Costo Sito web a € 800: ovvero come DISTRUGGERE tutto il posizionamento affidando la realizzazione del sito nuovo allo studio grafico che fa le brochures

costo sito web

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Sito di bassa qualità

Qualche giorno fa mi chiama un cliente (potenziale cliente in realtà, non è ancora un cliente effettivo), che avevo conosciuto se non ricordo male in primavera…Sconsolato mi dice di avere dei grossi problemi col nuovo sito, che aveva scelto di far realizzare allo studio grafico con cui collaborava da tempo , e che per ERRORI MADORNALI di progetto ed esecuzione, gli ha praticamente azzerato i contatti che riceveva e abbattuto la visibilità che col vecchio sito aveva ottenuto…

Questo cliente aveva rifiutato una nostra offerta in favore di questo fornitore, pur riconoscendoci una maggiore professionalità, ma “sai com’è, c’è la crisi, gli euri sono pochi e si risparmia dove si può….”

Per privacy del cliente non riporterò nell’articolo nessun riferimento diretto al sito vecchio e nuovo del cliente in questione. In questo articolo mi soffermerò sui costi di un sito web e sul perchè devi diffidare di chi ti propone prezzi troppo bassi.

Quando è il caso di rifare il sito web?

Come dicevo, questo cliente l’avevo conosciuto mesi or sono….Segue il mio blog, questo blog, e già in un’altra occasione mi aveva dimostrato il suo apprezzamento per gli articoli che scrivo…(fortunatamente c’è qualcuno a cui piacciono 🙂 )..

Aveva un sito vecchio, realizzato non ricordo quanti anni fa ma chiaramente obsoleto: l’aspetto grafico “tradiva” chiaramente tutti gli anni che il povero sito si portava addosso, e il cliente, in virtù del fatto che tra l’altro ovviamente il sito non era mobile friendly, si stava guardando intorno per scegliere il fornitore a cui affidare il restyling del sito web aziendale…

IMPORTANTE: il sito vecchio, per quanto “bruttino”, portava diversi contatti all’azienda in quanto aveva una “sezione catalogo prodotti” ben popolata con la descrizione di tutti i prodotti disponibili. Inoltre, data anche l’anzianità del dominio e delle pagine web, aveva un buon posizionamento sui motori di ricerca, che come dicevo prima, portava i suoi frutti….

Come scegliere la giusta Web Agency per realizzare il tuo sito web?

La sceltaQuesto cliente ci contatta in risposta ad uno degli articoli che aveva letto e che aveva particolarmente apprezzato, chiedendoci di formulargli un preventivo per la realizzazione del “sito nuovo”.

Come avete già capito dall’introduzione, alla fine il cliente sceglie di affidarsi ad uno “studio grafico”, che di lavoro principale ha sempre fatto le brochures, i biglietti da visita, ovvero tutti quei servizi tipici degli studi grafici che si occupano principalmente di immagine e siccome “smanettano col compiuter”, da un po’ fanno anche i siti internet.

E poi sai com’è, mi fanno un prezzaccio…eh si lo so, non ho dubbi che voi siate bravi…però c’è la crisi, e tocca risparmiare dove si può…

Cosa rischi scegliendo in base ai prezzi più bassi

I problemi del nuovo sitoBene, sti gran geni di indernett dello studio grafico, gli fanno il sito nuovo…et voilà, ecco online il capolavoro del 2015.

“Ma…scusa un po’…fammici guardare…Nooooooooooo……..”

Il sito, ovviamente, fa PENA, e per non lasciare il giudizio in termini soggettivi, analizziamone i MACROPROBLEMI.

1. Aspetto grafico banale

Per carità, con quella somma spesa (ovvero € 800) non è che si possa pretendere chissà che, certo, ma da uno studio grafico ti aspetteresti un minimo guizzo di creatività, magari anche molto semplice, ma che giustifichi la loro professione: invece niente, classica slide centrale, sfondo monocolore uniforme e nessuna particolare formattazione del testo.

Un sito come altri 9 miliardi già visti. Ma come dicevo, il cliente ha voluto spendere poco, ci può stare di risparmiare “sulla grafica”…

2. ASSENZA CATALOGO PRODOTTI

Questo è un errore GROSSO, GRAVISSIMO. Nel nuovo sito NON c’è il catalogo dei prodotti (presente e “pieno” nel vecchio sito) ed è stato sostituito da una FOTOGALLERY: MADORNALE errore di progettazione.

Ti spiego perché: se un’azienda ha un sito col catalogo dei prodotti, vuol dire che ogni prodotto pubblicato ha una sua pagina, che è indicizzata da Google. E’ anche molto probabile che ogni prodotto, se ha un minimo di descrizione testuale, sia fonte di traffico organico dai motori di ricerca, cioè quasi sicuramente ogni scheda di prodotto genera visite al sito di gente che cerca quei prodotti.

Con una FOTOGALLERY questo NON succede. Come dice la parola stessa, la fotogallery presenta solo una foto del prodotto, e non le descrizioni testuali dello stesso, che sono l’humus su cui Google pianta i semi della tua visibilità.

Cos’è quindi successo:

3. CROLLO DELLE VISITE E AZZERAMENTO DEI CONTATTI PRIMA ESISTENTI!

Con un errore madornale e clamoroso come il precedente t’aspetti che il sto sia ottimizzato dal punto di vista SEO? Ma va là….Niente di niente.

  • Nessun redirect vecchi url

Altro errore GRAVISSIMO, più tecnico rispetto ai precedenti, ma DANNOSISSIMO quanto  e più degli altri. Anzi, TI DO UN CONSIGLIO ENORME: se stai pensando di fare un restyling del tuo sito aziendale e quindi un SITO CE L’HAI GIA’, leggi attentamente questo paragrafo: questo tipo di ERRORE l’ho visto commettere un sacco di volte e ad “occhio nudo non si vede”.

Come sappiamo ogni pagina web ha una sua “url”, ovvero un proprio indirizzo internet. Quando si rifà un sito, molto spesso succede che il nuovo sito è realizzato con uno “strumento” diverso dal vecchio (ad esempio avevi il sito in Joomla e lo rifai in WordPress….). Quindi di norma il nuovo sito ha “url” diverse dalle vecchie, anche per i contenuti che vengono migrati senza alcuna modifica dal vecchio al nuovo sito.

In casi come questi va ASSOLUTAMENTE fatto un redirect 301 delle vecchie url sulle nuove.

Il redirect 301 è quella configurazione lato server che permette di redirigere le chiamate di una url non più presente su una url nuova.

Questa configurazione è FONDAMENTALE per evitare perdite di traffico in caso di restyling di un sito web.

Secondo voi cos’ha fatto lo studio grafico a cui s’è rivolto il cliente protagonista di quest’articolo?

applausiUna bella cippa di niente. Non si sono preoccupati per niente di questo tipo di configurazione, anzi sinceramente dubito che sappiano di cosa si tratti. Il risultato, come già anticipato prima è che il cliente ha subito un TRACOLLO delle visite al sito e dei contatti commerciali che generava….

Quanto costa un sito web professionale? Cosa CONOSCERE per scegliere meglio

Morale della favola: Come puoi scegliere il miglior preventivo per la realizzazione di un sito web se non hai gli elementi per misurarlo?

Non puoi fare una scelta ragionata: sceglierai “quello che costa meno”, o “quello che t’ha convinto di più il commerciale” o quello che “ha fatto il sito al tuo amico” che t’ha detto che s’è trovato bene e quindi ti affidi alla referenza.

Ma in nessuno di questi casi avrai fatto una scelta consapevole.

Scelta dell’obiettivo

Per capire quanto costa un sito web professionale, non si può non partire dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, così come dovendo scegliere la nuova auto da comprare, non si può non tenere in considerazione l’uso che se ne fa.

Se la usi solo per fare “casa-lavoro” e magari abiti anche vicino all’ufficio, può bastarti un’utilitaria,  se invece “giri sempre in macchina” per lavoro e fai 80.000 km all’anno la scelta parte ovviamente da presupposti completamente diversi.

Per capire qual è il giusto costo per sito web, dobbiamo quindi partire dagli obiettivi che vuoi raggiungere.

1. Obiettivo “Spendere il meno possibile” – “Sito biglietto da visita”

Se l’obiettivo che vuoi raggiungere con la realizzazione del sito è avere un “biglietto da visita” (appellativo orrendo che ancora mi provoca la pelle d’oca a sentirlo), perchè ritieni che per la tua attività questo basti ed avanzi, ti consiglio di seguire un paio di strade:

  • Ti fai il sito GRATIS: Ci sono diversi siti presenti online (tra i più famosi  Weebly.com ,Wix.com,WordPress.com) che ti permettono di fare GRATIS e in poche ore un sito web. Ti basta accalappiare il primo ventenne che ti capita a tiro, lo metti davanti al pc per un pomeriggio, et voilà, c’hai il tuo bel SITO BIGLIETTO DA VISITA nuovo di pacca!
  • Spendi meno di mille Euro: Se non sei così fortunato da avere a portata di mano un teenager da schiavizzare per qualche ora, allora cerca qualcuno (ne troverai a paccate, sia di piccole web agency che di web designer con partita iva) che possa realizzare il tuo sito con una cifra che non superi i mille euro.

Ovviamente, in entrambi i casi sopra riportati,  non ti permettere poi di pensare e dire in giro che INDERNETT NON FUNZIONA o che IO IL SITO CE L’HO MA NON MI PORTA NIENTE

2) Obiettivo “il SITO CHE FUNZIONA!”

Se a differenza del primo caso,  non ti basta avere un “sito vetrina”, ma vuoi sfruttare internet come strumento di business, come canale di vendita aggiuntivo, e strumento per la ricerca di nuovi clienti e aumento di fatturato, la situazione si complica notevolmente, e ti confesso che non vorrei essere nei tuoi panni di imprenditore che deve scegliere a chi affidare la realizzazione del proprio sito web: è un enigma non da poco!

Ho verificato io stesso le informazioni che si trovano online al riguardo: una BABELE, si legge tutto e il contrario di tutto.

Per fortuna che CI SONO IO QUI AD AIUTARTI!

Come “misurare” un preventivo di sito web

Non ti nascondo di essermi trovato in difficoltà nello scrivere questo post. Infatti non mi è stato facile trovare il modo di darti gli strumenti per aiutarti nel misurare un preventivo web, senza entrare nel tecnico ma dovendo essere pratico. Alla fine ho pensato che le cose che sicuramente un imprenditore può misurare in un preventivo per un sito web sono:

  • Le ore di lavoro del progetto e la tariffa oraria
  • L’autorevolezza e solidità del fornitore
  • Lo staff della web agency

Le ore di lavoro del progetto e la tariffa oraria

Senza entrare nel tecnico e rischiare di farsi raccontare un sacco di storie che tanto faresti fatica a capire (com’è ovvio che sia,visto che se facevi il programmatore web il sito te lo facevi da solo), il primo consiglio che ti do per “misurare” il preventivo di sito web che ti è stato formulato è quello di chiedere quante ore di lavoro sono state stimate per il progetto.

Questa è un’ informazione che di solito non c’è mai nei preventivi (ed è giusto che non ci sia, tanto a te alla fine interessa il risultato finale), ma è anche vero che la web agency (o il professionista) che il preventivo te l’ha fatto un’idea abbastanza precisa di quanto tempo ci metterà a farti il sito ce l’ha (e se non ce l’ha, allora eliminala subito dalla “competizione”).

A cosa ti serve sapere quante ore ci vogliono?

Conoscere le ore di lavoro stimate ti permette di raccogliere queste informazioni:

  •   Tariffa oraria: dividendo il costo totale del progetto per le ore di lavoro stimate ottieni la prima informazione: la tariffa oraria applicata al progetto. Dovrebbe attestarsi intorno ai € 40/h, che è una tariffa ragionevole se consideri i costi che un dipendente specializzato può avere, i costi accessori di gestione e il margine sacrosanto che un’azienda sana deve applicare. Se il risultato invece si discosta troppo da questa tariffa allora fossi in te comincerei a fare attenzione alla proposta:
  • Se la tariffa oraria è molo più bassa allora c’è qualcosa che non torna per difetto. Potrebbe voler dire diverse cose: la web agency non ha tecnici specializzati, e magari il sito te lo fa uno stagista (con i risultati che ti lascio immaginare), oppure la cura nello svolgimento del lavoro previsto non è della qualità con cui te lo hanno proposto: un sito web ha un sacco di aspetti “invisibili” al tuo occhio che poi ne decretano il successo o il fallimento. Se ci mettono “troppo poco”, c’è puzza di BRUCIATO; 
  • Se la tariffa oraria è troppo alta, c’è qualcosa che non torna comunque. O sei di fronte ad un’azienda che ha tecnici iper specializzati, con anni di esperienza, e di riconosciuta fama e autorevolezza nel settore (ne esistono, ma in Italia si contano sulle dita di una mano) oppure sei di fronte ad un preventivo che tenta di SFILARTI DI TASCA euro aggiuntivi senza giustificazione:in questo caso LASCIA PERDERE la truff-agency in questione…

L’autorevolezza e solidità del fornitore

Il secondo parametro che ti consiglio di misurare (sempre premesso che il tuo obiettivo sia avere il SITO CHE FUNZIONA! , ovvero sfruttare internet come strumento di acquisizione clienti) è l’autorevolezza e solidità del fornitore che si propone per la realizzazione del sito web della tua azienda.

  • In quanti sono?
  • Da quanto tempo esistono?
  • Che tipo di servizio di assistenza ti viene fornito?

Sono tutte domande a cui devi avere risposte CONVINCENTI.
Sfruttare con successo la presenza online è un obiettivo che si raggiunge, sicuramente  “partendo col piede giusto” e facendo un buon lavoro iniziale, ma anche e soprattutto migliorando anno dopo anno quanto si è già fatto: è sfruttando il lavoro sul lungo periodo che si ottengono le maggiori soddisfazioni da internet.

E’ quindi più utile rivolgersi ad un’azienda che sia solida, che abbia già una storia abbastanza consolidata e che sia in grado di supportarti nel tempo. M’è capitato fin troppe volte di parlare con clienti i cui web master erano spariti e diventati irrintracciabili.

Lo staff della web agency

L’ultimo fattore che ti consiglio di valutare quando devi comprare un servizio web si riferisce alla composizione dello staff della web agency che ti propone il preventivo. Ne avevo già parlato in un altro post, ma ripeto qui il concetto perché è molto importante.

Per realizzare un sito internet di successo sono NECESSARIE almeno 4 figure professionali diverse:

  •  Un Web designer
  •  Un programmatore web
  •  Un SEO
  •  Un sistemista

Il Web Designer si occuperà dell’aspetto grafico del sito, il programmatore si occuperà di “costruire” il sito, il SEO si dedicherà alle attività per renderlo visibile e al sistemista toccherà invece il compito di configurare e manutere il server che lo ospita per rendere il sito veloce e sicuro (aspetto questo molto importante e troppo spesso IGNORATO).

Controlla quindi che la web agency che ti si propone abbia all’interno del proprio staff ALMENO queste 4 figure professionale, e bada bene che siano DISTINTE, che per ognuna di esse ci sia una persona DEDICATA: ciascuna è infatti una mansione per la quale sono necessarie profonde ed ampie conoscenze dell’argomento che difficilmente possono essere presidiate da una stessa persona. E diffida “dai tecnici TUTTOFARE”: in genere fanno tutto MALE.

Morale della favola

morale della favolaQual’è la morale della storia? Probabilmente c’eri già arrivato da solo da qualche paragrafo-…

La morale della storia è che NON puoi scegliere il fornitore a cui affidarti per la gestione della presenza online della tua azienda, basandoti SOLO SUL PREZZO: questo perché, probabilmente, come avviene in tutti i settori, se una proposta costa di meno, soprattutto quando costa MOLTO di meno, è sicuro anche che VALE di MENO, e che il risultato che otterrai sarà di qualità inferiore se va bene, o anche DANNOSO se ti va male (come in questo caso).

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12 risposte

  1. Ottimo articolo. Ma i primi responsabili di questo sono quelli che accettano qualsiasi lavoro a qualsiasi prezzo e poi cercano su Facebook plugin gratuiti o temi di wordpress gratuiti per fare quelle cose che andrebbero fatte con il giusto budget e con la giusta professionalità. I clienti non possono pretendere di avere gratis o quasi una cosa che non può costare meno di una certa cifra ma anche gli “smanettoni” devono smetterla di vendersi per 50 euro. Comunque un gran blog

    1. Ciao Piero e grazie per i complimenti.
      Io sinceramente non scrivo per cercare colpevoli anche perchè essendo in Italia, se ti metti a cercar colpevoli non finisci più.

      Scrivo i miei articoli per cercare di “informare” gli imprenditori su alcuni aspetti da considerare che probabilmente sono ignorati da molti.
      Poi, come per ogni ambito, c’è chi “ci sente” da quest’orecchio, e chi non cambia opinione. E a me va bene così.

      Grazie ancora per i complimenti e per la condivisione del mio post.
      Ciao

  2. Interessante post per un argomento che, personalmente, trovo difficile da spiegare alle PMI italiane. La guerra dei prezzi è, ancora oggi, una costante nella maggioranza dei settori e, di certo, nella quasi totalità del commercio. Tante volte mi sono posto nella condizione di scrivere un post simile. Poi, la consapevolezza che l’Italia non è l’America, dove il marketing è anche troppo “spinto”, mi ha fatto desistere. Quanti sforzi occorrono per far capire alle PMI che la guerra dei prezzi e i comportamenti e le abitudini che genera, appartengono a un mondo che non esiste più e non da ieri? Ripenserò ancora una volta a questo tipo di post e forse, anche io, un giorno non lontano, darò il mio contributo alla causa. Perché questa è l’essenza, a mio parere, di questo genere di articoli: contribuire a fare cultura d’impresa, a condividere più informazioni possibili su ciò che, per esperienza diretta, è il comportamento migliore che il piccolo e medio imprenditore possano tenere in “questo” nuovo mondo. Restando consapevoli che, nella “massa” di imprenditori, ci saranno sempre quelli che, sono nati ieri, non hanno alcuna idea di economia, di politica economica, tecnica commerciale e nuovi approcci al marketing, nessuna o poca capacità di comprendere gli effetti dei loro comportamenti, anche nei confronti delle loro stesse attività, non sanno cosa sia la reputazione personale e si giocano presente e futuro, imitando comportamenti sbagliati dal punto etico, professionale e personale. Come credere di essere furbi, vendendo competenze tecnologiche a prezzi da mercato rionale. Perché la guerra di prezzi si vince offrendo di più a meno. Fino a non avere più gli euro per pagare le tasse!

    1. Ciao Marino.
      Questo post NON l’ho scritto CONTRO nessuno. Lo sottolinea perchè sui social in diversi si sono sentiti colpiti (qualche “studio grafico”…).

      Quando scrivo ho l’obiettivo di “informare” chi mi legge ed ha voglia di essere informato, e mi rivolgo come target agli imprenditori, che sono i miei clienti.

      Poi è ovvio che ci sarà chi “ascolta” e chi no. Se mi ascolta anche solo 1 persona, io sono già a posto.
      Grazie del commento (questo e gli altri ;))

  3. Bell’articolo, veloce e immediato e soprattutto comprensibile. E’ importante che ognuno di noi dedichi del tempo ad educare il cliente facendo comprendere l’importanza di affidarsi alle persone giuste al prezzo corretto. Non è un problema solo per la SEO ma per qualsiasi professione del web. Il cliente è in difficoltà a capire di cosa ha bisogno e di chi. Siamo ancora alle origini qui in italia, a mio avviso.

  4. Ciao e grazie x l’articolo! Mi potresti dare qualche indicazione per il redirect 301, come farlo, perchè ho rifatto il mio sito personale cambiando il nome della sottocartella e infatti alcune ricerche google portano al vecchio link (che ho cancellato dal server). Grazie!

    1. Ciao Kikka, la configurazione di un redirect 301 è un’attività tecnica delicata e che non può essere spiegata in un commento di un post. Trovi online tante risorse che spiegano come impostarlo (basta cercare su Google).

      Tuttavia, se non hai competenze tecniche avanzate, ti SCONSIGLIO di farlo da sola e di rivolgerti ad un professionista.
      Ciao e grazie del commento.

  5. Bell’articolo… Potrei completarlo con la visione dall’altra parte. Mi spiego: anni fa collaboravo con uno studio grafico “brochure & bigliettini”, per loro facevo appunto siti web per i clienti che lo desideravano. Chiaramente, il costo non era bassissimo (ho sempre tenuto tariffe dignitose, credo adeguate alla mia professionalità). Ecco, ad un certo punto lo studio in questione mi scarica perché – parole testuali – hanno trovato un giovane sviluppatore che lavora per meno della metà della mia tariffa. Così, mi diverte pensare che magari i protagonisti del post siano proprio loro, che raccolgono i frutti delle loro politiche 😉

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