e lasciare tutto com’è (io scommetterei su questo epilogo).


Come puoi EVITARE di incappare in DISASTRI simili

Se sei un imprenditore, stavi pensando di rifare il sito web della tua azienda e sei arrivato fino a qui nell’articolo, probabilmente ti stari chiedendo:

“Ma come posso evitare di incappare in situazioni simili, visto che NON sono un tecnico e ne “capisco poco”?

Giusta domanda, alla quale provo a rispondere con qualche dritta:

  • Scarica il mio Ebook GRATUITO a questo link: ripeto, è GRATUITO, quindi non ci guadagno ebookfrontaleniente a dartelo. Si certo, scaricandolo ti iscrivi automaticamente alla mia newsletter, ma puoi cancellarti in qualsiasi momento con un solo click. Se lo scarichi però, ti ASSICURO che al suo interno trovarai 32 pagine di informazioni UTILI e GRATUITE, tra le quali i consigli per scegliere nel modo migliore la web agency. Sono tutte informazioni scritte con un LINGUAGGIO SEMPLICE, fatte apposta per l’imprenditore che NON ha conoscenze TECNICHE, e che potrai utilizzare a prescindere dall’entrare mai in contatto con me e la mia azienda. Sono infornazioni UNIVERSALI.
  • Diffida dagli “One Man Show”: questo argomento è spiegato bene nell’ebook, ma te lo accenno. Per realizzare un sito web professionale sono NECESSARIE queste figure: un web designer, un programmatore, un consulente SEO e un sistemista. La possibilità che UNA persona sola possa avere adeguate competenze di QUATTRO professionisti diversi, è MOLTO remota. Quindi se ti affidi ad uno solo, dalla mia esperienza 9 volte su 10 finisci male. Meglio cercare un partner che abbia le 4 figure sopra citate distinte.
  • Contatti i clienti del fornitore che ti si propone: Se una web agency ti propone di fare il sito per la tua azienda, puoi fare una cosa molto semplice quanto spesso efficace. Contatta i suoi clienti e chiedi una testimonianza.
  • Informati: nel 2016 non puoi essere completamente a DIGIUNO delle basi di una corretta presenza online. Io tengo questo blog proprio a questo scopo, per INFORMARE. Leggere i miei articoli NON costa niente, e qualche nozione importante te lasciano, fidati. E poi ovviamente ci sono mille blog oltre al mio, l’importante è che ti informi un MINIMO ( e ti mantieni informato).

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