Come SCOPRIRE le parole chiave che portano visite al tuo sito: ti svelo come fare ad eliminare l’odiato NOT PROVIDED (e cosa fare DOPO)…

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Di che cosa ti parlerò

Come SCOPRIRE le parole chiave che portano visite al tuo sito

C’era una volta, tanto tempo fa, un mondo in cui i SEO prosperavano senza alcuna difficoltà…La concorrenza era poca,  il Meta Tag Keyword funzionava, le directories “spingevano” e su Google Analytics vedevi le parole chiave usate dagli utenti per arrivare al tuo sito…

Scusami, lo so, ho fatto un’introduzione da nerd e non hai capito molto, hai ragione, perdonami ma non ho resistito…Ma giurin giurello, d’ora in poi capirai tutto, promesso!

Allora, ricominciamo: c’era una volta un tempo in cui, se guardavi le tue statistiche di Google Analytics, sotto la voce “traffico organico” (quello generato dai motori di ricerca, quindi da Google) vedevi TUTTE le parole chiave che gli utenti avevano usato per arrivare al tuo sito, e come si erano comportati per ciascuna parola chiave.

Quindi riuscivi a capire quali keywords funzionavano meglio e convertivano di più e potevi di conseguenza fare delle considerazioni e prendere delle decisioni su quali miglioramenti apportare al tuo sito…

C’era una volta…appunto, perché è un tempo passato che NON C’E’ PIU’!

L’origine del problema

Infatti succede che tutto è filato liscio fino alla primavera del 2012, quando Google ad un certo punto decide che “dobbiamo proteggere la privacy degli utenti quindi d’ora in poi le keyword non le vedi più…”

Panico, terrore e disperazione si impossessano del mondo dei professionisti ed amatori della SEO che tutto d’un tratto si vedono sparire il terreno da sotto i piedi e con lui TUTTI I DATI sulle parole chiave utilizzate dagli utenti per visitare i siti web, sostituiti da…(vedi immagine sotto)

NotProvided

Il Not Provided

E che è sto Not Provided?
Semplice: come dicevo qualche riga in su, un giorno Google ha deciso che non era più una bella cosa che le parole chiave usate dagli utenti fossero visibili perché questo andava contro la privacy degli utenti stessi, quindi da oggi in poi vi attaccate e al posto delle keyword, belle vostre statistiche vedete una voce (la maggiore di tutte, come nellimmagine di esempio) che nasconde al suo interno tutti i suoi dati. E da quel giorno così è stato…

Piccola nota di colore:
Stranamente quest’attenzione alla privacy degli utenti Google NON L’HA MAI AVUTA se fai una campagna di Adwords, e quindi gli dai dei soldi. Ma sarà sicuramente una dimenticanza (ve possino cecà!).

I problemi derivanti dall’avvento del “Not Provided”

Ma quali problemi ha comportato questo cambiamento?
Beh, a dirla tutta, non pochi: infatti tutta una serie di dati precisi prima a portata di mano sono di colpo spariti, e come intuirai, ci si è dovuti porre dei quesiti nuovi, mai esististi fino ad allora:

  • Quali parole chiave stanno usando gli utenti per arrivare al mio sito?
  • Come faccio a capire quali keyword funzionano di più?
I rimedi al problema: gli attrezzi che devi avere sotto mano

Da questo punto in poi dell’articolo ti spiegherò come fare per risolvere questa problematica, e per prima cosa ti dico cosa devi avere a portata di mano per arrivare alla soluzione del problema:

ATTENZIONE: Mi capita ancora un sacco di volte di incappare in clienti che NON hanno alcun accesso alle proprie statistiche di Analytics, neè tantomeno conoscono minimamente l’esistenza della Search Console.

Beh, ascoltami bene: Analytics e Search Console sono i due strumenti di misurazione dei risultati (le Analytics) e di monitoraggio dello stato di salute del tuo sito (la Search Console) che non puoi assolutamente non POSSEDERE.

Questi due strumenti sono la “cartella clinica” della tua presenza online, e se non li possiedi e controlli, non hai il controllo sul tuo stato di salute (metaforicamente parlando); e capirai che questa non è cosa buona.

Un giorno potresti accorgerti che il dottore che attualmente ti segue (la web agency) non ti soddisfa più appieno e potresti voler cercare altro: ma se non hai la cartella clinica a portata di mano rendi molto più difficile la “visita” al nuovo dottore a cui ti rivolgerai!

E poi c’è un altro dettaglio importantissimo della questione: sia Analytics che Search Console sono due strumenti GRATUITI messi a disposizione da GOOGLE e che si installano in pochi MINUTI.

In virtù di tutto quanto detto quindi sono due strumenti che semplicemente DEVI AVERE a disposizione e CONTROLLARE DIRETTAMENTE: se così NON è, chiama adesso la tua web agency e risolvi il problema oggi stesso!

Soluzione N°1 al Not Provided: usa il filtro Analytics “Np Rewrite”

Allora, come dicevo, ad un certo punto sono sparite le keywords da Analyitcs sostituite da un bel “not provided” che le ha fagocitate tutte. Come si può risolvere questo problema (almeno parzialmente)?

Con un bel filtro NP – Rewrite su Analytics!
Ti spiego cos’è…
Innanzitutto ti insegno come impostarlo seguendo queste istruzioni:

1) Collegati al tuo pannello di Google Analytics,
2) Entra in Amministrazione / Profili / Filtri e clicca su Nuovo filtro.
3) Chiama il nuovo filtro NP Rewrite, in quanto riscriverà i risultati (not provided).
4) Clicca su filtro “personalizzato” e poi su “Avanzato”,
5) In “Campo A -> Estrai A” seleziona dal menù a tendina “Termine della campagna” e inserisci nel campo di fianco (.not provided.),
6) In “Campo B -> Estrai B” seleziona dal menù a tendina “URI della richiesta” e inserisci nel campo di fianco (.*),
7) In “Output in -> Constructor” seleziona dal menù a tendina “Termine della campagna” e inserisci nel campo di fianco np – $B1,
8) Nei 4 campi sotto “Campo A obbligatorio, Campo B obbligatorio, Sovrascrivi campo output, Maiuscole/minuscole” metti il flag (✔ ) a tutti tranne che all’ultimo, “Maiuscole/minuscole”,
9) Clicca su Salva Filtro in basso ed hai finito.

Per tua semplicità di comprensione ho fatto anche un mini tutorial che vedi qui sotto in cui ti rispiego come creare il filtro.


Bene, e ora che succede? (ti chiederai…)

NIENTE!
Nel senso che appena creato il filtro, non avrai alcuna nuova informazione, perché le tue statistiche cominceranno ad essere diverse da quel momento in poi.

Dal giorno dopo in cui avrai creato il filtro infatti, collegandoti alle tue analytics e selezionando le fonti di traffico relative ai motori di ricerca (Acquisizione => Tutto il traffico => Canali => Traffico organico) vedrai spuntare risultati nuovi, simili a quelli riportati nell’immagine qui sotto:

NP-Rewrite

Cos’è successo?
Una cosa interessante: il not provided è stato sostituito da risultati che indicano SU QUALE PAGINA sono atterrati gli utenti arrivati da Google.

Quindi le parole chiave non si vedono ancora, ma almeno cominciamo a distinguere quali sono le pagine del nostro sito/blog che attirano più traffico organico.

Come usare questa informazione?

Ti do qualche dritta:

1) Intuire quali possono essere le keyword che ti portano traffico: se una pagina che ti traffico organico parla di “come eliminare la muffa”, probabilmente quella keyword o keyword simili e correlate sono posizionate su Google e attirano le visite degli utenti. Puoi quindi ragionare riguardo alla possibilità (ad esempio) di trovare keyword correlate alle principali da inserire nella pagina con l’obiettivo di aumentarne il traffico,

2) Puoi controllare “Frequenza di Rimbalzo” e “Durata media Sessione” per capire quanto quel contenuto piace (ed eventualmente migliorarlo)

Innanzitutto un piccolo ripassino su un termine appena usato: Frequenza di Rimbalzo. La frequenza di rimbalzo è la percentuale di visite di una sola pagina, ossia visite in cui la persona esce dal sito dalla stessa pagina in cui è entrata senza interagire con essa.

Quindi a cosa ci serve guardare Frequenza di Rimbalzo e Durata Media della Sessione?

A capire quanto piace agli utenti il nostro contenuto e ad agire di conseguenza.

Ad esempio una Frequenza di Rimbalzo molto alta indica che il contenuto trovato sulla pagina non è di gradimento degli utenti e quindi è opportuno modificarlo.

Oppure, magari non te ne rendi conto, ma attiri sulla tua pagina gente che cerca altro, e quindi non è un problema di qualità del contenuto, quanto di PERTINENZA del contenuto stesso.

Ti faccio un esempio banale ma di facile comprensione:
Se sei primo su Google per la parola chiave “PESCA”, e nella tua pagina web parli del frutto, magari scopri che hai una frequenza di rimbalzo altissima perché intercetti le visite di utenti che cercano “PESCA” su Google rifendosi allo sport: quindi attiri su una pagine che parla del frutto i pescatori, ai quali non gliene può fregare di meno…

Ripeto, l’esempio è estremo, ma ti assicuro che casi simili non sono affatto rari. Quindi ragiona su tuoi dati anche in questo senso.

3) Puoi (anzi DEVI) pensare a delle “esche per lead” da inserire nella pagine con più traffico:
Questo è un altro consiglio PRATICO e veloce che ti invito a seguire per il tuo interesse (sempre che si adatti al tuo caso, ovviamente).

Torniamo al caso dell’immagine. La pagina del blog che porta più traffico parla di “Come eliminare la muffa”. Come possiamo sfruttarla meglio?

Inserendo le ESCHE per i LEAD, ovvero delle CALL TO ACTION per invitare gli utenti a compiere un’azione (che deve essere quella che desideriamo noi, ma coerente con il desiderio dell’utente).
Ad esempio, puoi inserire in quella pagina un contenuto gratuito da far scaricare all’utente in cambio della email (incrementando quindi la lista) oppure inserire un form di contatto per ricevere una richiesta di informazioni/preventivo ecce cc.

Quale sia l’esca migliore DIPENDE dal caso e dal contenuto posizionato.

Soluzione N°2 al Not Provided: scopri DAVVERO le parole chiave usate dalla tua Search Console

Cos’è la Search Console?

Google Search Console è un servizio gratuito offerto da Google che ti consente di monitorare e gestire la presenza del tuo sito nei risultati della Ricerca Google. Non è necessario che ti registri a Search Console per fare in modo che il tuo sito venga incluso nei risultati di ricerca di Google, ma se ti registri puoi capire meglio come viene visualizzato il tuo sito su Google e come ottimizzare le prestazioni del sito nei risultati di ricerca.

Trovi tutte le altre info su Search Console qui.

Quello che posso aggiungerti è che Search Console (che fino a qualche tempo fa si chiamava “Google Web Master Tool”) è un insieme di strumenti messi a disposizione da Google per permettere di monitorare diversi aspetti riguardanti “lo stato di salute” di un sito web.

Il suo utilizzo è “standard” da anni per chiunque si occupi di web in maniera professionale e quindi al 99% ce l’hai installato anche tu sul tuo sito web (e se non ce l’hai, allora dovresti porti dei quesiti SERI riguardo a chi ti segue).

Ma tornando a noi, come ci aiuta con le keyword la Search Console?

Semplice: MOSTRANDOCI le parole chiave usate su Google dagli utenti per arrivare al tuo sito.  Ecco come fa…

1) Collegati alla tua Search Console,

2) Vai su: “Traffico di ricerca” => “Analisi delle ricerche” e voilà, ecco tutte le parole chiave che hanno portato visite al tuo sito negli ultimi 90 giorni.

PaginaDestinazioneSearchConsole

Ora ti spiego meglio come leggere quei dati

Innanzitutto, metti il flag su “Clic”, “Impressioni”, “CTR” e “Posizione Media” (vedi immagine sotto)

FlagSearchConsole

In questo modo vedrai tutti i dati a disposizione. Ti spiego a cosa si riferiscono:

1) Clic: il numero di clic che il tuo sito/blog ha ricevuto per quella data parola chiave,

2) Impression: numero di volte in cui il tuo sito è apparso nei risultati di ricerca a prescindere dall’aver ricevuto un clic.

Attento che questo è importante che tu lo capisca.

Se ho il sito in 5 posizione per la keyword “Come eliminare la muffa”, quando un utente cerca su Google quella parola chiave, genera una Impression al mio sito, che appare in 5° posizione in prima pagina di Google.

  • CTR:  CTR è l’acronimo di Click-through rate, e si riferisce alla percentuale di click ricevuti dal tuo risultato in riferimento al numero di Impression
    Tornando all’esempio di prima, se ho il mio sito in 5° posizione di Google per “Come eliminare la muffa” e 100 persone cercano quella keyword (generando quindi 100 impression perché essendo in 5° posizione appaio ogni volta che qualcuno cerca quella keyword) se poi 20 persone cliccano sul mio risultato (generando quindi 20 click) il mio CTR sarà quindi del 20% (perché 20 persone su 100 hanno cliccato il mio risultato);
  • Posizione media: si riferisce alla posizione media che il nostro sito ha su Google per quella parola chiave specifica
Come usare tutti questi dati

Adesso viene il bello, che te ne fai di tutti sti dati?
Provo ad aiutarti…con un piccolo video (che faccio molto prima e capisci meglio)
Eccolo qua…

Ed eccoci qua, alla fine anche di quest’articolo.

Spero di essere riuscito a spiegarti in maniera comprensibile concetti che sono un pelino tecnici…Se mi segui, sai che non mi piace entrare nel tecnico rischiando di essere incomprensibile all’imprenditore, che rappresenta il target a cui mi rivolgo…

Tuttavia i consigli riportati in quest’articolo possono essere messi in pratica SUBITO e senza costi, ed oltre a questo (che di certo non guasta) ti danno la possibilità di analizzare molto meglio il traffico organico ricevuto dal sito della tua azienda.

Se ti va, lasciamo un tuo commento in basso….
Ciao e al prossimo post.

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31 risposte

  1. Il tempo dedicato alla lettura (anche se chi ha letto non è un addetto ai lavori) è stato ampiamente ricompensato!
    Grazie e buon lavoro

  2. Ottimo articolo come sempre. Sapevo di come reperire le informazioni da search console, mentre l’idea del filtro è nuova. Peccato che non si possano incrociare queste info per associare esattamente ad ogni pagina la chiave di ricerca. Comunque bel lavoro, davvero.

    1. Ciao Tindaro e grazie del commento.
      Comunque i dati sono incrociati e puoi capire da Search Console come associare esattamente ad ogni pagina la chiave di ricerca.
      Lo spiego nel secondo video all’interno dell’articolo.
      A presto.

  3. Articolo di valore per chiarezza e completezza e per chi ha qualche nozione in merito davvero utile per spingersi ad imparare e far meglio. Complimenti e grazie per la condivisione del tuo “sapere”.

  4. Analytics l ho attivato da poco!! Sai com’è sto cercando di arrangiarmi non essendo un addetto ai lavori!!

    Mentre l altro strumento mi mancava!!

    Grande Giampa!!

  5. Ok, vado controcorrente ma io, dopo aver applicato tutto quello spiegato nel blog non sono riuscita a visualizzare i risultati del famoso NP.
    Sto sbagliando sicuramente qualcosa, anche se ho seguito in maniera precisa, prima leggendo e poi guardando il video, i tuoi consigli.

  6. Ciao Gianpaolo e complimenti

    Volevo chiederti…nel creare filtro NP rewrite non hai spuntato Maiuscolo/Minuscolo, c’è un particolare motivo?
    Se lo spunto non “interpretare” sia query scritte in maiuscolo che minuscolo?

    Grazie 1000

  7. Grazie Gianpaolo, davvero un gran bell’articolo!
    Sto implementando un sito web di arredo creativo all’indirizzo http://www.ellecuorea(.)it e su Google analytics now is ok, almeno spero… perchè ho seguito i tuoi tips (chiaramente esplicitati) passo passo ed ora ho concluso!
    Riscontro anomalie invece su Search Console, dove anzitutto non sò se “lavorare” sull’Url con https o con http e quindi li ho entrambi attivati.
    Come dicevo su SC non ho alcun dato se non fosse che sui Crawl Stats…
    Ciao

  8. Beh, che dire… L’ articolo è davvero interessante. Grazie di tutto! Cercherò di mettermi al lavoro partendo da questo articolo.

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