L’efficacia di una strategia SEO dipende come prima cosa dalla capacità di scegliere le parole chiave giuste per il tuo business. Potresti aver perso giorni o settimane per creare contenuti di alta qualità, ma se le keyword SEO non sono quelle giuste rischi che nessuno arrivi mai a leggere quel contenuto.
Prendiamo ad esempio la storia di Renato, un appassionato birraio artigianale che gestisce un blog del settore. Nonostante il suo impegno nella creazione di articoli dettagliati e informativi, il suo blog fatica a generare del significativo traffico organico. Quando ho chiesto a Renato per quale parola chiave stava cercando di posizionarlo ha risposto “birra”.
Ecco il problema! Una parola chiave così generica non è adatta per un la SEO di un blog che si concentra sulla birra artigianale. Questo non è un caso isolato. Anche se Renato è esperto nella produzione di birra artigianale, gli errori nella scelta delle parole chiave sono comuni anche a lui e ad altri imprenditori esperti nei propri settori.
Per questo motivo ho deciso di scrivere questa guida approfondita per spiegare cosa sono le keyword nella SEO (o parole chiave), come individuarle e dove posizionarle correttamente.
Cosa sono le keyword nella SEO?
Le keyword nella SEO (Search Engine Optimization) sono parole o frasi specifiche che gli utenti digitano nei motori di ricerca (ad esempio Google) per trovare informazioni, prodotti o servizi online.
Immagina Google come una vasta enciclopedia online, e le keyword come le parole chiave nell’indice di questa enciclopedia. Queste parole chiavi o query permettono ai motori di ricerca di categorizzare le pagine del tuo sito e mostrarle quando gli utenti fanno una ricerca pertinente.
Quando il tuo sito è ottimizzato con le parole chiave giuste, hai maggiori probabilità di comparire nei risultati di ricerca quando le persone cercano termini correlati, aumentando così la visibilità e il traffico del tuo sito.
Come funziona l’indicizzazione delle parole chiave nella SEO?
Riprendendo l’esempio dell’encliclopedia, l’indicizzazione delle parole chiave nella SEO può essere paragonata al processo di catalogazione. Quando crei un contenuto e lo pubblichi sul tuo sito web, i motori di ricerca come Google utilizzano i cosiddetti “crawler” (o spider o bot) per scansionare e analizzare il tuo sito. Questi crawler esaminano tutto il contenuto: testo, immagini, video e codice.
Le keyword che usi all’interno del tuo contenuto e dei meta tag (come meta title e description) guidano i crawler nella comprensione del tuo sito, permettendogli di indicizzare correttamente le pagine nei loro database. Una volta indicizzate le tue pagine diventano rilevabili da parte dei motori di ricerca e possono essere visualizzate nella pagina dei risultati di ricerca (detta SERP) quando qualcuno cerca quegli argomenti.
Naturalmente non basta che un sito web sia indicizzato, per generare traffico qualificato deve anche apparire tra le prime posizioni della SERP per le keyword relative al tuo prodotto/servizio.
È importante ricordare che un sito web ben posizionato non è solo il risultato di una buona scelta di parole chiave. I crawler tengono in considerazione anche altri elementi, come la qualità del contenuto, la struttura del sito e la presenza di link entranti e uscenti pertinenti.
Tuttavia, senza l’utilizzo delle parole chiave appropriate, il tuo sito appare ai motori di ricerca come un’enciclopedia senza indice: difficile da consultare e da utilizzare. E di conseguenza non verrà mai mostrato tra i risultati di ricerca di Google.
Analisi delle parole chiave e del search intent (intento di ricerca)
Nella SEO l’analisi delle keyword riguarda il selezionare le parole chiave che il tuo pubblico target utilizza per cercare contenuti simili a quelli che offri.
Strumenti come Google Keyword Planner, SEMrush, Ahrefs o Seozoom possono aiutarti a trovare le parole chiave più rilevanti per il tuo settore o nicchia. Ma la ricerca delle parole chiave non si limita a individuare i termini più popolari.
È fondamentale comprendere anche l’intenzione di ricerca (o search intent) degli utenti: il motivo per cui cercano una determinata parola chiave.
Supponiamo che, come Renato, tu sia un birraio artigianale e che sul tuo blog condividi ricette e tecniche per fare birra in casa, in questo caso una parola chiave ovvia per te potrebbe essere “birra artigianale“. Controllando il volume di ricerca sul Keyword Planner di Google scopriamo che questa keyword ha 9900 di volume di ricerca, cioè ben 9900 persone al mese digitano su Google la parola chiave “birra artigianale”.
Tuttavia, non è sufficiente capire quali parole chiave i tuoi potenziali utenti potrebbero usare per trovare un sito come il tuo. È fondamentale capire anche perché stanno cercando quelle parole chiave specifiche.
Chi cerca “birra artigianale” su Google sta cercando una guida passo-passo su come fare la birra artigianale? O magari sta cercando di capire quali attrezzature sono necessarie per iniziare a produrre birra in casa? Oppure vuole sapere dove trovare i migliori ingredienti? O magari vuole acquistare della birra artigianale?
Comprendere il search intent (l’intento di ricerca) delle parole chiave ti permette di creare e ottimizzare i contenuti del tuo sito in modo da rispondere meglio alle esigenze dei tuoi visitatori.
Come si fa a conoscere l’intento di ricerca di una keyword? Semplice, basta guardare la SERP per quella specifica query.
Nel caso specifico, analizzando la SERP, è evidente che dai risultati di ricerca che chi sta cercando “birra artigianale” ha due principali interessi: acquistare birra artigianale o raggiungere una birreria nella zona che serve birra artigianale.
Per questo motivo i risultati di ricerca, nei primi risultati, mostrano:
- un e-commerce di birra artigianale
- il Local Pack (ovvero la mappa con gli indirizzi che Google ritiene più rilevanti per una ricerca localizzata in una data zona)
- Una scheda informativa di Wikipedia
È evidente, in questo caso, che un articolo informativo dettagliato sulla birra artigianale sarebbe impossibile da posizionare per questa specifica ricerca, perchè Google riconosce che non è in linea con l’intento di ricerca dell’utente.
Per posizionare questo tipo di contenuto puoi provare con parole chiave informative a coda lunga (composte da tre o più termini), ad esempio “come fare la birra in casa”, che pur avendo un volume di ricerca più basso (590) restituisce risultati in linea con quel tipo di contenuto.
Keyword principali e parole chiave correlate (con esempi)
La keyword principale dovrebbe essere la più rilevante per il contenuto che stai presentando perchè è quella che descrive meglio il contenuto di quella voce. Generalmente per keyword principale si intende quella con il maggiore volume di ricerca.
Ad esempio, se sei un birraio artigianale e stai scrivendo un articolo sulla birra artigianale, la tua parola chiave principale dovrebbe essere “come fare la birra in casa“. Questa parola chiave dovrebbe apparire nei punti strategici del tuo articolo, come il titolo, i sottotitoli e il primo paragrafo.
Tuttavia, oltre alla parola chiave principale, dovresti considerare anche l’uso di parole chiave correlate: termini o frasi che condividono lo stesso intento di ricerca, cioè che se inserite nella barra di ricerca danno risultati uguali o molto simili.
Nel nostro esempio, le parole chiave correlate potrebbero essere “produzione birra in casa“, “cosa serve per fare la birra in casa” o “preparazione birra in casa“. Come puoi vedere nello screenshot, queste keyword hanno una serp molto affine alla keyword principale “come fare la birra in casa”, quindi possono essere considerate keyword correlate.
Le parole chiave correlate aiutano a fornire un contesto più ampio e a dare ai motori di ricerca una comprensione più completa del contenuto della tua pagina. Inoltre, inserire più keyword correlate ti consentirà di rankare (cioè provare a posizionarti tra i primi risultati) per un numero maggiore di ricerche.
Tipologia di SEO keyword (con esempi)
Prendendo in considerazione l’intento di ricerca, le keyword SEO possono essere raggruppate in quattro categorie principali: Brand/Navigazionali, Informative, Transazionali e Locali. Analizziamo queste categorie più a fondo:.
1. Keyword navigazionali o brand
Le parole chiave Brand/Navigazionali sono utilizzate dagli utenti che cercano un sito web specifico o una pagina associata a un particolare brand.
Ad esempio, un utente che cerca “Birra dell’Eremo” è interessato a scoprire il sito web o i prodotti specifici di una nota birreria artigianale. Per questo motivo Google mostrerà in SERP tutti i risultati relativi a quello specifico brand.
2. Keyword informazionali o informative
Le parole chiave Informative o informazionali sono quelle che gli utenti utilizzano quando cercano informazioni o soluzioni a problemi specifici. Queste parole chiave indicano un intento di apprendimento o di ricerca.
Per esempio, “ricetta birra artigianale” è un esempio di una keyword informativa: l’utente non vuole acquistare, ma imparare a fare la birra artigianale. Per questo motivo in SERP compaiono in alto degli articoli di blog che spiegano come fare la birra in casa.
3. Keyword transazionali o commerciali
Le parole chiave transazionali o commerciali indicano un’intenzione di acquisto da parte dell’utente. Questi termini identificano i visitatori che si trovano in una fase avanzata del funnel di vendita.
Ad esempio, “kit per birra artigianale” è una keyword con un forte intento transazionale, infatti in SERP compaiono e-commerce che vendono questo tipo di prodotto.
4. Keyword local
Le parole chiave local sono usate dai visitatori per cercare informazioni, prodotti o servizi in una specifica area geografica.
Ad esempio, “birreria artigianale Milano” ha un forte elemento locale, per cui in SERP compariranno siti di recensioni e il local pack con gli indirizzi delle birrerie artigianali ritentute più autorevoli e pertinenti.
Alcune parole chiave, nonostante non presentino un riferimento geografico esplicito, possono comunque fornire risultati localizzati, come abbiamo visto nell’esempio della keyword “birra artigianale”, che restituisce risultati in base alla località da cui si effettua la ricerca.
Questo accade perché Google cerca di fornire risposte pertinenti basate sulla posizione geografica dell’utente.
Densità delle parole chiave (keyword density): un mito da sfatare
Nella SEO la Keyword Density, o densità delle parole chiave, rappresenta il numero di volte in cui una parola chiave appare in una pagina, in relazione al numero totale di altre parole presenti.
Tuttavia, è cruciale chiarire che questa non è una metrica prioritaria quando si tratta di determinare il posizionamento sui motori di ricerca di una pagina. Onestamente, non ho nemmeno cercato di verificare se sia mai stata considerata un fattore di ranking rilevante, poiché oggi è ampiamente riconosciuto che la keyword density non è un elemento chiave nell’ottimizzazione SEO.
E il fatto che sia un mito non è solo una questione di opinione personale, ma è un dato di fatto consolidato. Adottare la pratica suggerita da questo mito può portarti sulla pericolosa strada del keyword stuffing. Questo termine si riferisce alla pratica di “gonfiare” artificialmente una pagina web ripetendo le parole chiave allo scopo di tentare di influenzare il suo posizionamento.
Questa, come afferma Google stesso, è una pratica rischiosa che non offre veri vantaggi e può esporti a potenziali penalizzazioni.
Pertanto, invece di concentrarti su quanti volte inserisci una determinata parola chiave in una pagina, ti consiglio di concentrarti sulla creazione di contenuti seo di qualità che siano rilevanti e utili per i tuoi utenti.
Come (e dove) inserire le keyword in un sito: Spiegazione + esempi
A questo punto potrebbe sorgere spontanea la domanda: Dove inserire le parole chiavi sul sito?
Molti principianti nel campo della SEO potrebbero pensare che basti inserire le parole chiave all’interno di un plugin, come la frase chiave in Yoast SEO, per migliorare il posizionamento. In realtà, inserire una keyword in un qualsiasi plugin non avrà alcun impatto diretto sul ranking della tua pagina.
Le parole chiave dovrebbero far parte in modo organico del contenuto del tuo sito. Qui di seguito alcuni luoghi chiave in cui è opportuno inserirle.
1. Meta title
Il meta title dovrebbe includere come primo elemento la parola chiave principale per quella pagina e, se possibile, anche qualche parola chiave correlata. Questo è uno dei primi elementi che Google esamina per comprendere il contenuto della pagina. Tuttavia, è anche il primo elemento che l’utente troverà in SERP è che lo porteranno a decidere se cliccare sul tuo o sugli altri risultati.
Per questo motivo la scelta migliore è quella di inserire nel title quante più parole chiavi correlate, senza comprometterne la leggibilità.
Un esempio di title per la keyword “come fare la birra in casa” potrebbe essere: Come Fare la Birra in Casa: Produzione, Attrezzature e Cosa Serve .
2. Meta Description
Anche se la meta description non incide direttamente sul posizionamento, è comunque utile includere le parole chiave in questa sezione.
Questi brevi estratti di testo vengono visualizzati nei risultati di ricerca e, se utili e pertinenti, possono influenzare la decisione dell’utente di cliccare sul tuo sito o meno.
Un esempio di meta description per l’articolo sulla birra potrebbe essere: “Scopri come fare la birra in casa con la nostra guida passo-passo. Impara tutto sulla produzione di birra artigianale, dalle attrezzature necessarie ai consigli pratici!”
3. URL
Inserisci la parola chiave principale nel tuo URL. Gli URL più coerenti e descrittivi aiutano sia gli utenti che i motori di ricerca a capire il contenuto della pagina.
Un url adatta all’articolo potrebbe essere: www.lebirredirenato.it/come-fare-la-birra-in-casa/
4. Heading Tags
I tag delle intestazioni (H1, H2, H3, ecc.) sono un altro punto fondamentale in cui inserire le tue parole chiave. Questi tag forniscono struttura e contesto al tuo contenuto.
Nel caso dell’articolo esempio, la struttura SEO potrebbe essere:
H1: “Come Fare la Birra in Casa: Guida Completa per la Produzione Casalinga”
H2: “Cosa Serve per Fare la Birra in Casa”
H3: “Selezione delle Attrezzature per la Produzione di Birra”
H3: “Ingredienti Necessari per Fare la Birra in Casa”
H2: “Processo di Produzione della Birra in Casa”
H3: “Fasi di Preparazione”
H3: “Processo di Fermentazione”
H3: “Maturazione e Imbottigliamento”
H2: “Consigli e Suggerimenti per l’Homebrewing”
5. Testo Principale
Naturalmente, il corpo principale della pagina dovrebbe includere le parole chiave. Tuttavia, evita di usare eccessivamente le parole chiave, il tuo contenuto dovrebbe essere leggibile e fluire in modo naturale.
Google penalizza quello che è noto come “keyword stuffing“, ovvero l’uso eccessivo o innaturale delle parole chiave.
6. Immagini
Le parole chiave possono essere aggiunte anche nel testo alternativo delle immagini (alt text), che aiuta i motori di ricerca a comprendere il contenuto delle immagini.
Ricorda sempre, l’obiettivo principale è creare contenuti di alta qualità che rispondano alle domande degli utenti e li guidino verso l’acquisto del tuo prodotto o servizio. L’uso delle parole chiave dovrebbe supportare questo obiettivo, non distogliere da esso.
Parole chiave nella SEO: Conclusioni
Scegliere le giuste parole chiave è il biglietto vincente per una strategia SEO. Come abbiamo imparato dall’esperienza di Renato, se non individui le parole chiave perfette, rischi di perdere un sacco di traffico organico.
Le parole chiave non sono solo termini che la gente inserisce nei motori di ricerca. Sono il cuore pulsante di ogni ricerca, il vero intento dietro ogni domanda che gli utenti si pongono.
Abbiamo fatto un bel giro nel mondo delle parole chiave, scoprendo come sono strutturate, come si dividono in base all’intento di ricerca (informative, transazionali, brand/navigazionali o locali) e dove posizionarle sul tuo sito web per una SEO al top.
Ma tieni a mente: il tuo obiettivo non è ‘imbottire’ il sito di parole chiave, ma di utilizzarle per capire l’intento di ricerca legato ai tuoi prodotti o servizi e creare contenuti che attirino l’attenzione dei tuoi potenziali clienti.